1. Saddam è davvero
un diavolo come i media dicono? Verso l'interno? Verso l'estero?
E' un diavolo in gara con Suharto e altri mostri dell'epoca
moderna. Nessuno vorrebbe essere nel suo mirino. Fortunatamente il
suo mirino non va troppo lontano. Sul piano internazionale, Saddam
ha invaso l'Iran (con l'aiuto occidentale) e quando quella guerra
comincio' ad andare male si affido' alla armi chimiche (anche qui
con l'aiuto occidentale). Ha invaso il Kuwait ed è stato subito
respinto. La maggior preoccupazione di Washington subito dopo l'invasione
era che Saddam si ritirasse velocemente imponenbdo un governo fantoccio,
con la soddisfazione di tutto il mondo arabo (Colin Powell, allora
Capo di Stato Maggiore). Il Presidente Bush era preoccupato che l'Arabia
Saudita potesse accettare un regime fatntoccio in Kuwait, prima che
gli Usa anticipassero il ritiro dell'Iraq. La preoccupazone, in breve,
era che Saddam imitasse quello che gli Usa avevano appena fatto a
Panama (a parte il fatto che l'America Latina era tutto fuorchè
soddisfatta). Dal primo momento
gli Usa sperarono di evitare un tale "scenario d'incubo".
Una storia che dovrebbe essere analizzata con più attenzione.
I peggiori crimini di Saddam sono stati all'interno, come l'uso di
armi chimiche contro i Curdi e il loro sterminio nei tardi anni Ottanta,
con torture barbariche e ogni altra forma di crimine immaginabile.
Questi sono i principali crimini della lista per cui egli è
giustamente condannato. Ma dobbiamo chiederci quanto spesso le denunce
appassionate e le eloquenti espressioni di sdegno sono accompagnate
da tre piccole parole:" Col nostro aiuto". I crimini erano
ben conosciuti da sempre, ma senza alcuna preoccupazione da parte
dell'Occidente. Saddam ha ricevuto leggere reprimende. Severe condanne
da parte del Congresso, sono state considerate troppo estreme da noti
commentatori. Reagan e Bush padre hanno continuato a considerare il
mostro come un alleato e valido partner commerciale, malgrado le sue
atrocità. Bush ha autorizzato prestiti per l'acquisto di tecnologie
avanzate utilizzabili per armi di distruzioni di massa (WMD), proprio
nei giorni precedenti l'invasione del Kuwait anche contro le resistenze
del Congresso. La Gran Bretagna autorizzava l'esportazione di armi
e materiali radioattivi anche pochi giorni dopo l'invasione. Quando
Charles Glass, corrispondente ABC ed ora commentatore ZNet, denunciò
questo commercio di armi biologiche, le sue rivelazioni furono immediatamente
negate dal Pentagono e la storia scomparve. Riapparse quando Saddam
commise il suo primo vero crimine, disubbidendo agli ordini Usa (forse
equivocandoli) con l'invasione del Kuwait, e si trasformò immediatamente
da amico nella reincarnazione di Attila. Le stesse facilitazioni fattegli
furono usate per dimostrare la sua natura diabolica. Quando Bush padre
annunciò nuovi regali al suo amico nel dicembre 1989 (anche
aiuti agricoli e industriali), si considerò la cosa troppo
insignificante. Pochi mesi più tardi, poco prima dell'invasione
del Kuwait, una delegazione del Senato, guidata dal futuro candidato
presidenziale Bob Dole, visitò Saddam portando i saluti presidenziali
e invitandoil brutale assassino di massa a non preoccuparsi per le
critiche che sentiva divolgare da reporters cialtroni. Saddam era
stato capace di sottrarsi all'accusa di attacco ad un simbolo della
marina Usa, la Stark, che ha procurato la morte di dozzine di membri
dell'equipaggio. Questo è rimarchevole. La sola altra nazione
che ha avuto questo privilegio fu Israele, nel 1967. Per deferenza
verso Saddam il Dipartimento di Stato evitò ogni contatto con
l'opposizione democratica iraqena, mantenendo questa politica anche
durante la guerra del Golfo, mentre Washington autorizzava Saddam
a soffocare la ribellione Sciita che avrebbe potuto detronizzarlo
- allo scopo dipreservare la "stabilità" spiegò
la stampa. Che Saddam sia un grande criminale non c'è dubbio.
Questo non cambia il fatto che gli Usa e la Gran Bretagna hano guardato
alle sue peggiori atrocità come insignificanti, per la ragion
di Statoprima e anche dopo la guerra del Golfo.
2. Guardando al futuro, Saddam è pericoloso come i media
dicono?
Non c'è dubbio che il mondo darebbe migliore,
se Saddam non ci fosse. Sicuramente l'Iraq vorrebbe che non ci fosse.
