Merito, equità, qualità (Guglielmo Colombi) |
Il concetto di merito è frequentemente associato a quello
di equità. Viene considerato equo retribuire, premiare o assegnare
incarichi in base alle capacità piuttosto che all'appartenenza,
al censo, alla razza o ad altri criteri estranei all'oggetto. Purtroppo
l'ambiguità del concetto di merito va di pari passo con l'ambiguità
del concetto di capacità. Una delle utopie della modernità
è quella per cui l'individuo avrebbe libero accesso alla scalata
sociale esclusivamente in base alle sue capacità e competenze.
Un'associazione più significativa è quella fra merito e qualità. Nel momento in cui il merito cessa di essere premiato, cosa spinge chi lavora a ricercare la qualità? Si svaluta il principio di studiare e aggiornarsi. Perde valore il concetto di impegno e di ricerca del miglioramento continuo. Questo è visibilissimo in tutte i lavori e le professioni in cui la carriera si basa sull'anzianità (perlopiù nelle organizzazioni pubbliche). Se la carriera si basa sull'anzianità, è uguale per tutti, e dunque perchè differenziarsi nella qualità? Lo stesso dicasi per i concorsi basati su prove scritte. Questi sono l'esplicita negazione della qualità, perchè non tengono in nessun conto i curricula. Avere un posto di lavoro per concorso rende tutti i candidati uguali in partenza: perchè dunque affaticarsi alla ricerca di un vantaggio competitivo, con corsi post-diploma, stages, apprendimenti extra-curriculari ? La svalutazione del merito, derivante dalle competenze specifiche,
si estende dai singoli lavoratori alle stesse imprese. Contratti,
commesse, appalti dovrebbero venire assegnati al imprese con la maggiore
capacità di realizzare il miglior servizio o prodotto. L'osservazione
dice che spesso le assegnazioni avvengono per raccomandazione politica,
per l'esborso di tangenti, per l'abnorme abbassamento dei prezzi,
per legami familistici, clientelari o amicali. L'estensione del sistema
degli appalti sopprime la ricerca del merito per qualità. Una
volta ottenuta la commessa, l'impresa non ha interesse a ricercare
una esecuzione di qualità in vista di un rinnovo, ma la mera
esecuzione fiscale del capitolato. Non c'è motivo che un insegnante o una scuola, un medico o un ospedale debbano ricercare l'eccellenza, dal momento che stipendi o finanziamenti non hanno alcun legame con la qualità. Analogamente non c'è motivo che un ingegnere o un ragioniere, come una impresa, cerchino la qualità se le retribuzioni e le commesse non dipendono da essa. Il merito può essere blandamente giustificato dal valore dell'equità, ma è il principio decisivo per il valore della qualità.
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