L'ORGANIZZAZIONE
DI UN INTERVENTO (Margherita Sberna)
Parlare di organizzazione di un intervento significa occuparsi
della traduzione in pratica di un progetto. Anche
l'organizzazione, come la progettazione, e una procedura che segue
logiche e procedimenti sempre sostanzialmente simili, al di la del
contenuto cui si riferiscono.Inoltre, in un certo senso, senza
l'organizzazione non e possibile neanche realizzare un progetto,
inventarlo, predisporlo nelle sue linee generali. Da queste
brevi note si ricavano due elementi fondamentali che connotano
e caratterizzano l'organizzazione:- la pianificazione intesa
come "scaletta e calendario degli impegni"
che coinvolgono un gruppo di persone interessate a
qualcosa di comune dal momento in cui decidono di farla fino al
momento in cui traggono le conclusioni sull'intervento da loro
realizzato;- l'assegnazione di incarichi, ruoli, funzioni,
responsabilita a coloro che sono coinvolti in certe attivita.Entrambi
questi aspetti dell'organizzazione sono indispensabili alla realizzazione
di una qualsiasi attivita, sia essa a fondo sociale o comunitario,
o finalizzata a rendere un'azienda produttiva competitiva
a livello di mercato.
E' piu facile pero che i principi organizzativi vengano applicati
nella seconda situazione che nella prima: spesso nel campo
del sociale ci si affida al caso, alla buona volonta, alle
approssimazioni, ritenendo comunque che qualsiasi risultato
sia meglio di niente. In realta un'organizzazione carente influisce
negativamente non solo in tempi brevi, provocando o facilitando
il fallimento di un'iniziativa, ma anche sulla distanza,
in quanto demotiva alle iniziative future sia i possibili
utenti (che non vorranno facilmente partecipare ad un
tipo di attivita gia sperimentata e risultata fallimentare),
sia i promotori e i loro sostenitori (che non vogliono ripetere
esperienze frustranti).Una buona organizzazione -dunque- e
altrettanto importante in campo sociale che un buon progetto.Volendo
dare delle indicazioni pratiche e trasferibili nella realta su
come fare per organizzarsi correttamente e in modo efficace, faremo
riferimento, dove sara necessario, alle indicazioni contenute nella
dispensa "La progettazione di un intervento" e dunque
considereremo la possibilita di un gruppo di persone
che si riuniscono per realizzare attivita con "scopi
sociali".
1) Ancor prima di aver formulato un'idea precisa, se il gruppodecide
genericamente di fare qualcosa rispetto ad un particolare problema
e situazione, occorre decidere delle scadenze temporali che offrano
le prime indicazioni riguardo ai tempi di lavoro. In particolare
va fissato, anche in linea di massima, il periodo di tempo
destinato alla precisazione dell'idea, almeno nel senso di riuscire
ad identificare, accanto ad un desiderio indistinto, uno degli
elementi fondamentali alla predisposizione di un progetto. In pratica
si tratta di individuare un problema su cui intervenire; oppure
un obiettivo da raggiungere, oppure un'utenza da privilegiare.
Non fissare dei termini anche in questo primo momento
puo significare dare inizio ad una serie di discussioni senza
fine e senza esiti. Entro quando va presa una decisione?
Chi lo puo stabilire in un momento in cui -magari- le discussioni
sono accese ed i punti di vista sembrano inconciliabili?
Se invece sin dall'inizio ci si e dati dei termini, si
puo evitare una simile difficolta.
2) A questo punto vanno ulteriormente precisati successivi tempi di lavoro
che si ritengono necessari per la realizzazione delle varie attivita.
E' utile in questa calendarizzazione prevedere anche dei "tempi
di recupero" nel caso sfortunato ci fossero dei ritardi o delle
difficolta non previste, che pero rallentano il lavoro. In
questa occasione e anche possibile prevedere e pianificare, almeno
a grandi linee, quali sono le attivita o i momenti che tutto il
gruppo promotore di un'iniziativa dovra realizzare con la presenza
di tutti i suoi membri e quali sono invece quelli in cui sara
possibile suddividere, o anche delegare ad altri, i compiti necessari.
