E SE SI NASCESSE GIA VECCHI? (Mattia)
Dedicato ad Antonia e Cecilia (rigorosamente in ordine alfabetico)
E a nonno Oscar
Sarà che questi giorni di dicembre mi stimolano ai bilanci e mi costringono a fare i conti col tempo che inesorabilmente e sempre più velocemente passa, ma mi vengono strani pensieri.
Uno mi assilla in particolare, elaborazione libera di una battuta di un mio fratello del tipo si dovrebbe iniziare a lavorare dalletà della pensione e fino ad allora ci si dovrebbe godere la vita.
Già! Questa sarebbe unottima prospettiva: spesso chi va in pensione non riesce a trarre piacere dal meritato riposo perché malattie, problemi economici, preoccupazioni per i figli, ecc. caratterizzano la quotidianità.
A volte linattività provoca anche danni maggiori grazie alla percezione di inutilità che lindividuo vive in una società ed in una cultura che danno importanza prioritaria alla produttività, al lavoro, al denaro. Addirittura lidentità individuale è spesso una derivazione dal lavoro, senza il quale una persona non sa neppure definirsi! Il processo di identificazione non è il risultato delle caratteristiche che differenziano dallaltro, né si ottiene per mezzo dello sviluppo delle proprie potenzialità, né aumentando la consapevolezza di sé. La professione, il mestiere, loccupazione, determinano il peso e la posizione dellindividuo nel mondo in generale e nei mondi particolari dentro i quali la vita di tutti è incasellata e ordinata (famiglia, amici, quartiere, ecc.).
Cosa accadrebbe portando allestremo questa ipotesi? Se cioè la vita iniziasse nel momento in cui in realtà dovremmo morire? A 88, 95 o addirittura 106 anni?
Il patrimonio genetico iniziale è quello che si ha di solito al termine della propria esistenza. E questo patrimonio dovrebbe rimanere anche ringiovanendo. Sensibilità, equilibrio, saggezza, capacità di mettersi nei panni degli altri, comprensione, tolleranza, ecc., possono svilupparsi ulteriormente, e non regredire oltre il punto di partenza.
Se è possibile fare un miracolo, tanto vale farlo completo!
Effettivamente non tutti gli anziani sono uguali e non sempre si invecchia bene, anzi spesso accade che si peggiori e che gli aspetti negativi, meno piacevoli del proprio carattere si enfatizzino.
Ma come nel caso del neonato il corredo genetico garantisce un armonico sviluppo complessivo salvo per le solite tragiche eccezioni malattie, incidenti, traumi, ecc. così potrebbe accadere per gli anziani. Dunque salute, pienezza psicologica, acutezza intellettuale, maturità intesa nel senso più ampio. Ma anche libero arbitrio come autonomia di scelta per decidere come impiegare i propri talenti.
A parte qualche problema logistico-organizzativo e la necessità di realtà alternative per spiegare da dove veniamo e dove andiamo, questa situazione porterebbe grandi vantaggi.
Oppure quello che segue può essere considerato un mero esercizio di creatività da cosa nasce cosa!
ABOLIZIONE DELLA PAURA DELLA MORTE
In questo mondo al contrario, ciascuno conoscerebbe esattamente la durata della sua vita. Dunque da un lato ci si potrebbe preparare allevento, dallaltro la giovane età indurrebbe una percezione diversa fino alla inconsapevolezza, al contatto sempre più rarefatto e mediato con la realtà. Non sarebbero possibili pensieri angosciati, né linfelicità, né lansia per una fine impossibile da evitare, semplicemente perchè un neonato non ha queste capacità intellettuali e non è completamente cosciente di quello che avviene intorno a lui o che lo coinvolge direttamente. E vero che il ringiovanire ha un limite molto preciso e dunque è possibile pensare a quel momento fin dallarrivo su questa terra. Ma la fissazione su questo pensiero potrebbe essere considerata come una patologia, da curare come la depressione.
In più la morte non sarebbe per forza la conclusione della vita: il ritorno al passato è continuo ed inarrestabile, fino allinizio del tempo.
