- Avevamo bisogno di un Governo di sinistra per radere
al suolo qualche favela ? Non bastava la destra?
- I Comuni mandano la SWAT per multare un cittadino
che possiede un albero i cui rami escono dal muro di cinta e fanno
ombra alla strada, ma non si accorgono che nei centri urbani crescono
le favelas?
- Non c'è stato nessuno della sinistra che
abbia proposto la creazione, questa sì urgente - più
della sicurezza, almeno di villaggi di roulotte o containers (in
attesa di un vero piano casa) per ospitare le ondate di immigrati.
- Una puntata di Striscia la Notizia ha reso noto
che vicino a Napoli esiste un deposito con 5.000 containers abitativi
inutilizzati e in sfacelo......
- Per decenni abbiamo stigmatizzato le favelas brasiliane
e criticato quel Governo che deve fronteggiare (a San Paolo) 300.000
nuovi immigrati l'anno, e noi non siamo capaci di alloggiarne qualche
centinaio a Roma.
- Il volontariato che chiede soldi per aiutare gli
abitanti delle favelas brasiliane o africane, come mai ignora le
favelas nostrane?
- Quando i nostri illuminati fautori dell'Europa
allargata hanno deciso di aprire le frontiere a una decina di paesi
poveri, come mai non hanno previsto che stavano creando una migrazione
biblica legalizzata ?
- ...Atmosfera da pogrom. Nel 1997 accadde qualcosa
di molto simile con gli Albanesi - se non peggio, perché
in quel caso non c'era nemmeno un omicidio con stupro a fare da
detonatore, soltanto disperati che fuggivano in massa da un futuro
di merda. Siamo andati a ripescare gli articoli
di allora: governo Prodi, Veltroni vicepremier, fiumi di inchiostro
sul popolo di sinistra che si scopre razzista e tutto sommato non
diverso dall'elettorato della Lega Nord, un decreto xenofobo varato
su pressione del centrodestra e condannato dalla comunità
internazionale (in quel caso la possibilità, per la nostra
Marina, di bloccare navi albanesi anche fuori dalle acque territoriali
italiane), infine una strage (terribile, più di cento albanesi
morti annegati nel canale d'Otranto, quasi certamente speronati
da una nave italiana, caso immediatamente insabbiato e rimosso dalla
coscienza collettiva).... (WuMing -Newsletter giovedì
8 novembre 2007)
- ....La sovrapposizione totale tra Rom e cittadini
della Romania è un processo di "identificazione"
che lascerebbe attoniti, se qualcosa fosse ancora in grado di attonarci.
I Rom non sono tutti rumeni e non tutti i
cittadini rumeni sono Rom. I Rom in Romania sono il 2,46% della
popolazione. Il nome "Romania" deriva dalla storia delle
conquiste imperiali romane, mentre il termine "rom" nella
lingua romané (lingua di ceppo indo-ariano) significa "uomo",
anzi, più precisamente significa "marito" (e "romni"
significa "moglie"). Esistono individui di etnia Rom in
quasi tutti i paesi dell'Europa sud-orientale, e molti vivono anche
in altri continenti. L'identificazione surrettizia
tra etnia e cittadinanza (oramai accettata anche "a sinistra")
emana sempre un fetore nazista: gli ebrei non potevano essere tedeschi,
polacchi, russi, italiani... erano ebrei e basta, quindi "allogeni",
e il corpo sociale andava depurato da quella tossina. E una nazione
che tollera un gran numero di allogeni non può che essere
allogena essa stessa..... (WuMing -Newsletter giovedì
8 novembre 2007)
- ...Peccato che stupro e ginocidio (= assassinio
di donne) siano una specialità molto italiana. Secondo dati
ISTAT del 2005, nel 20,2% dei casi denunciati (che a loro volta
sono solo il 43% dei casi segnalati) lo stupratore è il marito
della vittima; nel 23,8% il colpevole è un amico; nel 17,4%
è il fidanzato; nel 12,3% è un conoscente. Soltanto
nel 3,5% dei casi il colpevole è un estraneo.Lo ripetiamo
perché suona vagamente importante: soltanto nel 3,5% dei
casi denunciati il colpevole di stupro è un estraneo. E secondo
il Soccorso Violenze Sessuali della Clinica Mangiagalli di Milano,
il 50% delle vittime di stupri che avvengono in strada sono donne
straniere.Ma ovviamente fa notizia soltanto il caso (terribile ma
sporadico) della donna italiana aggredita dallo straniero, dal barbaro,
dall'allogeno.Quanto agli omicidi, poco tempo fa il Procuratore
di Verona Guido Papalia ha dichiarato: "Oramai uccide più
la famiglia che la mafia." In Italia i carnefici delle donne
sono sei volte su dieci italiani, italianissimi, e agiscono tra
le mura domestiche, con armi da fuoco o coltelli da cucina, strangolando
o picchiando a sangue, appiccando il fuoco o annegando nella vasca
da bagno. La media italiana è di 100 uxoricidi all'anno.Però
il problema sono i rumeni... (WuMing -Newsletter giovedì
8 novembre 2007)
- Veniamo al caso che invade le cronache. Un rumeno,
per la precisione un Rom, violenta e uccide una povera donna. Dove
abito io, lultima violenza carnale di una lunga serie è
stata commessa, se ricordo bene, da un calabrese ubriaco. Non mi
risulta che, per questo, la Regione Emilia-Romagna abbia rotto le
relazioni con la Regione Calabria, né che si sia scatenata
una caccia al calabrese.
Invece, se le cronache dicono il vero, il governo Prodi avrebbe
richiamato lambasciatore in Romania. Non so se la notizia
sia fondata, però ho visto Walter Veltroni, segretario del
futuro Partito Democratikkko e sindaco di Roma, lamentare a Ballarò
che i rumeni in Italia sono troppi (riecheggiando Beppe Grillo,
altra brava persona), e rivendicare con orgoglio la distruzione
delle loro baracche (dove siano finite le famiglie degli sfollati
non si sa). Intanto, grazie anche alle indirette istigazioni dello
stesso Veltroni, squadre di giustizieri sprangavano
rumeni qualsiasi mentre, carichi di borse, uscivano da un supermercato,
e distruggevano un negozio di specialità dalla Romania.
Il Giornale applaudiva questa reazione spontanea delle masse.
A mia conoscenza, mai il governo degli Stati Uniti ha convocato
diplomatici italiani per rinfacciare loro ciò che stavano
facendo, in territorio americano, gli affiliati alla Mano Nera o
a Cosa Nostra. Pescava i colpevoli, se ci riusciva, e li sbatteva
in galera. (Romania fa rima con etnia? di Valerio Evangelisti)
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