Fare tutto tutti insieme ed in ogni occasione, oltre a non
essere necessario e, spesso, inutilmente dispendioso e, a volte,
generatore di problemi che potremmo definire "di menage"
nel senso che puo facilitare il sorgere di problemi di
rapporto fra persone che sono continuamente costrette ad "omogeneizzarsi"
autocontrollandosi nelle loro tendenze naturali. Andrebbe
infine individuato, fra i membroi del gruppo, un coordinatore
formale di tutta l'iniziativa: a lui spettera il compito
di seguire l'intervento in ogni momento, con la responsabilita
ultima riguardo sia alle diverse fasi del lavoro, sia alle
scadenze previste, sia al buon esito generale dell'iniziativa. Questo
ruolo e questa funzione sono fondamentali e- direi,irrinuncibili-
piu l'intervento che il gruppo si propone di realizzare
e complesso e di vasta portata: non ci si puo affidare al caso,
all'approssimazione, alla corresponsabilita perche, anche se c'e
la buona fede, cio non garantisce risultati efficienti. E inoltre,
nel caso sorgano problemi imprevisti, non e chiaro a chi spetti
risolverli. Se questa e una situazione superabile quando organizziamo
una festa in famiglia, puo diventare una catastrofe in situazioni
piu complicate.In ogni caso un coordinatore generale non impedisce
la presenza di altri coordinatori-responsabili di settore,
che possano rispondere responsabilmente di cio che gli e stato
assegnato come incarico.
3) I coordinatori di settore vanno pero individuati successivamente ad
una serie di incontri finalizzati alla stesura del progetto vero e
proprio: mancando esso non e possibile capire cosa sara necessario successivamente.Dunque,
una volta precisato il progetto in tutte le parti indicate (v.
dispensa citata), si passa alla suddivisione dei compiti dei vari
ruoli fra i membri del gruppo. Per fare solo degli esempi: ci sara
chi si occupa di cercare gli appoggi e i patrocini o i soldi - se
e stabilito che sono necessari-; qualcun altro preparera, sulla scorta
delle indicazioni di massima di tutto il gruppo, gli strumenti
di valutazione; qualche altro si fara carico della promozione
dell'iniziativa attraverso manifesti, comunicati stampa, ciclostilati
ecc. E cosi via, a secondo della complessita del progetto
che si intende realizzare.
4) Da questo momento in poi dovrebbero essere realizzati 2 tipi di incontro:
uno all'interno di ciascun gruppo operativo (per realizzare
il compito che gli e stato affidato); uno invece piu a carattere
generale, di coordinamento fra i gruppi (per verificare il procedere
dei lavori, per intervenire in caso di problemi nuovi, per inserire
correzioni o aggiunte dove ritenuto necessario). Se le persone
coinvolte nella realizzazione del progetto sono molte, gli
incontri di coordinamento potrebbero riunire solo i coordinatori di
ciascun settore operativo; se invece il numero e ristretto e ricalca
le persone del gruppo promotore stesso, gli incontri possono prevedere
la presenza di tutti.
5) Una volta provveduto all'organizzazione "per itinere" precedente
alla realizzazione vera e propria dell'"evento",
occorre occuparsi dell'oganizzazione dell'attivita durante
il suo svolgimento. Se per es. e stata organizzata una festa
di carnevale per tutti i bambini di un quartiere con giochi
e divertimenti vari, occorrera stabilire chi si occupera di
far giocare i bambini, chi gli offrita dolciumi e premi, e
cosi via. A seconda delle possibilita del gruppo promotore,
nel senso se dovra occuparsi direttamente o no della
gestione dell'intervento progettato, vanno di nuovo stabiliti
i compiti da svolgere e divisi gli incarichi ed i ruoli.