Le premesse della relazione: apertura, disponibilità, curiosità, pregiudizio positivo (G.Contessa /ARIPS)

La relazione, di coppia o di gruppo, è un legame che si esprime con l'interdipendenza degli attori. Il legame dipende dai messaggi, verbali e non verbali, espliciti e impliciti, che i soggetti si scambiano. La relazione, che sia positiva o negativa, cresce e si sviluppa con lo scambio di messaggi, e la sua storia inizia col primo contatto.

Tuttavia il primo contatto non è che l'inizio pubblico della relazione. La relazione ha un inizio privato precedente il contatto. Questo inizio privato si fonda sul carattere, gli atteggiamenti, le aspettative dei soggetti in procinto di entrare in contatto. In particolare sono quattro i fattori che costituiscono la premessa individuale alle relazioni significative. Se questi fattori sono carenti o assenti la relazione non si avvìa oppure si adagia in una spirale improduttiva o addirittura negativa.

Apertura.

Ogni incontro è un'epifania. L'apparizione di una novità e di una diversità che richiedono un'apertura. E' necessario che il soggetto non si consideri completo e finito, ma mancante e in costruzione, perchè il nuovo e il diverso siano accolti da una porta aperta. Se pensiamo che il nostro IO sia concluso e che non gli manchi nulla, non riusciamo ad essere aperti all'incontro.

Disponibilità.

Una relazione è un legame fra diversità. Ci sono aspetti di un soggetto che accettiamo con entusiasmo, ed aspetti che rifiutiamo irriducibilmente. Ci sono tuttavia anche aspetti "neutri", che costituiscono la diversità, e che richiedono la nostra disponibilità. Essere disponibili significa essere compiacenti, cioè pronti ad accettare tutte le diversità che non siano assolutamente inaccettabili. L'atteggiamento disponibile è quello che parte dall'idea di accettare quasi tutto ciò che l'altro esprimerà, fuorchè pochi (limitati e circoscritti) aspetti per noi intollerabili. L'indisponibilità parte invece dall'dea di rifiutare quasi tutto, fuorchè pochi (limitati e circoscritti) aspetti a noi graditi.

Curiosità.

Ogni incontro deriva da un movimento. I soggetti devono avanzare l'uno verso l'altro: Ciò che produce questo "movimento verso" l'altro è la curiosità. Entrare in contatto con una atteggiamento di ricerca è una premessa necessaria alla relazione. Considerare l'altro un territorio da esplorare, un libro da leggere, una miniera da cui estrarre un tesoro, implica un atteggiamento attivo che ci spinge a "muoverci" verso l'altro, uscendo dall'atteggiamento di disponibilità passiva del tipo "se vuoi avere una relazione con me, sono qui".

Pregiudizio positivo

Nessun incontro, nessun contatto, nessuna relazione inizia quando i soggetti si vedono per la prima volta. La relazione inizia nella nostra testa molto prima. Sotto forma di fantasia, di pregiudizio, di aspettativa, di pettegolezzi, noi pensiamo all'altro ben prima di incontrarlo. Possiamo immaginare l'altro come una minaccia, una calamità, un fastidio, un oggetto, oppure possiamo entrare in contatto a partire da un "pregiudizio positivo". Avere un pregiudizio positivo significa pensare che chi stiamo per incontrare è amichevole, interessante, pieno di risorse: qualcuno che sicuramente ci consentirà una relazione positiva.