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LA TEORIA DEI CYBER

(estratto dal libro: Cyber, La visione olistica)

Il Sé interiore, come lo spirito primevo, indivisibile, totale e vivente, splende in ognuno come consapevolezza testimoniante. Katha Upanishad

Cyber: il modello olistico

La sfera dell’anima è radiosa, quando risplende di quella luce per la quale vede la verità di tutte le cose. Marco Aurelio

Cyber è un modello unitario multidimensionale, l’archetipo di ogni essere vivente e cosciente, definito come un campo di informazioni unificate da una coscienza. Cyber è la trasposizione in termini cibernetici dei più antichi modelli di essere vivente o di unità di coscienza come l’atman degli induisti, la monade di Leibniz, l’olone di Koestler, il campo olistico di Bohm, l’atomo dei presocratici, l’uovo mitologico, l’anima dei cristiani, l'eone degli gnostici, il corpo di luce dei mistici, il mandala dei tibetani, il modello sferoidale di Assagioli, l’atomo ultimo dei teosofi e il campo della fisica moderna.

Cyber riassume in sé le caratteristiche comuni dei modelli che lo hanno preceduto e che ne hanno anticipato l’esistenza, è come una loro nuova incarnazione, la sua essenza rimane immutata ma l'aspetto, le sue vesti e il suo linguaggio sono attuali. Cyber nasce in quanto le logiche e i linguaggi dei modelli spirituali precedenti non erano sufficientemente analitici e precisi per essere assimilati dalla cultura scientifica, e quindi per riportare all'interno di essa la coscienza - nel suo aspetto più reale di individualità o soggettività.

Il soggetto mancante

La nostra scienza, la scienza greca, si basa sull'oggettivizzazione, ma per questo si è preclusa un'adeguata comprensione del Soggetto della Conoscenza, della mente. Tuttavia sono certo che sia precisamente questo il punto dove il nostro attuale modo di pensare deve essere modificato, magari con una piccola trasfusione di pensiero orientale. Erwin Schrödinger, Nobel per la fisica

La cibernetica è la scienza che ha caratterizzato la fantastica rivoluzione tecnologica del nostro tempo: l'era dei computers, delle macchine digitali, della realtà virtuale, da cui sono nati termini come cyberspazio, cyberpunk, cybernauti e cybercaos. E' la cibernetica che, con Internet e le reti informatiche planetarie, ha inaugurato la libera cultura planetaria delle informazioni, che vari autori hanno rinominato cybercultura. E tuttavia la cibernetica, come tutte le scienze moderne, nasce senz’anima. I fondatori della cibernetica dichiararono esplicitamente che il loro scopo era quello di studiare le informazioni e la loro trasmissione, non il loro senso. Henry Margenau e molti pensatori, per contro, sostengono che ogni informazione implica la coscienza, che l'informazione senza la coscienza è un non senso. Per ridare un senso e un'anima alla scienza occorre quindi introdurre Cyber, il modello cibernetico di coscienza.

Il gioco dei Cyber

Cibernetica nasce dalla radice sanscrita Kubera, il timone; seguendo le migrazioni ariane, questa radice diventa in Grecia Kubernetes o Kybernetes: il timoniere e, per estensione, in un paese di navigatori e isole, Kybernao: l’arte di dirigere e di governare, da cui il latino Gubernator, il governatore.

Abbiamo un verbo, "governare", e dei complementi oggetto, le informazioni; ma chi è il soggetto che governa le informazioni e le conosce? Chi, in ogni organismo vivente, riceve l’intera massa delle informazioni sullo stato interno ed esterno, ne comprendene il significato globale e decide le azioni e le strategie? Alla cibernetica manca totalmente il concetto di "Soggetto della Conoscenza": la "consapevolezza testimoniante", la coscienza, l’identità che in ogni organismo vive, conosce e decide.

Se la cibernetica è la scienza del governo e della gestione delle informazioni, Cyber è il soggetto, colui che governa se stesso, il timoniere vivente che naviga l’oceano dell’esistenza, conoscendola. Cyber è un "campo di informazioni con un centro di coscienza" che esiste nell'"infinito campo di informazioni" che è la coscienza del Tutto. Cyber è una coscienza individuale che percepisce le informazioni in modo globale, ne intuisce e comprende il senso, le elabora e le utilizza in modo intelligente, decidendo così la direzione e il senso della sua stessa vita. L’unità di informazione dei sistemi viventi complessi implica l’unità di coscienza. Ogni Cyber vive esperienze uniche e le memorizza in sé come informazioni, accumulando conoscenza. Il grande gioco della vita, che le tradizioni indiane chiamano Leela, diventava il grande gioco della conoscenza.

