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Consapevolezza ruolo
Un
ruolo è il crocevia delle aspettative del soggetto che lo detiene e del
contesto in cui si esplica. Il mio ruolo è la risultante di ciò che io mi
aspetto e gli altri si aspettano da me. Si tratta di non fare solo ciò che
voglio io, ma nemmeno solo ciò che vogliono quelli che mi circondano: dobbiamo
trovare una mediazione creativa ed efficace rispetto agli obiettivi. Essere
consapevoli significa sapere ciò che si vuole da se stessi e ciò che gli
altri vogliono da me. Se gli altri si aspettano qualcosa da me, e mi hanno
dato un certo ruolo, significa che ho un valore ed una certa importanza
per loro. Avere consapevolezza del proprio ruolo significa essere orgogliosi
del proprio valore per gli altri, e responsabili delle attese che gli altri
ci rivolgono.
Avere
un ruolo dirigenziale consapevole si traduce nella conoscenza del valore
e della responsabilità che si ha verso coloro che ci circondano: se gestiamo
al meglio il nostro ruolo, sia noi che gli altri ne traiamo un vantaggio
economico, sociale, morale, ecc.
Visione strategica
Avere una visione strategica significa essere centrati anche sul futuro. Il che è possibile a partire da una buona conoscenza del passato e del presente, ma anche dalla capacità di immaginare, anticipare, sognare. Chi pensa che il mondo sia un dato cui bisogna solo adattarsi, non ha visione strategica: semmai si limita al vaticinio di un destino predeterminato. Chi pensa che il mondo sia una costruzione da fare assieme ai compagni di strada, è portato ad immaginare la cattedrale finita, a fare progetti per realizzarla, a impegnare tutte le sue forze per dirottare il destino. Avere una visione strategica significa avere la capacità e la libertà di pro-gettare il mondo intenzionalmente, di verificare i passi di avvicinamento al sogno, di correggere le deviazioni dalla meta. La strategia è una liberazione dal destino.
Responsabilità
Leadership & Teamship
Essere un leader ed essere in un team sono la stessa cosa. Non esistono leaders senza team, né teams senza leaders. Essere leader è diverso che essere capo come essere un team è diverso che essere tante persone. Un team, un gruppo, una squadra è un insieme di persone legate in un modo che ne fa più della somma dei singoli. Un team è un organismo che non è solo composto di parti ma ha anche unanima/psiche/spirito, che ne fa ununità formidabile. Il leader è la personificazione dellanima del team, ma possiamo anche dire che un team è la incarnazione plurale dellanima del leader. Un leader non comanda: rappresenta i bisogni del team, siano questi espressi o inespressi. Per un team, identificare un leader, equivale a identificare la propria identità ed unità. Per un leader, promuovere e far crescere il proprio team è un modo per sviluppare se stesso.
Pluriappartenenza
La storia di questo secolo è la storia della frantumazione, della crisi dei sistemi integrati(Io, famiglia, comunità, Stato). E la storia della fine delle certezze, delle sicurezze e delle chiarezze. E la storia della piena maturazione della secolarizzazione: il lungo cammino dall appartenenza a Dio, allappartenenza a se stessi. Nel crepuscolo di questo cammino lappartenenza a Dio è finita, quella a se stessi non è ancora stata trovata: per ora apparteniamo a tutti ed a nessuno. Possiamo vivere questa condizione come unangosciante condanna, come perdita e confusione, come ricerca fittizia di monoappartenenze perdute. Oppure possiamo viverla come sfida, come ipotesi, come progetto. Lambiguità e lincertezza creano ansia, ma anche libertà. La pluriappartenenza può essere vissuta come come una condizione di apolide, esiliati, rifugiato oppure come ricchezza di opportunità, varietà di possibili, libertà e potere di invenzione. Rivestire tanti ruoli, usare stili diversi, essere plastici e flessibili, senza perdersi ma anzi crescendo è la sfida del XXI secolo. Essere capaci di far parte di tanti insiemi, significa avere tanti insiemi dentro di sé.
Assertività
Essere capaci di asserire significa saper esistere, esserci ed essere-con. Stare nella vita e nella storia con un proprio segno originale ed irripetibile. Il che non ha niente a che fare con lessere contro. Lassertività è uno stile che deriva dalla volontà di contribuire e dalla assunzione di responsabilità. Farsi carico, essere parte, prender parte, dare ciò che possiamo di noi è un piacere prima che un dovere. Chi non è assertivo non cè. E comprensibile che nel secolo del dubbio, lassertività possa apparire una finzione o una forzatura. Il fatto è che essere assertivi non include credere in una cosa valida per sempre e per ovunque. Assertività è credere in qualcosa qui ed ora, stante la situazione, visto il contesto.