PSICOLOGI contro le GUERRE
PSYCHOLOGISTS against WARS
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Antigone, sorella di Eteocle e Polinice, che si sono uccisi reciprocamente in duello per la successione al trono di Tebe, è decisa a seppellire Polinice, che aveva assalito la patria con un esercito di stranieri, nonostante il divieto delle leggi e del nuovo re, suo zio Creonte. Sorpresa a tentare la sepoltura viene condannata a morte. A nulla valgono le suppliche di Emone, figlio di Creonte, innamorato di lei. Solo quando a Creonte vengono vaticinate enormi sciagure familiari derivanti dalla condanna, verrà dato ordine di sospendere la pena, ma sarà già troppo tardi: la giovane si è impiccata e ai suoi piedi, sotto gli occhi paterni, si toglie la vita Emone. La profezia di sciagure si completerà con il suicidio della moglie Euridice e con la definitiva solitudine di Creonte.
In Europa le vittime di guerra sono state pari a tre milioni nel XVII secolo, a più di cinque milioni nel Settecento, a cinque milioni e mezzo nell'Ottocento, a dieci milioni nella prima guerra mondiale, a cinquanta milioni nella seconda. Le perdite civili, pari al 5 per cento del totale nel primo conflitto mondiale, sono state pari al 50 per cento nel secondo; ma nella guerra del Vietnam hanno superato il 70 per cento e si sono avvicinate al 100 per cento in quella recentissima che ha insanguinato per quattro anni l'ex Jugoslavia.


Quando gli psicologi pensavano ed avevano ancora un'etica: Fornari F. "PSICOANALISI DELLA GUERRA"/ CAP.1




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