1. La politica è un confronto fra opinioni
La politica è un confronto fra opinioni, interpretazioni,
valori in conflitto fra loro.
E' legittimo che qualcuno sia contro la TAP e qualcuno a favore. I
cittadini si aspettano di sentire argomenti pro o contro, invece il
dibattito è sulle penali che dovremmo pagare interrompendo
la TAP. Esistono queste penali o no? Non si sa.
E' normale che ci siano forze contro e forze a favore di un condono
edilizio a Ischia. Il dibattito però non è su questo,
ma sul fatto che esista un condono o no. L'opposizione è contro
il condono e contro il governo che lo fa. Anche il governo è
contro, e dice che infatti non esiste alcun condono. Il dibattito
non è sulla bontà del provvedimento, ma sulla sua esistenza.
La prescrizione dei reati è qualcosa che tutti dicono di voler
abolire. Metà governo dice di avere approvato la sua abolizione,
l'altra metà dice che è stata approvata, ma solo se
prima verrà approvata la riforma del codice penale. Insomma,
la prescrizione è stata abolita o no? Non si sa.
La stessa situazione riguarda la pace fiscale. Tutti contro il condono,
ma l'opposizione accusa il governo di averlo previsto, e il governo
lo nega. In conclusione, esiste o no un "regalo" fiscale?
Non si sa.
La confusione sui dati reali rende il dibattito politico surreale.
Avviene in politica quello che in altri ambiti sarebbe considerato
folle. Per secoli gli uomini hanno discusso sulle interpretazioni
del fenomeno dell'eclisse di sole, ma nessuno si è mai sognato
di mettere in discussione la sua esistenza. Nessuno ha mai discusso
se l'eclissi esistesse o no. Si può discutere sulla bellezza
e bontà del colore bianco o del colore nero, ma solo due matti
possono negare che il carbone sia nero e il lattesia bianco. E' normale
che si discuta sulle cause del crollo di un ponte, ma non è
legittimo mettere in dubbio che il ponte sia crollato. Freud ha proposto
una storiella che descrive perfettamente lo stato del dibattito politico
in Italia.
"A ha preso in prestito da B un paiuolo di rame. Quando lo
restituisce B protesta perché il paiuolo ha un grosso buco
che lo rende inutilizzabile. Ecco come si difende A: "In primo
luogo, non ho affatto preso in prestito nessun paiuolo da B; in secondo
luogo, quando B me l'ha dato il paiuolo aveva già un buco;
in terzo luogo, ho restituito il paiuolo intatto" (Sigmund
Freud, Il motto di spirito e la sua relazione con l'inconscio)
2. I dati di cui nessuno si fida più
Il dibattito sui fatti non può essere affrontato
dai cittadini, ma dai tecnici che hanno la competenza per farlo. I
cittadini hanno un ruolo politico, cioè devono discutere sulle
opinioni, a partire da fatti accertati. Perchè ciò sia
possibile, è necessario disporre di istituzioni, tecnici, consulenti
competenti, neutrali e onesti. Esperti nel tema in oggetto, privi
di pregiudizi e non disposti a farsi corrompere.
Nel secolo scorso ci fidavamo di molte istituzioni che, con apparente
serietà e neutralità, ci fornivano i dati per pensare
e discutere. Forse eravamo stupidi e disinformati, ma quando l'ISTAT,
la Banca d'Italia o un Ministero davano una cifra, un numero, una
quantità, una percentuale ci credevamo, e partivamo da lì
per discutere. Le opinioni politiche si confrontavano sull'interpretazione
dei dati e non sui dati stessi. Oggi non possiamo più fidarci
di nessuna istituzione statistica o economica:: tutte sbagliano o
mentono. E quindi il dibattito politico sulle opinioni è impossibile.
FMI, OCSE e altri
FMI
Olivier Blanchard, direttore del settore ricerche del Fondo Monetario
Internazionale, in una sua analisi molto dettagliata, ha ammesso che
le previsioni dello stesso Fmi, sulla reazione alle misure di austerità,
da parte di Grecia e Portogallo, sono state sbagliate, in modo macroscopico.
