Stimoli Mirco Marchetti (2002-2003) Vedi seguenti
Spunti per una riflessione

Vorrei, nella continuazione di uno stimolo da più parti avviato, impostare in un contesto metacomunicativo la riflessione su ciò che ognuno di noi intende per comunità e, riferendomi al "qui" e all’"ora", vorrei incentivare un dialogo costruttivo che ambisca a definire il senso che ognuno di noi da a "Psicopolis".

Luca Giuliano nel momento in cui parla della "Computer-mediated communication" (CMC) dichiara: "La comunicazione avviene in un vuoto sociale in cui le parole sono l’unica realtà di riferimento. Le parole non sono soltanto informazione ma anche azione in un mondo fatto esclusivamente di parole". E’ ovvio che le parole in questo contesto hanno un peso di grande rilevanza dunque. Se pensiamo in oltre che tra i lati positivi che questo mezzo ci offre vi è la maggiore possibilità di partecipazione e una generale "democratizzazione" delle relazioni sociali a favore di gruppi minoritari, non possiamo però dimenticare che da più parti ( Kiesler e Sproull, 1991; Rice, 1989) vennero evidenziati pure i limiti: "Sul versante negativo della comunicazione elettronica vengono rilevate le difficoltà e le lentezze nel prendere le decisioni, nel raggiungere gli obiettivi previsti e nella formazione del consenso."

Come si può vedere, già agli esordi alcuni studiosi riuscivano ad intuire i limiti di un mezzo il quale seppur offra nuove opportunità aggiuntive e renda la comunicazione non gerarchizzata e reticolare esplicandosi principalmente su di un piano orizzontale, poi sul piano fattivo il limite del mezzo si è individuato paradossalmente nella sua risorsa non pienamente od efficacemente usata. La parola, l’agire quindi, è poco usata cosi come sono scarse le interazioni tanto da generare tempi di reazione che oserei definire geologici.

"Gli eventi nel ciberspazio sono atti linguistici. Il ciberspazio nasce come metafora dello spazio, già ancora prima di diventare uno spazio condiviso." Luca Giulianio, Comunità nel Ciberspazio

Le Comunità che nascono nel Ciberspazio, "WELL" fu forse la più importante nata nel 1986, non possono sottrarsi ad una regola che le spinge ad una similitudine con le aggregazioni sociali già note nel momento in cui riflettono su loro stesse. La metafora diviene spesso in questo contesto, come tra l’altro in quello reale, uno strumento di conoscenza e genera quindi una distinzione. In oltre va rimarcato che, il senso di appartenenza è rafforzato da unità organizzative che all’interno della comunità definiscono compiti e responsabilità. Una comunità virtuale può trarre linfa solo dall’interazione tra gli utenti. Se la cibernetica è quella scienza che studia i sistemi artificiali dotati di autoregolazione, il cyborg è l’unione di macchina e organismo. Mi pare che in questa accezione vi sia una visibilità acclarata del macchinico, ma stenti a decollare l’elemento organico che tende a conservare un disassemblamento egoistico non essendo orientato ad una ricerca attraverso connessioni che possano darne considerazione nel suo insieme. Manca a mio parere una fase progettuale che possa identificare un fondamentale obiettivo comune e che riesca a garantire un senso alla comunità che pre-supponga dei valori condivisi. Le mancate pretese di rivendicazioni delle istanze ad esempio, vanno viste a mio parere come incapacità degli iscritti alla comunità di investire in una fase progettuale che veda la compenetrazione dei vari saperi. Tra i miei intendimenti ad esempio vi sarebbe quello di godere delle competenze istanziali che caratterizzano Psicopolis. Radunare attorno ad un progetto differenti letture di una problematica, ad esempio Agenda21, potrebbe essere un punto di partenza che si augura l’avvio di un corpo unico.

Questa sorta di spazio antropologico, Pierre Lévy lo definisce "Spazio del sapere" ed è un non luogo, è una tendenza, una potenzialità. "Lo Spazio del sapere non si sovrappone agli altri spazi, ma ne è condizionato". Lo spazio del sapere non è soltanto competenza tecnica e scientifica, ma è un complesso spazio semiotico fatto di emozioni, apprendimento, condivisione di esperienze, conoscenze ed affetti, è lo spazio in cui si formano e vivono le comunità virtuali, comunità che sono della stessa sostanza di cui sono fatti i segni.

Mirco Marchetti (Primo Akkademico 2002-2003)

 

Stimolo Autunno 2002- Primo Akkademico Mirco Marchetti

" Innanzi tutto rivolgo un saluto a tutta la comunità degli accademici, sperando che il futuro ci riservi uno spazio di migliore fruizione per una maggiore interattività e collaborazione.

Problemi tecnici in primis, ma anche, spesso, il timore ingiustificato di esporsi, rendono questi contesti spesso vuoti di contenuti. L'approccio ad internet, come già è stato sottolineato, è più di tipo predatorio. Si prende ciò di cui si ha bisogno, senza dare nulla in cambio. Voglio quindi partire con il sottoporvi un'idea.

Molti di noi, educatori, formatori, liberi pensatori o folosofi tout court, hanno vissuto esperienze sul campo uniche ed irripetibili, considerando il fatto che pure i fatti più ovvi, e forse soprattutto quelli, vanno indagati per essere assunti nella loro problematicità, l'invito che rivolgo è: postare interventi di qualsiasi tipo, di esperienze di vita, inerenti a riflessioni sul proprio operato, pensieri alternativi, umoristici, satirici, cattedratici, formativi...tutto ciò che insomma ritenete possa dare un maggior contributo alla comprensione dell'umano agire. Tutto ovviamente nel rispetto di una netiquette fondamentale.

Chiedo altresi la collaborazione di due o tre accademici che mi aiutino nella successiva selezione dei brani che possano rivestire un maggior interesse per la "linea editoriale" che si pensa di impostare, delineando obiettivi e scopi che rientrino in detta fase di progettazione. Allo scopo mi si contatti all'indirizzo e-mail su indicato.

Chiederò, per questo, formalmente a psicopolis uno spazio all'interno della comunità per una "rivista", a cadenza mensile ad esempio, che raccolga gli interventi più interessanti postati dagli accademici. La rivista potrebbe intitolarsi ad esempio, "L'uovo e la gallina", cosa da me improvvisata e proposta ma che può essere rivista, il titolo mi da già l'idea di un rimando riflessivo, ma vedremo........

Alla fine del mio mandato avrei pure l'idea di creare un libretto cartaceo, a limitata tiratura, che dia conto dell'operato degli accademici nel corso dell'anno 2002-2003, che raccolga tutti gli interventi di maggiore interesse.Ovviamente questa idea, partorita da me, come si dice, su due piedi, non vuol essere esaustiva né ultima, per questo aspetto da voi, consigli, collaborazione ed aiuto. Credo, o meglio, spero che questa idea serva da stimolo ulteriore che vi induca allo scrivere ed al condividere le vostre preziose, personali, esperienze di vita. Un abbraccio, Mirco Marchetti (Primo Akkademico 2002-2003)