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LE TECNICHE DI FORMAZIONE  (M. Sberna)
In  ogni  processo educativo, sia che esso  riguardi  persone  in crescita  o adulti, vengono frequentemente  utilizzati  strumenti tecnici   di   vario  tipo  come  supporto  e  stimolo   per   il raggiungimento degli obiettivi dell'intervento. E' evidente  che, per  poter  scegliere  lo  strumento  più  adatto  ad  una  certa situazione, è necessario che l’insegnante/educatore/formatore abbia una conoscenza di base  di  tutte  le tecniche e che sia  in  grado  di "adattare" opportunamente la tecnica alla realtà operativa. In queste brevi note si intende solo tracciare una mappa delle tecniche più utili in ambito scolastico, e che si fondano sulla convinzione che il gruppo è un meccanismo  scolastico  utile  all’apprendimento anche individuale.

LIBERA DISCUSSIONE:  i  membri del gruppo discutono tra di  loro, in  genere senza che ci sia un conduttore della riunione, ma  con un  eventuale coordinatore (che puo essere un membro  del  gruppo stesso)

DISCUSSIONE INCROCIATA (CARREFOUR) :  il gruppo si divide  in  un certo  numero di sottogruppi (determinato del numero  totale  dei partecipanti).   Tutti  i  sottogruppi  discutono  sullo   stesso argomento  per  un  tempo stabilito e  concordato.  I  gruppi  si riuniscono poi in seduta plenaria per ascoltare le  comunicazioni di ciascuno sottogruppo

FORUM: e un dibattito che si sviluppa utilizzando il supporto  di un    audiovisivo   (film,   trasmissione   TV,    registrazione, diapositive)

DISCUSSIONE PER PUNTI FERMI: si procede come per il carrefour ma, da parte dell'animatore/conduttore dell'incontro, viene  compiuta una  sintesi centrata sui punti chiave, le costanti,  i  concetti piu significativi.  Essa serve a sostenere e stimolare il  lavoro successivo.  I partecipanti si suddividono poi in gruppi  diversi da  quelli precedenti e rianalizzano il problema alla luce  degli elementi  evidenziati dalla sintesi. Si prosegue in  questo  modo finche si ritengono raggiunti gli obiettivi.

BRAINSTORMING (TEMPESTA DI IDEE): e costituito da una prima fase  durante  la  quale  tutte le idee  prodotte  dal  gruppo  vengono registrate disordinatamente su lavagna o tabellone. Nessuna  idea viene  rifiutata  o criticata. In un secondo momento  si  procede all'ordinamento  e alla classificazione delle idee.  E'necessario stabilire prima dei tempi da rispettare per ogni fase.

STUDIO DEL CASO: si analizza una situazione che presenta problemi evidenti,  fornendo ai membri del gruppo un documento utile  alla sua  risoluzione (esso puo essere un promemoria, una lettura,  un filmato,  ecc).  Il  caso viene dibattuto  e  ciascuno  porta  il proprio punto di vista.

TESTIMONIANZA: una persona e invitata a partecipare al gruppo  ed a  riferire  una  sua  determinata  esperienza,  un'opinione,  un avvenimento  che le e accaduto. L'animatore/conduttore  controlla la pertinenza delle domande rispetto al contenuto esaminato.

ESERCIZI DI APPRENDIMENTO: i membri del gruppo si esercitano  sul piano  metodologico:  in  che  modo  suscitare  una  discussione, presentare  una  data  informazione o  attivita.  Al  termine  si valutano le risposte.

PHILIPS  6.6:  il  gruppo viene suddiviso  in  sottogruppi  di  6 persone che discutono per 6 minuti sull'argomento proposto. Ci si ritrova  quindi in riunione plenaria ed eventualmente  si  ripete l'operazione riformando 6 gruppi i cui partecipanti provengano da ciascuno  dei  6 gruppi di partenza. Ci puo essere  un  ulteriore passaggio,   formando   per  ultimo  un   gruppo   composto   dai rappresentanti dei 6 gruppi, mentre tutti gli altri partecipanti, intorno, assistono senza parlare.

GIOCO DEI RUOLI:  i   membri  di un  gruppo  (o  parte  di  essi) discutono   di  un  problema  immedesimandosi  nella   posizione-comportamento di un'altra persona (il ruolo puo essere scelto  in modo  "stereotipato",  per  es. lo psicologo,  il  maestro  ecc.; oppure  puo essere il ruolo di qualche membro del gruppo;  oppure ancora  puo essere un ruolo del gruppo, per es. il mediatore,  il gregario,  l'oppositore,  ecc.). Al  termine  dell'operazione  si analizzano  i  contenuti  emersi,  i  vari  atteggiamenti  e   le emozioni.

