Akkademia di Psicopolis
CONVERSAZIONE CON ERIC MILLER SUI GRUPPI E IL LAVORO TRA PASSATO E PRESENTE (Louisa Diana Brunner)
I cambiamenti in atto a livello macro e micro sociale portano ad interrogarsi sul funzionamento dei gruppi oggi ed a cercare di comprendere meglio ciò che accade in una realtà caratterizzata, tra l’altro, dalla globalizzazione, dalla frammentazione, da un’accelerazione continua e da una tecnologia sempre più “invadente” nella nostra quotidianità. In questo contesto infatti, si osserva una maggiore incertezza ed instabilità all’interno delle organizzazioni e dei gruppi, nonché un sentimento di insicurezza e ansia dei singoli individui, spesso terrorizzati di perdere o non trovare lavoro o impegnati in una ricerca quasi spasmodica di performance, efficienza ed efficacia e comunque stressati per stare al passo con le richieste sempre più complesse sia del mercato esterno, che all’interno delle situazioni lavorative. Nell’ottica di una rivisitazione delle diverse matrici culturali che hanno caratterizzato il pensiero dello Studio APS sui gruppi dalla sua fondazione in poi, abbiamo pensato di interpellare Eric Miller (1) del Tavistock Institute of Human Relations. Le sue riflessioni hanno una prospettiva internazionale ed aiutano a capire quanto nel pensare ai gruppi o nella concezione che abbiamo di loro, siamo fortemente influenzati dalla cultura stessa in cui siamo cresciuti e che ci circonda. Sembra proprio che la globalizzazione, pur con tutta la sua omogeneizzazione degli stili di vita, non riesca a distruggere radici e pensieri nazionali. Nella conversazione con Miller da una parte emerge un approccio laico-pragmatico (molto anglosassone), fortemente influenzato anche da un contesto economico in espansione e da un mercato del lavoro meno vincolato di quello italiano; un pensiero che s’interroga senza mai trovare una risposta precisa, scevro da ideologie, in cui la discrezionalità individuale diventa il principale riferimento per qualunque azione anche collettiva. Dall’altra, sembra che la maggior parte dell’elaborazione e concezione sui gruppi di Miller parta dalla forte ed intensa esperienza delle Leicester Conferences (2) e molto del suo pensiero sulla formazione e consulenza nei gruppi derivi da queste iniziative che hanno segnato così fortemente il suo percorso professionale e personale.

L.B. - Le Leicester Conferences e la tradizione psicoanalitica hanno contribuito così fortemente all’evoluzione del pensiero sul gruppo del Tavistock Institute, che credo valga la pena ripercorrerne brevemente la storia, i presupposti teorici e il senso di questa modalità formativa rispetto ad altri tipi di proposte.

E.M. - Il Tavistock Institute è nato nell’ambito della Tavistock Clinic, un’istituzione per la terapia psicoanalitica di pazienti psichiatrici esterni, fondata ai tempi della Prima Guerra Mondiale e successivamente è diventato un organismo indipendente. Durante la Seconda Guerra Mondiale, l’Institute ha subito una forte evoluzione mirata alle esigenze dell’esercito inglese, in quanto il compito della psichiatria durante la guerra non consisteva solo nel prendere in considerazione i casi individuali, ma doveva essere soprattutto sociale. I professionisti impegnati su questo progetto formavano un gruppo multidisciplinare, molto influenzato dalla impostazione psicoanalitica, dalla psichiatria sociale della Tavistock Clinic e includeva anche la psicologia sociale e l’antropologia. Il lavoro di Kurt Lewin ha avuto un forte impatto sul pensiero del gruppo, in particolare le sue idee sulle caratteristiche del gruppo in termini di Gestalt e anche l’introduzione della psicologia sociale come nuova disciplina attraverso le Bethel Conferences o il T-Group. Molto importante è stato anche, dal punto di vista psicoanalitico, il pensiero di W. Bion. Negli anni 1945-46 Bion, nel suo ruolo di psicoanalista, stava sperimentando una nuova modalità di lavorare con il gruppo ed ha introdotto l’idea del gruppo nel suo insieme. Ciò implicava inoltre una particolare attenzione al transfert e al controtransfert, a quello che le persone proiettavano su di lui, ai ruoli che cercavano di attribuirgli ed anche alla risposta emotiva che ciò suscitava in lui. Bion ha formulato il concetto che il gruppo agisce sempre a due livelli. Ad un livello c’è il gruppo di lavoro che si pone l’obiettivo di portare a termine il compito ed è organizzato a tale scopo e, ad un livello inconscio, c’è il gruppo di base (3). Bion ha sostenuto che molto spesso l’assunto di base è tenuto “sotto”, mentre il gruppo procede con il suo compito, anche se è sempre presente ed è probabile che emerga in superficie e distorca il lavoro del gruppo in caso di difficoltà e\o insicurezze. Inoltre, dal punto di vista psicoanalitico, è stato molto significativo anche il pensiero di Melanie Klein (4) e la sua teoria delle relazioni oggettuali, secondo la quale, per esempio, i processi di scissione e di proiezione osservabili nei bambini sono visibili anche nella vita dei gruppi e della società. Vediamo anche come molti meccanismi di difesa dei bambini si ripropongano anche nei gruppi e nelle organizzazioni.

Negli anni ‘50 è stato richiesto al Tavistock Institute di realizzare delle esperienze simili al T - Group in Inghilterra. Questo ha portato alla prima Leceister Conference che ha avuto luogo nel 1957. Per certi versi era simile al T - Group, perché entrambi si occupavano dello studio del comportamento del gruppo, ma il metodo era diverso e anche il tipo di dinamica osservata. Nell‘approccio del T - Group, il consulente del gruppo è essenzialmente un facilitatore che osserva il comportamento individuale e il modo in cui tale comportamento è percepito dal gruppo. Nelle Leicester Conferences invece, il nostro approccio è essenzialmente di tipo interpretativo e basato sul contributo Bion. Il consulente cerca di capire che cosa succede al gruppo nel suo insieme in quanto gruppo e propone delle interpretazioni o ipore anche causa di resistenze al cambiamento. Fondamentalmente la Conference permette l’approfondimento sulle modalità di relazione reciproca tra persone e gruppi e tra questi e l’istituzione.

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1) Eric Miller fa parte del Tavistock Institute dal 1958 ed è stato il Direttore del Group Relations Programme fino al 1997. Da quarant’anni è uno dei maggiori protagonisti delle Leicester Conferences e della loro affermazione nel mondo, avendo attivamente contribuito alla loro fondazione e avendo ricoperto più volte il ruolo di Direttore. Ha anche svolto un’intensa attività di consulenza rivolta a gruppi ed a organizzazioni, e di ricerca e pubblicazione di libri ed articoli.