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Il
conduttore opera in modo che il gruppo raggiunga i suoi obiettivi. Dà
prova di coraggio e costanza. Garantisce e promuove la partecipazione
e lespressione di tutti.
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Il
conduttore ha confidenza con i membri del gruppo, li rispetta, dà
prova di comprensione e empatia. E aperto a tutti, senza preferenze
e pregiudizi. Ha senso di giustizia.
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Il
conduttore è competente sul piano tecnico, ma anche per ciò
che riguarda le dinamiche di gruppo. Chiarisce quanto succede e dà
prova di maturità.
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Il
conduttore ha lautorità, lascendente e una personalità
affermata. Egli struttura, organizza il gruppo e prende decisioni quando
il gruppo non lo fa.
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Il
conduttore è un "modello" che si segue volentieri e
che incarna i valori del gruppo. Egli è al centro di tutti e
propone un ideale. E disinteressato e coinvolto enormemente.
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Il
conduttore è simpatico, dinamico ed entusiasta. Ha il senso dello
humor e crea un "clima" gioioso.
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Il
conduttore è meglio sia scelto dal gruppo , piuttosto che imposto
dallesterno. Si preferisce una persona conosciuta che estranea.
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Il
conduttore apporta sicurezza e protegge il gruppo. Distribuisce consigli
ed aiuta i membri in difficoltà. Evita che appaiano laggressività,
le tensioni ed i conflitti.
Questa lista è
tratta da un manuale francese, il cui autore è E. Limbos. Essa
è stata ottenuta mediante un sondaggio fra diversi gruppi di giovani
adulti. Queste definizioni esprimono dunque le percezioni dei membri dei
gruppi, circa il ruolo e lo stile del conduttore. Probabilmente ciascuna
definizione è appropriata a seconda dei diversi obiettivi e momenti
del gruppo. Tuttavia ogni conduttore ha uno "stile" che lo caratterizza
o che preferisce esprimere, perché più coerente con la sua
personalità. Tale "stile" è individuabile attraverso
la frequenza dei comportamenti e degli atteggiamenti del conduttore e
la tipologia delle situazioni nelle quali egli si coinvolge. Diciamo cioè
che, pur considerando la flessibilità come una qualità necessaria
del conduttore, esiste uno stile individuale che si può trovare
analizzando le "frequenze" comportamentali e strutturali.