Attraverso questo modello l’esistenza non può più essere considerata un grande meccanismo composto di parti distinte, ma un grande sistema organico multidimensionale organizzato in sub-unità Cyber di differenti livelli di complessità e consapevolezza, come i fotoni, gli atomi, le cellule, gli animali, gli esseri umani, i pianeti, le galassie. Ogni Cyber è quindi in relazione sincronica con l’esistenza.

La coscienza oceanica del Tutto conosce se stessa e si evolve attraverso le unità di coscienza in cui si è moltiplicata. Ogni Cyber partecipa individualmente al grande gioco della conoscenza; può mantenere il suo stato, può involvere per ignoranza o entropia verso livelli più limitati e inconsci o evolvere attraverso la saggezza verso stati di coscienza più elevati realizzando la riunione, re-ligio, con il Tutto. Così un essere umano evolvendosi diventa dapprima cosciente di sé e successivamente realizza che la propria coscienza é la coscienza dell'esistenza stessa. L'evoluzione della vita diventa così l'evoluzione della conoscenza e della coscienza stessa.

L’oceano cibernetico della coscienza

Era come se case, porte, templi e ogni cosa fosse completamente svanita, come se non ci fosse più nulla da nessuna parte. E ciò che vidi era un mare di luce, infinito e senza sponde; un mare che era coscienza. Ramakrishna

Al poeta mistico che ha aperto la visione interiore questo universo appare come un infinito luminoso oceano di coscienza in cui si muovono iridescenti flussi di energie-informazioni, le immense maree gravitazionali delle galassie, i grandi vortici magnetici dei sistemi solari, i campi planetari; dove tutto è costituito da minuscole gocce,e gli esseri viventi sono spirali di vita che per un istante del grande tempo si trovano a girare intorno al proprio centro, trovando la loro identità, per poi ritornare a sciogliersi nella grande coscienza.

Immaginiamo anche noi, più scientificamente, di realizzare che dietro ogni oggetto e fenomeno tutto è informazione/coscienza e di visualizzare le informazioni come punti di luce che, ovunque ci sia relazione e comunicazione, si muovono creando fili o flussi luminosi. Se osservassimo il sottile lato informatico di questo nostro universo potremmo vedere le unità viventi come uova di luce: campi di coscienza ovoidali a grande concentrazione di conoscenza da cui partono e a cui giungono infiniti flussi informatici. Dai soli, alle cellule, ai fiori queste unità di coscienza ci apparirebbero con differenti luminosità a seconda della loro densità interna di informazioni e del loro livello evolutivo di conoscenza. Vedremmo le unità viventi formate da intricati circuiti informatici autoreferenti, a spirale, altamente complessi, coerenti, ritmici, pulsanti e ordinati (sistema circolatorio, nervoso, digestivo, metabolico ecc.), con centri di integrazione diversi (organi) ma unitari nella loro complessita, in continuo scambio di informazioni tra di loro e con l’esterno.


ANALISI DEL MODELLO CYBER

Cyber è il modello dell’esperienza soggettiva

Questo corpo è chiamato il Campo e colui che lo conosce è chiamato il Conoscitore del Campo. E sappi che io, Krishna, sono il Conoscitore di tutti i Campi; e che solo la conoscenza del Campo e del suo Conoscitore io considero essere la vera conoscenza. Dalla "Bhagavad Gita"

Cyber rappresenta il modello dell’essere vivente dal punto di vista delle informazioni e della coscienza, e si può comprendere solo attraverso la propria esperienza personale: partiamo dunque da noi stessi. Il modello rappresenta la struttura della nostra dimensione interiore o soggettiva. Come tutti gli esseri viventi, siamo un’unità che possiede alcune caratteristiche: 1) siamo un corpo materiale (fisico/energetico) che chiameremo campo di informazioni, 2) siamo coscienti del nostro corpo, ossia esiste una "coscienza delle informazioni del nostro campo", che chiameremo campo di coscienza 3) siamo un io, un Sé, un centro di coscienza senza il quale nulla avrebbe senso né unità, che chiameremo il conoscitore del campo. Cyber è un "campo di coscienza" con un "centro di identità".

