LA
SECONDA OCCASIONE
Fin da quando
il mondo esiste, la differenza fra "intellettuali" e "operativi"
ha sancito differenze che andavano da quelle più ovvie e banali,
tipo la quantità e qualità di informazioni possedute, a quelle più
raffinate e impalpabili, come la posizione rispetto al potere di
influenzamento di altri.
Don Milani, sosteneva con qualche ragione, che il potere delle persone
si misurava col numero delle parole che conoscevano e che usavano
nella loro quotidianità. Molti di noi hanno fatto la sgradevole
esperienza di non sapere come "svolgere" i temi che ci
venivano assegnati a scuola. Così la maggioranza di noi impara a
leggere e scrivere perché la scuola per alcuni anni è obbligatoria.
La motivazione è scarsa e la trasferibilità di questo apprendimento
nella realtà pare limitata ad alcune situazioni vincolanti ed essenziali:
in Italia la lettura di libri e giornali è praticata da una élite.
Chi scrive, anche nell'area del privato lettere al parenti,
amici, fidanzati, ecc.- sta diventando sempre più una specie in
estinzione. La "massa" preferisce altri strumenti di comunicazione
o forse si sente ignorante e inadeguata e non si cimenta neppure,
provocando così la perdita di un ricchissimo patrimonio di eventi
e di emozioni che potrebbero arricchire l'umanità.
In più, non sarebbe la prima volta che il "caso" consente
l'emersione di talenti e potenzialità individuali o collettive di
grande rilievo.
Per fare qualche esempio, Beethoween era sordo, ma ha scritto della
musica immortale; Linda Rudolph, che vinse i 100 metri alle Olimpiadi
di Roma, era poliomielitica; Verne non era mai uscito da casa sua
ed ha ambientato i suoi romanzi in "territori" sconosciuti
con grande precisione.
Niente è dunque impossibile. Certo occorre trovare il modo per evidenziare
e valorizzare.
Akkademia, con le sue finalità, propone una strategia più compartecipativa
e vuole offrire una "seconda possibilità" a tutti coloro
che hanno smesso di scrivere e di leggere con l'acquisizione del
"diploma" scolastico.
Tutti hanno un episodio della loro vita che ricordano particolarmente
e dal quale hanno tratto qualche insegnamento. E' un fenomeno indipendente
dall'età anagrafica, che tocca tutti gli esseri viventi, e che muta
nel tempo, perché mutano i ricordi, la nostra scala di valori, il
mondo in cui viviamo. Il passato è sempre stato considerato un elemento
prezioso e la memoria è fra le caratteristiche che più differenziano
gli uomini dagli animali. Ogni individuo può essere considerato
come una tessera del puzzle che è la storia dell'umanità: è dunque
importante non perderlo, per non avere "buchi".
Akkademia chiede di inviarle un proprio ricordo che si ritiene importante
anche per altri. Tecnicamente la stesura del brano può essere fatta
con il codice comunicativo che più piace all'autore, purchè sia
contenuta in una sola pagina.
Akkademia diffonderà questi contributi attraverso una testata "in
proprio", che girerà in rete.
Ogni anno verranno scelti i 12 ricordi più belli. Essi verranno
utilizzati per illustrare un calendario elettronico che verrà inviato
a tutti i cittadini. Che ne pensate?
Margherita
Sberna