Ma egli non è pericoloso come quando lo aiutavano gli Usa e
la Gran Bretagna, fornendogli tecnologia che poteva usare per fare
armi nucleari e chimiche, cosa che probabilmente ha fatto. Dieci anni
fa il Comitato del Senato per le audizioni delle banche, rivelò
che l'amministrazione Bush dava licenze su tecnologie e "materiali
che sono stati più tardi utilizzati dal regime iraqeno per
creare armi nucleari e chimiche". Più tardi ci furono
altre audizioni, rapporti giornalistici e tesi di laurea su questo
tema (oltre che molta letteratura dissidente). La guerra del 1991
fu molto distruttiva, e dopo che l'Iraq è stato devastato da
un decennio di sanzioni, che probabilmente hanno rafforzato Saddam
(indebolendo ogni possibile resistenza in una società fiaccata),
sicuramente si sono ridotte di molto le sue capacità belliche
e di supporto al terrorismo. Inoltre, dal 1991 il regime è
stato costretto in "no fly zones", regolarmente sorvolate
e bombardate, con una sorveglianza molto stretta. E' possibile che
i fatti dell'11 settembre l'abbiano ulteriormente indebolito. Se ci
sono legami fra Saddam e al-Qaeda, è molto più difficle
mantenerli ora che i controlli e la sorveglianza si sono intensificati.
Invero, i legami non sono molto probabili. Malgrado enormi sforzi
per collegare Saddam all'attacco dell'11 settembre, non è stato
trovato niente, il che non sorprende. Saddam e Bin Laden sono stati
nemici e non c'è nessuna ragione particolare per supporre che
abbiano avuto scambi. La conclusione razionale è che Saddam
è forse meno pericolo oggi che prima del 9-11, e molto meno
di quando era appoggiato da Usa, Gran Bretagna (e molti altri). Il
che solleva alcune domande. Se Saddam è questa minaccia alla
civiltà oggi che il mondo è pronto alla guerra, perche'
non lo era un anno fa? O peggio, prima del 1990?
3. Come dovremmo trattare la questione della esistenza e dell'uso
delle armi di distruzione di massa nel mondo?
Dovrebbero essere eliminate. Il Trattato di non proliferazione
impegna i Paesi che possiedono armi nucleari a precedere verso la
loro graduale eliminazione. Lo stesso dicono i trattati contro le
armi chimiche e biologiche. La principale risoluzione del Consiglio
di Sicurezza che rigurada l'Iraq (687, 1991) invita all'eliminazione
delle armi
di distruzione di massa in tutto il Medio Oriente, e delle armi chimiche
in tutto il pianeta. Bell'invito. L'Iraq non è nella situazione
peggiore a questo riguardo. Basta ricordare il generale Lee Butler,
capo del Comando Strategico di Clinton (primi anni novanta) che dice:"..è
molto pericoloso che nel crogiuolo delle animosità che chiamiamo
Medio Oriente, una Nazione sia armata, ostentatamente con riserve
di armi nucleari, forse a centinaia, ispirando le altre Nazioni a
fare altrettanto". Egli parlava di israele, ovviamente. Le autorità
militari isarealiane dichiarano di disporre di forze aeree e terrestri
più numerose e più avanzate di quelle della NATO (Yitzhak
ben Israel, Ha'aretz, 4-16-02).Esse anche annunciano che il 12% dei
loro bombardieri e aerei da combattimento, sono di stanza nella Turchia
orientale, a fianco di analoghe forze nelle basi turche, per le necessità
di contrastare evevtuali sollevazioni della popolazione curda. L'aviazione
di Israele in Turchia effettua voli di ricognizione sui confini iraniani
come parte di una strategia Usa-Israelo-Turca per il controllo dell'Iran.
E ovviamente dell'Iran. (Robert Olson, Middle East Policy, June 2002).
Ireale usa senza dubbio le basi aeree Usa in Turchia, e i bombardieri
Usa sono presumibilmente armaticon armi nucleari. Israele è
virtualmente una bas militare Usa offshore. E il resto dell'area è
armato fino ai denti.
Se l'Iraq fosse governato da Gandhi, svilupperebbe
i sistemi d'armamento possibili, forse maggiori di quelli che può
permettersi oggi. Questo continuerebbe, forse accelerando, se gli
usa prendessero il controllo dell'Iraq. India e pakistan sono alleati
Usa, ma stanno marciando verso lo sviluppo di WMD e sono spesso vicine
all'uso di armi nucleari. La stessa cosa è vera per gli altri
clienti e alleati Usa. Tutto questo continuerà a meno che non
si avvii una generale riduzione degli armamenti nell'area. Sarebbe
d'accordo Saddam? Non lo sappiamo. Nel gennaio 1991, l'Iraq apertamente
offerse di ritirarsi dal Kuwait nel contesto di una negoziazione regionale
sulla riduzione degli armamenti, un'offerta che i funzionari del Dipartimento
di Stato descrissero come serio e negoziabie. Ma non sappiamo niente
su questo, perchè gli Usa respinsero la proposta senza risposta,
e la stampa non ne parlò più. E' tuttavia di un certo
interesse che a quel tempo - prima del bombardamento - i sondaggi
rivelarono che i due terzi degli americanisostenevano la proposta
di Saddam, preferendola all'attacco. Se la gente fosse stata informata,
la maggioranza sarebbe stata anche maggiore. Sopprimere i fatti è
un importante servizio alla causa della violenza. Potevano questi
negoziati avere corso? Potrebbero queste idee essere riproposte? L'unico
modo di saperlo è tentare.
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