(25 Marzo 2013, Fonte)
Post-Brexit, la Gran Bretagna cresce più del previsto e
il Fmi ha sbagliato ancora
La Brexit avrebbe dovuto causare il collasso dell'economia inglese
e invece il Regno Unito è attualmente al secondo posto tra
i paesi del G7 che hanno il tasso di crescita del PIL più elevato.
Ecco il mea culpa del Fondo Monetario Internazionale (4 Settembre
2016, Fonte)
Ocse: previsioni sbagliate, secondo Cgil
Dure critiche dalla Cgil arrivano oggi riguardo loperato dellOcse,
lorganizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico
con sede a Parigi,.... Le aspre parole di accusa arrivano dal segretario
confederale Danilo Barbi: Dopo sette anni di stime sbagliate,
come si può credere che le previsioni dellOcse siano
realistiche?. Secondo Barbi, infatti, dal 2007 al 2014
le previsioni elaborate dallOcse relative alla crescita del
Pil italiano per lanno successivo, si sono dimostrate sistematicamente
troppo ottimistiche. La distanza registrata con la realtà in
sette anni è di oltre 10 punti di Pil, che, cumulati, sono
circa 200 miliardi annui. (19 febbraio 2015, Fonte)
Crisi: sette anni di previsioni sbagliate
Uno studio dell'Ufficio economico della Cgil smaschera la "disonestà
intellettuale" delle previsioni econometriche: il Pil sarebbe
dovuto crescere dell'1.6%, errori per oltre 300 mld. "Metodologia
di calcolo piegata dalle contingenze politiche" (13 febbraio
2015, Fonte)
Il Tesoro & C., 15 anni di previsioni sbagliate
Uno studio dellufficio studi della Cgil sugli anni 2008-2014
mostra con palmare evidenza che tutte le istituzioni che hanno costruito
il racconto ideologico che ha guidato i nostri governi (deflazione
salariale, austerità, privatizzazioni) sbagliano le loro stime
con regolarità; in questo periodo, ad esempio, i governi Berlusconi,
Monti e Letta hanno errato per eccesso del 14,3%, inventandosi circa
330 miliardi di Pil; la Banca dItalia, però, ha sbagliato
per 13,6 punti percentuali, la Commissione europea per 12,4 e il Fondo
monetario per 11,6. La più accurata, per così dire,
è stata lOcse, che ha sbagliato solo del
10,5% (che comunque, in soldi, fa la bella cifretta di 200 miliardi
di euro di Pil inesistente). (13 agosto 2016, Fonte)
L'Ocse detiene il record delle previsioni sbagliate
Per Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, ''l'Ocse detiene
il record delle previsioni sbagliate''. In Friuli ad un convegno della
Cgil sul reddito di base, Camusso ha commentato le valutazioni del
segretario generale dell'Ocse, Angel Gurria, sull'Italia e in particolare
sulla riforma del lavoro. ''Abbiamo visto le dichiarazioni di Gurria
sulla crescita dell'Italia e le abbiamo confrontate con quelle degli
anni scorsi - ha detto Camusso -. Possiamo dire che l'Ocse detiene
il record delle previsioni sbagliate. Quindi non mi fiderei troppo
di quelle previsioni''. Ovviamente, non solo l'Ocse ha sbagliato tutte
le previsioni su Ue e Italia, anche La Bce, la stessa Ue, e la Commissione
Ue, più l'Fmi. (20 febbraio 2018,
Fonte)
Occupazione
La definizione di occupato applicata dall'Istat nella Rilevazione
forze lavoro è armonizzata a livello europeo ed è
coerente con quella internazionale definita dall'ILO, tutti i paesi
europei sono tenuti ad adottare la stessa definizione in base ai regolamenti
comunitari.
Sono Occupati le persone di 15 anni e più che nella settimana
di riferimento:
- hanno svolto almeno unora di lavoro in una qualsiasi
attività che preveda un corrispettivo monetario o in natura;
- hanno svolto almeno unora di lavoro non retribuito
nella ditta di un familiare nella quale collaborano abitualmente;
- sono assenti dal lavoro (ad esempio, per ferie o malattia). I dipendenti
assenti dal lavoro sono considerati occupati se lassenza non
supera tre mesi, oppure se durante lassenza continuano a
percepire almeno il 50% della retribuzione. Gli indipendenti assenti
dal lavoro, ad eccezione dei coadiuvanti familiari, sono considerati
occupati se, durante il periodo di assenza, mantengono lattività.