Analizziamo questi tre punti dettagliatamente.

Coscienza di campo

Dio è il mio centro quando lo racchiudo in me, la mia circonferenza quando mi sciolgo in lui. Angelus Silesius

I primi due punti sono intuitivi: è evidente che abbiamo coscienza di tutte le informazioni che sono nel "campo" del nostro corpo fisico/energetico o che vi giungono dall’esterno. Cioè siamo coscienti di ogni parte del nostro corpo, dai piedi alla testa, e di tutte le sensazioni che giungono ai nostri sensi. Tutti gli esseri viventi hanno coscienza delle informazioni del loro campo, lo vediamo constatando la sinergia delle funzioni metaboliche, la facoltà di autoriparazione e la velocità con cui ogni animale fugge dal pericolo e protegge ogni singola parte del suo corpo.

Coscienza di Sé: il cuore del Cyber

Fondamentale per il tentativo di descrivere la Creatura è il problema di ottenere una descrizione fatta di molte parti e tuttavia unificata, con un’organizzazione logica che in qualche modo sia un modello della complessa organizzazione dei sistemi viventi... Al cuore della rete... sta l’esperienza del Sé. Mary Catherine Bateson

Il punto più importante è il terzo, il Sé: l’unità di coscienza, il "centro di gravità" che unifica tutte le percezioni e informazioni del nostro campo. Benché ogni essere vivente sia cosciente delle informazioni del suo campo e abbia un’identità o centro di coscienza, solo l’uomo può diventare "cosciente della sua coscienza" ossia "autocosciente".

Il cuore del modello Cyber è proprio la coscienza che ogni essere vivente ha di se stesso: la vera comprensione del modello Cyber quindi presuppone la "consapevolezza di Sé", si fonda sull’esperienza luminosa del proprio essere, della propria coscienza, come si sperimenta in meditazione o nei momenti di lucidità in cui sentiamo veramente di esistere, o nel percepire il vuoto, o il silenzio interiore.

Esperienza olistica, empatia e coscienza planetaria

Per lo scienziato, la meditazione dovrebbe essere un dovere, non un insegnamento facoltativo, perché nelle sue mani c’è la vita e c’è la morte, e se non è consapevole della sua stessa vita, come potrà essere al servizio della vita che lo circonda? Se è consapevole della sua vita, allora sarà consapevole della vita delle piante, della vita delle montagne, della vita degli animali tutti, degli altri esseri umani. A quel punto non potrà fare la benché minima cosa contro la vita. Osho

Diventando consapevoli della nostra coscienza, lo diventiamo anche della coscienza di ogni essere. Chi ha fatto esperienza della propria dimensione interiore saprà riconoscere la stessa dimensione di coscienza in ogni essere vivente. Lo stesso rispetto, la stessa sacralità verrà così rivolta a tutti gli esseri senzienti, dall’ameba a Gaia. Chi non ha ancora vissuto pienamente questa esperienza avrà una comprensione del vivente e del modello Cyber esclusivamente intellettuale.

Diventare coscienti di Sé è il salto evolutivo che l’intera umanità sta attuando. Se questo processo si estendesse, l’intero pianeta diventerebbe il nostro paradiso. Cyber, come modello di coscienza, intende provocare un aumento di consapevolezza riguardo ai fenomeni di coscienza e quindi accelerare l’intero processo di evoluzione scientifica e umana.

Solo un modello che consideri la coscienza degli esseri viventi può sviluppare una scienza creativa e rispettosa dei delicati processi vitali ed ecologici, della necessità di non vivisezionare, di non violentare gli animali, le foreste così come il nostro stesso corpo... una scienza olistica consapevole della vita e dell’evoluzione di tutti gli esseri senzienti.


