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TEORIA E METODOLOGIA DELLA PROGETTAZIONE DI INTERVENTI FORMATIVI DI LUNGA DURATA (Guido Contessa)

1-CONOSCERE ESATTAMENTE I VINCOLI.

La macro-progettazione dovrebbe partire dall'analisi dei bisogni del sistema-cliente, ma nella realtà sono i vincoli che decidono. I vincoli possono venire dal committente, ma anche dai partecipanti, e sono cosi sintetizzabili:

  • a-TEMPO (durata complessiva, termine finale, intensità)
  • b-DANARO (docenti, sussidi, sede, rimborsi partecipanti)
  • c-UTENTI (quantità, tipologia, ruoli e relazioni pregressi)
  • d-EXTRA-STAFF (raccomandati, testimoni interni, ospiti famosi)


2-ANALIZZARE IL RUOLO O LA MANSIONE "BERSAGLIO".

Questo lavoro esige una descrizione della figura che il progetto vuole formare, rispondendo alle seguenti domande:

  • a-quali conoscenze minime deve avere il soggetto? (teorie, informazioni, legislazione, storia, ecc.)
  • b-quali abilità minime deve utilizzare il soggetto ? (strumenti, tecniche, procedure, ecc.)
  • c-quali competenze personali e relazionali deve esprimere il soggetto (skills personali, psicologiche e comportamentali)


Tale descrizione va calata nella realtà lavorativa del soggetto, in modo da contestualizzarla, tenendo conto:

  • a-della cultura organizzativa cui appartiene
  • b-del ruolo che è chiamato a gestire nell'organizzazione
  • c-dei ruoli di interfaccia con cui il soggetto interagisce


Questa analisi non va fatta solo sull'esistente, ma implica una immaginazione progettuale in quanto la formazione si pone sempre uno scarto in avanti rispetto la realtà: il lavoro non è solo come è ora ma anche come potrà essere nel prossimo futuro. Questa ricerca ha valenze politiche, per cui va portata avanti dal formatore con la sua équipe, ma anche col sistema cliente (committente ed utenti).


3-CONTROLLARE I LIVELLI DI PARTENZA DEGLI UTENTI e DEL SISTEMA COMMITTENTE.

E' importante conoscere i livelli individuali di partenza degli uutenti per ciascuno dei "bersagli" su elencati. Titoli di studio, corsi frequentati, capacità e conoscenze acquisite sul lavoro, situazione psicologica sono dati essenziali per la macro-progettazione. Tali dati possono essere raccolti tramite l'analisi del materiale nell'archivio dell'organizzazione, colloqui individuali e di gruppo, questionari o tests.

Analoga indagine va rivolta all'organizzazione presente o futura di appartenenza: storia e cultura organizzativa, legislazione e normativa interna, organigramma e funzionigramma.


4-CON-DECIDERE I RISULTATI ATTESI

L'ultima fase del processo preparatorio riguarda la definizione e la con-decisione col sistema cliente (committente e utenti) dei risultati attesi. Tali risultati devono essere operazionali, comunicabili ed osservabili: essi costituiscono gli indicatori dell'evaluation ai quali poi i formatori affiancheranno gli strumenti di rilevazione e le soglie di valutazione.


5-VARIABILI DI MACRO-PROGETTAZIONE

Il Progetto formativo e il risultato del mixing di diverse variabili:

  • a-ponderazione dei diversi "bersagli" (che percentuale dare ai diversi tipi di apprendimento previsti ?)
  • b-sequenza temporale (come allineare in calendario i diversi tipi di apprendimento?)
  • c-contrazione/distensione temporale (quanti e quali apprendimenti si basano su attività intensive e quanti e quali no ?)
  • d-complessità e differenziazione nello staff (quanti e quali ruoli lo staff deve mettere in campo e con quali formatori ?)
  • e-relazioni aula/extra-aula (quante e quali le attività extra-aula: compiti, supervisioni, osservazioni, action learning ?)
  • f-metodologie e tecniche formative (come mixare fra loro le diverse tecniche direttive, attive, autocentrate ?)
  • g-stili di gestione dell'aula (come agire i ruoli formativi, con quale grado di distacco/intrusione, cognitività/emotività, autoritarismo/permissivismo ?)
  • h-setting e sussidi (in quali ambienti e con quali attrezzature realizzare le diverse fasi dell'iter ?)