1.
Identificazione: dal lavoro all’attività
L’Evo
Immateriale non definisce più la persona per il posto che occupa
(lavoro) ma per l’attività che svolge
2.
Tempo Libero e Impegno comunitario come attività identitaria
L’identità
dei soggetti è costruita sulla tipologia di impegno espressivo
nel tempo libero e nella gestione della cittadinanza
3.
Dal lavoro quantitario all’attività qualitaria
Sindacati,
partiti e studiosi del lavoro hanno sempre concentrato la loro
attenzione sull’orario di lavoro, la retribuzione, le garanzie,
cioè su elementi di quantità tipici della civilltà della penuria.
Pochi si sono interessati alla qualità del lavoro, che risiede
soprattutto nel senso che un’attività possiede (senso sta per
significato simbolico e valore)
4.
Dal lavoro dipendente, parcellizzato, materiale all’attiità autonoma,
integrata, immateriale
Il
lavoro moderno, atomizzato e subalterno (reificato), diventa nell’Immaterialesimo
un’attività globalizzata e soggettiva (smaterializzata)
5.
Il lavoro con le mani, l’impiego col cervello, l’attività con
il socius
Il
lavoro come fatica manuale (Vulcano), passa all’impiego intellettuale
(Atena) e infine si trasmuta in attività sociale (Mercurio): dalle
fucine alle biblioteche, all’informazione/connessione (v. il
fenomeno dei social bookmarks)
6.
Il lavoro per le cose, per le idee, per l’altro
Il
lavoro trovava il suo senso nel possesso, poi nello sviluppo ed
in futuro nella relazione con l’Altro, inteso non più come oggetto
recipiente, ma come soggetto percipiente.
7.
Lavoro sociale significa lavoro col socius
Mentre
il lavoro manuale pensava al mercato e all’acquirente, il lavoro
intellettuale puntava al sapere ed al cliente, il lavoro sociale
punta alla relazione (legame) ed al partner/concittadino (la riduzione
di sociale ad assistenziale è la negazione dell’autonomia dell’altro).
8.
Proletari, ideatari, comunitari
I possessori
della sola prole hanno creato la rivoluzione industriale; i detentori
del sapere hanno favorito la rivoluzione scientifica; gli operatori
del sociale potranno favorire il passaggio all’Era della nuova
negozialità comunitaria.
9.
La responsabilità dell’avanguardia
I lavoratori
del sociale sono al centro dell’Onda del nuovo secolo ed hanno
la responsabilità della rivoluzione civica, se sapranno esprimere
coraggio, fantasia e competenza. |