ARCHETIPI DEL MODELLO CYBER

Cyberstruttura

Nel modello Cyber l'ovoide dell'unità di coscienza viene simboleggiato da un centro di luce più intensa, come fosse il "fuoco" di una lente in cui i raggi convergono in un solo punto concentrando luce e calore, il centro virtuale o "punto zero" che rappresenta l'identità più profonda dell'essere, come il Vuoto Originario che non si "vede" più ma rimane profondamente presente in ogni cosa. L'ovoide è di fatto la forma archetipica più utilizzata dalle varie tradizioni spirituali, artistiche e psicologiche per rappresentare l'anima o la coscienza vivente; nelle nostre sperimentazioni artistiche in meditazione, è risultata anche la forma più comune con cui le persone rappresentano graficamente, su di un foglio da disegno, l'esperienza del proprio essere interiore, vissuta nel silenzio della meditazione. Nella psicologia occidentale molti sono i modelli di psiche con una analoga struttura, come i modelli di Jung, Tart, Assagioli. L'uovo di Assagioli è soprattutto un modello di coscienza, simile al modello Cyber, anch'esso dotato di un centro individuale e di uno superiore tra loro connessi.

Analisi comparata dei modelli archetipici

Prendiamo ora brevemente in considerazione i modelli di coscienza elaborati nel passato e cerchiamo di analizzarli in modo comparato tra loro, dividendoli in quattro tavole, per evidenziare gli aspetti e i concetti generali su cui poggiano e come sono ripresi nel modello Cyber.

L'uovo è il modello forse più comune di rappresentare graficamente il Tutto, l'universo nella sua unità. L'uovo è il più elementare archetipo di unità che implica un processo di creazione e divenire, è la forma naturale più vicina alla perfezione della sfera e ispira, in più, il senso del mistero della fertilità e della nascita, il fascino dell'essenziale. Vediamo come questo concetto primario è stato rappresentato nelle differenti culture.

L'uovo cosmico vuoto, espressione della matrice zero, è un modello piuttosto raro, sia per la difficoltà concettuale di pensare al vuoto sia di darne raffigurazione grafica. Possiamo trovare, nella tavola uno, degli esempi nell'arte primitiva delle tradizione maya (in alto a sinistra) e cinese (in alto a destra) in cui il vuoto è rappresentato proprio dal centro vuoto del manufatto o della moneta, o nella tradizione induista (al centro) dove vediamo un uovo cosmico vuoto o "uovo di Brahma", simili modelli possono essere ritrovati nella cultura jainista, buddhista e zen (in basso). Questo antico modello rappresenta la natura-struttura di base del modello Cyber, il campo vuoto della coscienza.

L'uovo cosmico di luce, espressione della matrice uno, è più comune del precedente, e, come appare nella tavola due, viene raffigurato come ovoide (i due lingam in pietra in alto a sinistra e a destra), spesso con un "seme" nel centro come nell'uovo cosmico della tradizione Jainista (in alto al centro). A volte assume forme più allungate come nella "Creazione del Cosmo" di Hildegarde de Bingen, che possono assumere significato di vagina cosmica (in mezzo a sinistra). A volte viene associato al simbolo del sole inteso come luce pura irraggiante, come nella tradizione egizia di Ra o nel cerchio del "sole cosmico" indiano (in basso a destra). In basso a sinistra la creazione della luce secondo l'alchimista Robert Fludd, in basso al centro un particolare del dipinto "L'Uovo della Creazione" di Parmeggiani, o l'"Uovo Cosmico" de Dana Roman (al centro in mezzo).

Questi modelli raffigurano l'unità di coscienza e anticipano il concetto di centro, che diviene il "punto zero" del modello Cyber.

L'uovo cosmico con divinità è una raffigurazione dell'unità di coscienza che, dal punto centrale si manifesta manifesta come persona, in un corpo fisico. Esso quindi rappresenta già un'espressione della trasformazione dalla matrice uno alla matrice creativa. E' un modello assai più comune rispetto ai precedenti; ne troviamo esempi praticamente in ogni religione, dalla cristiana alle tradizioni sciamaniche. Nella tavola tre vediamo (in alto a sinistra) un uovo cosmico della tradizione induista con Brahma e Sita seduti sul serpente Ananta, che simboleggia l'energia serpentina primordiale assopita e pronta a risvegliarsi, tipica della matrice creativa. Al centro in alto una più rara immagine di uovo con Dea Madre e (in alto a destra) un uovo cosmico della tradizione greca con al centro Fanete "protogonos" ossia primigenio. Al centro a sinistra un uovo cosmico con al centro Shiva Nataraj, il Dio creatore danzante e sulla destra un'immagine della Vergine Maria in un cerchio di luce. Comune nella tradizione induista (in basso a destra e a sinistra) la raffigurazione dell'uovo cosmico in cui la divinità è raffigurata con molte teste e molte braccia ad indicare l'infinita potenzialità della coscienza creatrice nel generare i mondi e le dimensioni (grossolane e spirituali) dell'esistenza. In basso al centro un'immagine di "Cristo in Gloria" del timpano del portale della cattedrale di Chartres inserito nell'uovo della luce.

