STIMOLO primavera 2007
Il senso del lavoro immateriale
  (sintesi-estratti dalla lettura del libro "Ideatari" a cura di Wildwest)
1. Identificazione: dal lavoro all’attività
L’Evo Immateriale non definisce più la persona per  il posto che occupa (lavoro) ma per l’attività che svolge
2. Tempo Libero e Impegno comunitario come attività identitaria
L’identità dei soggetti è costruita sulla tipologia di impegno espressivo nel tempo libero e nella gestione della cittadinanza
3. Dal lavoro quantitario all’attività qualitaria
Sindacati, partiti e studiosi del lavoro hanno sempre concentrato la loro attenzione sull’orario di lavoro, la retribuzione, le garanzie, cioè su elementi di quantità tipici della civilltà della penuria. Pochi si sono interessati alla qualità del lavoro, che risiede  soprattutto nel senso che un’attività possiede (senso sta per significato simbolico e valore)
4. Dal lavoro dipendente, parcellizzato, materiale all’attiità autonoma, integrata, immateriale
Il lavoro moderno, atomizzato e subalterno (reificato), diventa nell’Immaterialesimo un’attività globalizzata e soggettiva (smaterializzata)
5. Il lavoro con le mani, l’impiego col cervello,  l’attività con il socius
Il lavoro come fatica manuale (Vulcano), passa all’impiego intellettuale (Atena) e infine si trasmuta in attività sociale (Mercurio): dalle fucine alle biblioteche, all’informazione/connessione (v. il fenomeno dei social bookmarks)
6. Il lavoro per le cose, per le idee, per l’altro
Il lavoro trovava il suo senso nel possesso, poi nello sviluppo ed in futuro nella relazione con l’Altro, inteso non più come oggetto recipiente, ma come soggetto percipiente.
7. Lavoro sociale significa lavoro col socius
Mentre il lavoro manuale pensava al mercato e all’acquirente, il lavoro intellettuale puntava al sapere ed al cliente, il lavoro sociale punta alla relazione (legame) ed al partner/concittadino (la riduzione di sociale ad assistenziale è la negazione dell’autonomia dell’altro).
8. Proletari, ideatari, comunitari
I possessori della sola prole hanno creato la rivoluzione industriale; i detentori del sapere hanno favorito la rivoluzione scientifica; gli operatori del sociale potranno favorire il passaggio all’Era della nuova negozialità comunitaria.
9. La responsabilità dell’avanguardia
I lavoratori del sociale sono al centro dell’Onda del nuovo secolo ed hanno la responsabilità della rivoluzione civica, se sapranno esprimere coraggio, fantasia e competenza.