I coadiuvanti familiari sono considerati occupati se lassenza
non supera tre mesi. (1 giugno 2016, Fonte)
Con questa definizione di "occupazione" che credibilità
hanno i trionfalismi o i catastrofismi sul lavoro?
Sondaggi
I sondaggi sono da anni screditati, in considerazione del numero di
previsioni sbagliate che hanno dato. Brexit, Trump, Referendum Renzi,
elezioni italiane, voto di Midterm sono solo gli ultimi avvenimenti
che hanno visto i sondaggisti smentiti clamorosamente. Le agenzie
dei sondaggi accampano scuse come le "menzogne" degli intervistati,
la volatilità della Rete, la occasionalità del voto,
ma è diffuso il sospetto di un uso "partigiano" dei
sondaggi, a favore o contro qualcuno.
Ci sono limitazioni ideologiche alle quali i sondaggisti non sembrano
in grado di sottrarsi, per cui i dati che forniscono non corrispondono
a quello che la gente pensa, ma a quello che i sondaggisti vorrebbero
che pensasse. Poi ci sono limitazioni biecamente commerciali. le agenzie
di sondaggi hanno dei committenti, per accontentare i quali le statistiche
vengono manipolate.
Chi scrive ha un'esperienza diretta con un famoso sondaggificio, ed
ha visto coi suoi occhi manipolare i dati sulla elezione di un sindaco,
committente del sondaggio. I dati tecnici decretavano il probabile
fallimento della campagna elettorale. Il re dei sondaggi ha dato al
committente una previsione trionfale. Il cliente è sato trombato
alle elezioni (ma forse aveva già pagato).
Agenzie di rating
Standard & Poors patteggia 1,5 miliardi di risarcimento
- 3 Febbraio 2015
Per aver gonfiato le valutazioni di assets obbligazionari legati ai
mutui subprime. Gli analisti americani dovranno rispondere anche in
Italia per i fatti del 2011. (Fonte)
Moodys, maxi-multa negli Usa, aveva gonfiato i rating
sui mutui subprime - 14 gennaio 2007
Patteggiamento da 864 milioni di dollari con il Dipartimento della
Giustizia. È il secondo dopo quello da 1,37 miliardi a carico
di S&P. Moodys ha ammesso di aver violato per incassare
più commissioni i propri standard di rating sui titoli tossici
legati ai mutui che portarono alla grande crisi del 2008-2009. (Fonte)
La profezie sbagliate di Fitch sulla Brexit? 15 Settembre 2016
Uno schiaffo a chi dice "col No è apocalisse". Il
flop delle previsioni sull'economia inglese e quelle sul referendum.
(Fonte)
Debito pubblico
I dati della Banca d'Italia: nel 1988 il 57% dei titoli di
Stato era in mano a risparmiatori italiani, oggi è solo il
6%. In netta crescita la porzione in mano a stranieri .(LaRepubblica,
30 Maggio 2018 )
Ad oggi infatti - stima Nomura - solo il 31,3% del nostro debito
pubblico è detenuto da investitori esteri. Di questi appena
il 5% risulta in mano a soggetti extra-europei (a inizio anni 2000
questa percentuale era del 10%). I fondi americani risultano avere
appena l1% del debito mentre quelli giapponesi risultano esposti
sull1,5 per cento. (Sole24Ore,
17 Maggio 2018)
Oltre un terzo del debito pubblico italiano è in mano agli
stranieri, anche se la quota degli investitori esteri è un
po' calata, negli ultimi due anni, passando dal 34% al 32%. (AGI,
3 Aprile 2018)
Sono gli investitori non-residenti in Italia a possedere la fetta
più consistente del nostro debito pubblico. Oggi gli investitori
stranieri possiedono il 35% (738 miliardi di euro) del debito italiano.
(Risparmiamocelo,
5 giugno 2018)
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