E' evidente in questa tavola la sovrapposizione di una figura antropomorfa di divinità, più facilmente afferrabile della mente, al modello dell'uovo luminoso, decisamente più astratto. I codici più umani delle culture religiose locali si sovrappongono al concetto di coscienza assoluta. Questo modello umanizzato può essere considerato sovrapponibile al modello Cyber, applicato agli esseri viventi, come campo di informazione unitaria.

L'uovo cosmico con spirale è un modello che contiene gli elementi evolutivi caratteristici della matrice creativa o energetica. Si manifesta l'avvenuta rottura del perfetto stato di equilibrio statico della coscienza originaria ed inizia il processo creativo e dinamico dell'energia. Come possiamo osservare nella tavola quattro, in alto a sinistra, uno dei più antichi manufatti umani, un pezzo di avorio lavorato del periodo gravettiano (80 mila anni a.C. circa) ritrovato in Siberia, porta incisa una spirale formata da sette spire concentriche, simboli di questo tipo si possono osservare dal neolitico in poi nella forma di spirali: una spirale con viso umano della Val Camonica, cerchio (al centro nel mezzo), una spirale solare in un oggetto votivo delle Cicladi, Grecia (in alto a destra), cerchi con svastica (nel mezzo a sinistra), serpenti avvolti indiani (in basso a sinistra), un "mandala cosmico" buddhista del Bhutan (nel mezzo e in basso a destra), simboli del Tao. Questi modelli evidenziano l'archetipo del Cyber7.


ANALISI DEL MODELLO ENERGETICO CYBER SETTE

Il modello Cyber7

Il modello Cyber di unità di coscienza è espressione di una realtà implicata e invisibile che si manifesta nella realtà esplicata e può essere rappresentato nel suo aspetto energetico e dinamico dal modello Cyber7.

Il modello Cyber unitario è a forma di sfera o di ovoide luminoso, con il centro caratterizzato da una maggiore luminosità, ma è senza un "alto" o un "basso", è senza divisioni o movimenti (in quanto questi concetti sono privi di significato in una dimensione aspaziale e atemporale di pura coscienza); Cyber7 invece è la manifestazione del Cyber nel mondo fisico-energetico, e quindi possiede una sua relazione con le dimensioni dello spazio (assi cartesiani) e del tempo, che creano una serie di strutture dinamiche interne. La struttura del Cyber7 è archetipica, è un ovoide costituito da flussi energetici/informatici ruotanti che circolano continuamente intorno al proprio centro formando la base dinamica strutturale del proprio asse centrale. La logica che differenzia e lega i due modelli è quella della luce pura rispetto ai suoi sette colori, o del suono unico rispetto alle note armoniche di cui è costituito.

Modelli dinamici di riferimento

La struttura dinamica a spirale autoreferente del Cyber7 è stata presa principalmente da due modelli scientifici: il campo elettromagnetico e gli attrattori caotici. Nella tavola cinque possiamo vedere (nel mezzo a destra) il campo elettromagnetico, un vero "uovo energetico" formato da flussi di fotoni che circolano in modo continuo su un asse interno; dato che consideriamo l'energia come informazione, abbiamo un modello energetico generale dei sistemi viventi la cui struttura fondamentale è data da "un flusso di energia-informazione che circola su se stesso". L'altro modello di cui Cyber7 riprende fedelmente la struttura è l'attrattore caotico in genere e, specificatamente, l'attrattore del flusso d'acqua calcolato al computer in Germania e pubblicato su Nature, di cui riportiamo l'immagine di grande bellezza e complessità (in alto a sinistra).