Alcuni autori di fantascienza hanno immaginato lesistenza di altri mondi regolati da parametri diversi da quelli umani: da quelli abitati da vari tipi di marziani ed extraterresti, a quelli dove la miniaturizzazione trasferisce gli uomini in universi paralleli. In fondo Verne ha immaginato macchine ed eventi che sono diventati concreti col progredire della scienza: la cosa potrebbe verificarsi anche con altri! Il cambiamento potrebbe riguardare anche altri aspetti della nostra esistenza. Per esempio limportanza ed il significato di alcune dottrine religiose come la metempsicosi.
O alcuni tipi di malattie psichiche: diventerebbero spiegabili molti racconti fatti sotto ipnosi da persone oggi ritenute affette da problemi psicologici e psichiatrici.
Diventerebbero chiari genesi e significato di alcuni luoghi ed eventi del nostro pianeta come lallineamento delle piramidi egiziane, i cerchi nel grano, Stonehenge, i colossi dellisola di Pasqua, o le linee di Nazca. Larcheologia diventerebbe la storia delle nostre civiltà.
MIGLIORAMENTO DELLUMORE
La depressione senile tipica delletà avanzata scomparirebbe come malattia.
Essa è generata principalmente dallattesa della morte; dalla emarginazione da una società fondata sulla catena produttiva; dal decadimento fisico, spesso incongruente con il permanere della vivacità intellettuale e psicologica; dalla solitudine derivante dalla scarsità di relazioni interpersonali sia allinterno che allesterno della cerchia familiare.
Linversione del percorso di vita di per sé consentirebbe di recuperare le capacità progettuali che ogni individuo possiede in tutto larco della sua esistenza e con esse anche delle energie necessarie a sostenerle ed a trasformare desideri, aspirazioni e speranze in fatti concreti. Con in più il vantaggio dellequilibrio e della maturità che potrebbero fungere da elementi di prevenzione, che impediscono scelte troppo azzardate o rischi inutili.
Il tempo, per esempio, ed il suo trascorrere diventerebbero un bene prezioso, da non sprecare inutilmente ed anche da sfruttare come offerta di occasioni che potrebbero essere irripetibili.
Dunque allattesa fatalistica si sostituirebbero lazione, liniziativa, la propositività, lottimismo.
MAGGIORI SENSIBILITA & CAPACITA COMUNICATIVE
Si dice che da vecchi si hanno molti rimorsi e molti rimpianti. Situazioni in cui ci si è comportati in modo inadeguato, occasioni perse, incapacità oggettiva ad assumere alcuni comportamenti, errori commessi, torti fatti a volte senza motivo, ecc.
Purtroppo è quasi impossibile riparare: il tempo non ritorna e così le occasioni che consentirebbero di recuperare. Spesso le persone a cui chiedere scusa o dire ti amo non ci sono più.
Va detto a giustificazione che a volte proprio non siamo in grado di capire o di reagire in tempo reale a ciò che accade a noi ed a chi ci sta intorno. Timidezza, insensibilità, valori che cambiano di importanza o che vengono sostituiti da altri col passare del tempo, spiegano le nostre inadeguatezze, ma ciò non è sufficiente a farci sentire in pace. Ci trattiene anche la paura di sbagliare. Sembra impossibile che tutto questo accada non solo con chi conosciamo poco o incrociamo sul nostro cammino per un breve tempo, ma anche con il nostro partner, con un amico carissimo, con una persona per noi significativa. E daltra parte, comè possibile che il rapporto si approfondisca e si evolva in modo soddisfacente se non riusciamo ad entrare in contatto con gli altri?
Anche gli anziani più duri di cuore hanno una sensibilità più acuta di quando erano giovani, perché il prolungarsi della vita gli ha consentito di sperimentare direttamente eventi e situazioni che proprio per questo hanno percepito diversamente da prima e che hanno suscitato sentimenti inattesi semplicemente perché mai vissuti. Si potrebbe dire che cè una maggiore capacità di ascolto, di risonanza rispetto a quanto accade intorno.
Possedere queste doti sviluppate al massimo delle proprie potenzialità fin dallinizio della propria esistenza consentirebbe di vivere pienamente i rapporti interpersonali. Conoscere limportanza dellespressività da tutti i punti di vista porta ad esprimere sensazioni, sentimenti, emozioni, pensieri evitando di censurarsi e se mai cercando di comunicare con gli altri consapevoli delle reazioni che si possono stimolare in loro. Significa non perdere occasioni, capire limportanza dello scambio, dare valore ai compagni di viaggio oltre che a sé stessi.
