Nessuno può uccidere nessuno
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  1. LA GUERRA COME DIFESA DALL'ALTERITA'

In termini psicosociali la violenza privata nasce da una disperata difesa dall'alterità. Quando l'altro è troppo diverso, e non possiamo nè assimilarlo nè dominarlo, scatta la violenza. La violenza è il comportamento distruttivo in risposta ad un'alterità irriducibile vista come sfida. I deboli reagiscono con la fuga dalla relazione. I forti o coloro che si credono tali diventano violenti. E' così fra padri e figli, uomini e donne, giovani e anziani, maggioranze e gruppi minoritari; governanti e sudditi. la violenza può essere fisica ed esplicita, ma anche subdola e psicologica, ammantata di melenso altruismo, nascosta fra le pieghe di uno pseudo-amore. La guerra è la esplicitazione del rifiuto dell'alterità e il tentativo della distruzione. Come la violenza privata, la guerra diventa esplicita dopo che si "sono tentati tutti gli altri mezzi" oppure si legittima con la volontà di "fare il bene dell'altro". Tutta la storia degli ultimi due secoli è caratterizzata dagli sforzi dell'occidente di negare l'alterità del mondo orientale, africano e musulmano.
Contrariamente agli imperialismi dell'epoca greco-romana o medievale, l'espansionismo moderno dell'Occidente (quello iniziato con la scoperta delle Americhe) non si è mai limitato ad essere semplicemente un'operazione di dominio politico o territoriale. Prima si giustificava con l'esportazione della salvezza cristiana, poi del benessere economico, recentemente della democrazia rappresentativa e dei diritti umani. L'Occidente è radicalmente coloniale e imperiale, perchè rifiuta l'alterità. E la rifiuta perche' non sa mettersi in discussione.Anche i gruppi occidentali che sono contro la guerra, di fatto non prendono nemmeno in considerazione la importazione o la ibridazione con qualche valore di altre civilizzazioni.


 

Vogliono portare all'estero la nostra medicina, la nostra istruzione, la nostra concezione della donna, della famiglia, del lavoro, della democrazia. L'unica cosa che l'Occidente accetta dall'estero è la cucina: non a caso qualcosa che si divora. I governi occidentali lavorano per negare l'alterità con mezzi economici o bellici. La società civili negano l'alterità con mezzi "educativi". Non viene neppure presa in considerazione che possano legittimamente esistere altre civilizzazioni con diverse idee sulla salute, la religione, il sesso, la donna, il lavoro, la politica. Idee che potrebbero venire, se non assimilate, almeno ibridate con le nostre. Come gli individui che ricorrono alla violenza verso altri individui perchè sono incomprensibili e destabilizzanti, gli Stati fanno le guerre per sottomettere gli Stati la cui diversità li mette in discussione. Abbiamo cominciato col costringere gli indios a coprire le loro nudità, e dopo cinque secoli stiamo costringendo le donne musulmane a mettersi in bikini. Nessuno dei sostenitori della liberazione del chador vuole spiegare il ruolo delle donne musulmane nell'educazione dei figli (anche maschi) circa la cultura del chador; nè la persistenza dei chador nelle strade liberate di Kabul. Nessuno prende nemmeno in considerazione l'ipotesi che lo chador, oltre ai valori negativi che ha, potrebbe avere il merito dell'inesistenza, nei paesi islamici, di donne adulte non sposate. Noi preferiamo avere le città piene di donne libere, ma sole e soggette al rischio di una violenza carnale al minuto. E' così difficile considerare legittimo che un'altra civiltà preferisca donne schiave del chador, ma sposate e senza rischi sessuali? Sì è difficile, tanto da spingerci alla violenza della guerra, naturalmente motivata con la volontà di "portare la democrazia" all'Islam.

Nessuno può uccidere nessuno. Mai. Nemmeno per difendersi.