Sul livello spirituale, il modello di riferimento di Cyber7 era l'"atomo ultimo" scoperto dai Teosofi nel corso delle loro indagini psichiche, (in mezzo a sinistra) e ritenuto la prima e più elementare forma di struttura energetica, una sorta di quark esoterico, di mattone energetico dalla cui complessificazione nasce l'intera esistenza.

Sul piano psicologico, Cyber7 ricorda l'uovo, diviso in bande orizzontali di sette colori, creato da Roberto Assagioli come modello di base della psicosintesi. La somiglianza è profonda anche se non contempla, come il Cyber7, un continuo flusso di energia-informazione, sia in direzione ascendente che discendente.

Cyber7 è una struttura dinamica che richiama l'energia spirale delle e si sovrappone ai modelli di spirituali tradizionali di corpo energetico il cui asse (spesso rappresentato come spirale di energia intelligente) è diviso in sette chakra, ruote di energia luminosa in vorticante rapidissimo movimento.

L’informazione che conosce se stessa

La forma di flusso spirale dinamico e continuo rappresenta la struttura elementare di ogni campo elettromagnetico e del modello Cyber7. Come abbiamo esposto nel capitolo terzo relativamente al principio di autoconoscenza, questa struttura rappresenta l'archetipo delle funzioni viventi di autoconoscenza e della capacità di espansione del campo, che permette di comprendere la sua evoluzione verso modelli sempre più complessi.

Nel Cyber7 l’energia/informazione dell’intero sistema continua a riverberare su se stessa; così le informazioni generano un "flusso cibernetico circolare autoreferente" che si concentra nel centro o nell'asse del sistema. Questo continuo feed-back informatico circolare, che produce auto-informazione, rappresenta fondamentalmente la matrice del principio di autoconoscenza - autocoscienza, ossia una "spirale cibernetica" che "conosce se stessa". La natura dell'identità è la continua autoconoscenza, ossia: "esisto come io in quanto conosco costantemente le informazioni del mio campo".

Possiamo vederlo come un continuo processo cognitivo di auto-feed-back che porta alla coscienza globale delle informazioni, grazie al quale l’intero sistema inizia a comportarsi dinamicamente come un tutto. Questa è la base teorica dell’autopoiesi e dei sistemi aperti di conoscenza.

I livelli di coscienza nel modello Cyber7

Nel modello Cyber7 possiamo riconoscere una differenziazione, lungo l'asse verticale, delle sette frequenze armoniche in cui può essere scomposta un'energia, dalle più basse alle più elevate. Le frequenze più basse sono legate ad una maggiore fisicità mentre le più elevate ad un livello più complesso di informazione. Nel cervello le onde elettromagnetiche Delta, più lente (0.5-4 Hz), sono tipiche delle zone più primitive e istintive del cervello (archipallio) mentre le onde Beta (14-35 Hz) sono correlate alle funzioni superiori della neocorteccia. Questo modello può così essere analogicamente utilizzato per rappresentare i sette livelli di complessità dell'esistenza. Ogni livello corrisponde ad una spira/colore, ad un certo gradino evolutivo della coscienza.

1) Primo livello: corrisponde all’inconscio cosmico, la mente e la memoria della materia dell’universo.

2) Secondo livello: è l’inconscio collettivo, molto più ampio rispetto all’equivalente concetto Junghiano, che include la mente e la memoria di tutti gli esseri viventi del pianeta.

3) Terzo livello: è l’inconscio personale, sede di instinti, passioni e desideri, dei condizionamenti (karma) passati.

4) Quarto livello: corrisponde al conscio, al presente e si può trasformare in autocoscienza, primo passo verso i livelli superiori.

5) Quinto livello: corrisponde al piano superiore della consapevolezza e può essere chiamato il superconscio individuale, sede delle memorie delle vite precedenti e della coscienza degli scopi evolutivi presenti e futuri.

6) Sesto livello: è il superconscio collettivo, che raggruppa tutte le coscienze e intelligenze del pianeta, analogo alla Noosfera di Teilhard de Chardin o alla coscienza di Gaia.

7) Settimo livello: è il superconscio cosmico, insieme di tutte le coscienze e memorie spirituali dell’intero universo: la mente di Dio, l’illuminazione. 