COMPRENSIONE DEL CONCETTO DI COMUNITA
Significa anche dare valore alle connessioni, alle collaborazioni, al senso comune.
Oggi, benché se ne parli molto, sono piuttosto rare realtà concrete di comunità.
Non si tratta infatti di qualcosa di simile allattuale processo di omologazione che a qualsiasi latitudine spinge allimitazione, alla repressione delle proprie caratteristiche individuali in nome di una presunta uguaglianza con gli altri. Tensione di solito al ribasso, motivata da problemi di identità, da timore per lautorità, da preoccupazione per qualsiasi tipo di conflitto, ecc.
Ciononostante, molti sono rifiutati, soprattutto coloro che hanno diversità oggettive: lingua, accento, religione, razza, paese di provenienza. Il loro tentativo di omologarsi alle abitudini di vita tipiche del contesto in cui sono inseriti, stimola la diffidenza ed ostacola lintegrazione.
Le relazioni interpersonali significative fra gli individui sono la chiave di volta di una comunità. Attualmente questo tipo di rapporto è raro e difficile persino nelle famiglie e nei piccoli borghi. Al polo opposto, la globalizzazione - che poteva essere uno stratagemma tecnico per allargare il sentimento di comunità a tutti gli abitanti del Pianeta provoca conflitti e continua ad aumentare la distanza fra poveri e ricchi stimolando solo comportamenti superficiali di imitazione anziché di scambio profondo.
Vivere la solitudine come avvio dellesistenza potrebbe stimolare un nuovo modo per vedere la realtà: i possibili compagni di viaggio acquisterebbero più importanza e la condivisione con loro di pensieri, riflessioni, situazioni di vita sarebbe interpretata come strumento di benessere e ricerca di risposte creative ai problemi. La percezione dei propri limiti e dei propri bisogni consentirebbe una più facile accettazione di quelli degli altri ed incentiverebbe gli scambi. Probabilmente diverrebbe più chiaro quanto il benessere di tutti derivi più dalla condivisione che dalla competizione sfrenata e distruttiva.
APPRENDIMENTO & PROGETTUALITA
Già Catone e Cicerone sottolineavano l'importanza di coltivare molti interessi, per evitare agli anziani deterioramenti intellettuali. Studi anatomo-patologici sul cervello mostrarono che nell'invecchiamento si ha una sclerosi progressiva. Eppure esistono dei casi in cui non sono presenti modificazioni cerebrali, ciò a conferma della variabilità del processo. Attualmente si ritiene anche possibile un recupero delle funzioni cerebrali (fenomeno detto sinaptogenesi).
Altri studi e ricerche dimostrano la possibilità di sviluppare situazioni creative proprio nella vecchiaia, anche nei gesti della quotidianità. L'anziano può mantenere la sua efficienza psichica globale se sfrutta le risorse residue, ad esempio mediante l'allenamento mentale, e se motivato.
Nel mondo al contrario la motivazione, unita ad una più matura consapevolezza dellimportanza del sapere in tutti i sensi, spingerebbe ad imparare cose sempre nuove, a misurarsi con sé stessi per un costante miglioramento, a progettare il proprio futuro. Dote questultima piuttosto scarsa fra i giovani del XXI° secolo.
Le conseguenze di una tale situazione sono particolarmente interessanti e piacevoli. Per esempio:
CONCLUSIONI
Non cè una morale finale. Solo flash che forse possono aiutare a vedere secondo una nuova gestalt che faciliti lalternarsi figura/sfondo.
E un peccato capire in ritardo, scoprire di essere stati stupidi o superficiali ..
Invecchiare significa rendersi conto dei propri peccati di omissione, di avere un cuore ricco che non si sapeva di possedere, di essere stati vivi solo in parte.
Daltra parte solo lesperienza diretta consente di imparare: i racconti degli altri non servono a modificare i nostri comportamenti.
In unepoca in cui laspettativa di vita sta sempre più ampliandosi, sarebbe bello invertire alcune tendenze: forse servirebbe a vivere tutti meglio.