DRAMMATIZZAZIONE: i membri del gruppo (meglio tutti, ma nessuno e obbligato ad intervenire) rappresentano ciascuno un personaggio a loro  scelta  ed insieme una storia, a loro  totale  discrezione, aderente  alla  realta o assolutamente fantastica. Alla  fine  si commenta  e  si  analizza  cio che  e  avvenuto  con  particolare attenzione alle emozioni provate.

PSICODRAMMA:   e  una  tecnica  essenzialmente  terapeutica   ma, utilizzata con opportune modifiche nella gestione, e adatta anche a   situazioni  formative.  Un  membro  del  gruppo   rappresenta l'esperienza o i sentimenti che per qualche motivo gli  interessa analizzare.  In genere (Psicodramma Moreniano) il gruppo  assiste silenzioso  a quanto viene rappresentato. Solo il conduttore  del gruppo/terapeuta  puo  intervenire come IO-ausiliario  che  aiuta cioe  ad esprimersi l'attore-partecipante. Alla fine si  analizza cio che e avvenuto.

SOCIODRAMMA:  e  simile allo psicodramma con  la  differenza  che tutto il gruppo puo rappresentare attivamente una situazione.  In genere  essa e legata agli avvenimenti accaduti in gruppo o  agli eventi  emotivi  connessi in qualche modo al  gruppo  stesso.  Il conduttore-terapeuta  puo intervenire anche in questo  caso  come IO-ausiliario. Il protagonista puo assegnare le parti e scegliere gli attori. Alla fine si analizza quanto e avvenuto e le  proprie emozioni.

SIMULAZIONI:  sono delle situazioni di "come se...". Al gruppo  o ai  singoli partecipanti viene data una serie di indicazioni  che descrivono   e  caratterizzano  una  situzione   immaginaria   ma possibile. Ogni partecipante cerca di immedesimarsi in essa e  di seguire  i  compiti dati. Le situazioni richiedono in  genere  di prendere decisioni in merito a particolari problemi.

GIOCHI-ESERCIZI: attivita analogiche

FANTASIE:  sono  "favole" o immaginazioni  costruite  dal  gruppo attraverso i contributi di ciascun membro. I partecipanti possono intervenire  liberamente  e  a  volte,  in  fase  iniziale,  sono stimolati dal contuttore. La fine e determinata dai  partecipanti stessi.  Si  analizza  poi quanto e avvenuto.   Esiste  anche  la fantasia   guidata.  Essa  e  fatta  dal  conduttore   mentre   i partecipanti sono in stato di rilassamento e lascia,  all'interno del  racconto,  spazi  liberi  per  una  successiva  elaborazione fantastica personale.

PROGETTAZIONE: il compito del gruppo consiste nella  elaborazione di un progetto e nella stesura delle diverse fasi dell'intervento con  organizzazione, assegnazione dei compiti, ecc. A  volte  puo trattarsi  di  una  produzione solo  intellettuale,  altre  volte richiede la costruzione di qualche cosa.

NON  VERBALI:  sono  esercitazioni in cui non  si  puo  usare  il linguaggio  verbale  e  si privilegia il  linguaggio  corporeo  e gestuale.

TEST/QUESTIONARI/GRIGLIE DI OSSERVAZIONE: consistono in strumenti predisposti  precedentemente per analizzare una  certa  situzione con l'aiuto di una guida

IL SETTING FORMATIVO

Ci  si  riferisce qui a quello che in altri  termini  puo  essere indicato come "ambiente" adatto per la formazione. Occorre tenere presenti alcune regole fondamentali:

1 - devono essere  predisposte aule in proporzione al numero  dei     gruppi privisti
2 - nel  caso  siano  previste riunioni plenarie (cioe di tutti i     gruppi insieme)  occorre  provvedere ad un'aula di dimensioni    superiori alle altre che possa contenere tutti i partecipanti
3 - le aule non devono essere  cambiate,  per dare  un  senso  di     maggior  continuita  ed ordine oltre che di  appartenenza  al  gruppo
4 - le aule devono essere tranquille per consentire la concentrazione.  Si deve  altresi evitare che persone estranee entrino     nell'aula durante i lavori.
5 - nell'aula deve  essere  predisposto  il  materiale necessario all'attivita  programmata,  dai  fogli di carta e pennarelli,    alla  lavagna  luminosa  ecc.,  per  evitare  incidenti   che     impediscano  lo  svolgimento del compito  stabilito.  Fra  il     materiale necessario ci sono anche le sedie per i partecipanti ed il conduttore
6 - l'arredo  della stanza  deve  essere disposto a seconda delle    necessita  (per  es.  se si prevede un  incontro  di  piccolo gruppo  in  cui  si useranno non-verbali,  le  sedie  saranno     l'unico arredamento e saranno disposte a cerchio)
7 - sulla  porta dell'aula va indicato il nome del gruppo che  vi  si riunisce, per evitare disguidi e disturbi inutili