Box: Cyber definizioni

Campo di informazioni: ogni insieme matematico, sia esso fisico o mentale, viene considerato un campo di informazioni in relazione. Un campo di informazioni può essere unitario, ossia con una coscienza "centrale" che unisce tutte le informazioni, come una cellula o un animale, oppure non-unitario, come un sasso, un lago o una città, che sono privi di un'unità di coscienza.

Unità di coscienza, identità o sé: coscienza globale delle informazioni di un campo. Senso unitario dell’intero campo. Coscienza dell’interconnessione e dell’unità delle informazioni di un campo, come il nodo centrale di una rete di informazioni.

Campo unitario di coscienza o Cyber: campo di informazioni autocosciente e quindi dotato di vita relativamente autonoma.

Densità cibernetica: numero di informazioni che circolano all’interno di un campo di coscienza. Le densità dipendono dal numero degli insiemi/livelli che caratterizzano il campo.

Riassunto delle caratteristiche analogico-sintetiche del modello Cyber

La complessità del modello Cyber si manifesta pienamente nella sua possibilità di comprendere il processo di evoluzione e i differenti livelli o densità di comunicazione e di organizzazione dell’essere umano.

Cyber è un modello che - come ogni essere vivente - incarna nella sua unità microcosmica le leggi universali dell’esistenza e ne esprime i simboli archetipici. Vediamo insieme di riepilogare le sue caratteristiche principali.

Cyber è l’unità cibernetica

La cibernetica è la scienza oggettiva del controllo e dell’utilizzo delle informazioni, Cyber è il soggetto, il centro di coscienza o self che controlla e dirige le informazioni. Il "corpo" di un Cyber è l’insieme delle informazioni gestite in flusso/rete/insieme unitario. Il Cyber si "nutre" di informazioni, le capta con i suoi organi di senso, ne percepisce il significato, le analizza, le elabora e le fa sue, le immagazzina nella sua memoria, le trasforma, le utilizza per sopravvivere, per vivere meglio e per evolvere. Nell’oceano informatico Cyber è un campo unificato ad alta densità di informazioni e a relativa autonomia.

Cyber è l’uno: l’uovo dell’essere

Cyber è la "misura" dell’unità dell’essere vivente. Ogni essere vivente è un Cyber. Un’ape è una unità vivente quindi è un Cyber, un'entità vivente, come unità di coscienza e di informazioni. Una mela non è un Cyber ma una parte di un Cyber che, in questo caso, è l’intero albero di melo. La mela non vive di vita propria, non è autonoma, non possiede un suo centro che unifica le sue informazioni, è l'organo riproduttivo del melo e da esso dipende costantemente per la sua crescita. Nella mela i semi sono dei Cyber potenziali: in essi, quando diventano maturi, si manifesta olograficamente l'unità di coscienza del melo stesso, unità che permette loro, una volta caduti nella terra, di auto-organizzarsi come entità viventi autonome.

La balena è un’insieme di "triliardi" di atomi e cellule; quando diciamo "una" balena poniamo l’accento sulla sua unità o individualità vivente: ciò che unisce le sue parti, la "struttura che connette".

Newton "scoprendo" la forza di gravità diede un nome e un concetto all’ovvia evidenza "che le cose cadono verso il basso". Cyber è un modello che dà consistenza e ragione scientifica a ciò che da sempre appare ovvio, ossia "che gli esseri viventi sono unità soggettive". L’Uovo che rappresenta il modello Cyber è raffigurazione olografica del mitico Uovo di Luce splendente che ha dato inizio all’esistenza. Cyber è un’unità di coscienza.

Dall'unità di misura alla misura dell'Unità

Fino ad ora la scienza ha creato unità di misura per comprendere i fenomeni fisici del mondo: la Res Extensa. Cyber è la misura dell’unità, elemento chiave per investigare e conoscere la dimensione soggettiva, la Res Cogitans.

Mentre le unità di misura oggettive, come il metro, il grammo o il secondo, devono essere quantificate in maniera rigida ed esatta, Cyber è un'unità esistenziale fluida come un’onda che varia poeticamente dallo zero del non esistere, all’uno del nascere ed essere, all’infinito della libertà per tornare allo zero del cessare di vivere. Ogni scienza ha un suo Cyber come unità elementare di cui indaga la natura e la complessità: la fisica ha i quanti e le particelle elementari, la chimica ha l'atomo, la biologia ha la cellula, la zoologia ha l'animale, la medicina ha l'essere umano, la geologia e le scienza geografiche hanno il pianeta Terra, l'astonomia ha i soli e le galassie, l'astrofisica ha il Tutto, l'Universo.

Punto Zero, Vuoto e non conoscenza

Il "centro" di coscienza del Cyber è virtuale: lo posizioniamo nel centro fisico dello sferoide per comodità simbolica e topologica, ricordando che esso è olograficamente distribuito in ogni punto del sistema. Chiamiamo "punto zero" il centro virtuale di coscienza per ricordare la sua natura di vuoto e quindi la sua costante connessione con il grande vuoto sub-quantistico universale.

La natura vuota della coscienza è sincronica e olografica con l'infinita coscienza vuota del Tutto. Questo contatto ci permette di evolvere verso una coscienza unitaria e infinita. Il centro di coscienza, come lo zero matematico e come il punto geometrico, è senza dimensioni: quando cerchi di afferrarlo fisicamente o logicamente non lo trovi. Quando guardi dentro di te e cerchi di scoprire chi sei, cos’è la sostanza del tuo "io", trovi solo spazio vuoto e silenzio: shunyata. Non c’è io, solo coscienza, in pace e vastità. Questa è la nostra vera natura, questo vuoto è la misteriosa radice originaria della non-conoscenza, che umilmente dobbiamo accettare.

Sincronicità, coerenza e sintropia

Un Cyber è un’area sincronica dello spazio/tempo, ossia un campo ad altissima coerenza. Un Cyber è esso stesso un evento sincronico del Tutto, che manifesta in ogni sua azione la legge di sintropia. Praticamente ogni evento biochimico, emozionale o psichico che avviene in un Cyber è un evento altamente sincronico, che ha un senso e un fine, che è frutto di una costante sinergia di eventi, e quindi, in gradi diversi, è sincronizzato con il funzionamento globale dell’intera unità e dell’esistenza.

Cyber è un’unità sincronica.

Vortex

Prigogine utilizza il vortice in un fiume come modello di sistema vivente aperto. Cyber è un vortice nel cosmico flusso di informazioni dell’esistenza. Un’onda dell’oceano della coscienza.

Il centro del vortice è il cuore intorno a cui gravitano le informazioni che continuano a giungere dall’esterno e a cui ritornano dopo aver "girato" nel Cyber. Vortice e flusso sono due entità virtualmente separate di un unico indiviso movimento. Il centro di coscienza di un Cyber è come il punto di incontro di infiniti flussi di informazione, come il "fuoco" di una lente, dove le traiettorie di miliardi di fotoni si incrociano e si fondono.

Cyber è un vortice informatico aperto, con un centro virtuale.

Ologramma

Nel fascio laser (prodotto con luce coerente) e nella lastra olografica l’informazione totale è distribuita in ogni singola parte.

Nelle nostre cellule ogni nucleo contiene nel suo DNA tutte le informazioni, non solo quelle relative alla sua microscopica vita ma anche quelle relative all’intera struttura. Ogni cellula, con la sua piccola identità e funzione locale è intimamente connessa con la globalità di noi stessi come un minuscolo microcosmo in un macrocosmo. La stessa relazione lega ogni singolo essere vivente ed in particolare l’uomo all’intero cosmo. "Act locally and think globally", vivi localmente, lì dove sei, ma sii cosciente della globalità.

Cyber è un’unità olografica, che deriva da un’informazione coerente col Tutto.

Ordine e caos

Le attività energetiche sono processi di informazione. Fuori dai Cyber (sistemi viventi) l’energia tende al disordine e alla stasi ossia tende all’entropia, mentre nei sistemi viventi l’informazione tende all’ordine e all’autoorganizzazione ossia tende alla sintropia. L’incredibile sinergia (sintonia di azione) che si osserva in tutte le attività metaboliche di ogni essere vivente rappresenta il riflesso energetico visibile dell’unità di elaborazione delle informazioni.

Il fenomeno dell’individualità degli esseri viventi dipende dall’unitarietà nella rete interna di comunicazioni che connette ogni parte atomica e cellulare del loro essere. Nel vivente tutto "pensa", tutto è "in rete". Cyber è una rete unitaria di relazioni.