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 Perché Non Accada

La vignetta è di Bruno Bozzetto

ADHD = Attention Deficit Hyperactivity Disorder, che in lingua italiana diviene 'Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività'

ADHD: malattia o artefatto?

Di fronte ad ogni argomento che abbia componenti tecniche, ognuno di noi può fare una scelta: delegare la decisione agli 'esperti' ' dicendo a se stesso: perché io non ne capisco abbastanza ' o acquisire la conoscenza necessaria e decidere con la propria testa.

Se la tua scelta è la seconda e preferisci essere tu a decidere, allora questo opuscolo è scritto proprio per te.
Buona lettura
.

Cos'è l'ADHD?

ADHD significa letteralmente Attention Deficit Hyperactivity Disorder, che in lingua italiana diviene 'Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività'. Se un bambino è distratto, se non segue le direttive e si agita, oggi può essere etichettato come malato mentale.

Al fine di fare chiarezza e di poter capire se queste affermazioni sono vere o meno, è necessario ed indispensabile comprendere alcuni aspetti fondamentali che ci permettono di acquisire gli strumenti di valutazione essenziali.

Cos'è la scienza?

La scienza è l'insieme delle conoscenze ottenute tramite un principio rigoroso di verifica della loro verità. Il metodo scientifico prevede i seguenti passaggi: osservazione, ipotesi, predizione, sperimentazione, validazione o invalidazione dell'ipotesi, tesi.

Nella scienza sono quindi sempre, perentoriamente, esclusi la soggettività, il giudizio o l'opinione personale.
Nella scienza, l'onere della prova è a carico unicamente di colui o coloro che pongono un nuovo o differente postulato.

I concetti di causa ed effetto nella scienza.
Nella scienza le cause di ogni fenomeno, vengono distinte dagli effetti, cioè da quello che si manifesta all'osservatore o dal risultato finale.

Cos'è la medicina?

La medicina è quella scienza che ha per oggetto lo studio delle malattie, la loro cura e la loro prevenzione.

Cos'è una malattia?

Il vocabolario della lingua italiana, De Voto Oli, definisce malattia come: 'anormale condizione dell'organismo causata da alterazioni organiche o funzionali ad andamento evolutivo verso la morte, la guarigione o una nuova, diversa condizione di vita'.

Ogni e qualunque malattia è chiaramente identificabile attraverso esami specifici in grado di individuare le anomalie nel corpo, organo, tessuto o cellula: non sulla base del parere di qualcuno, né di test che debbano essere 'interpretati'.

Cosa sono i sintomi? 1

Il SINTOMO è ciò di cui il paziente si lamenta, dice, afferma o fa di sua volontà. Sono sensazioni soggettive.

Lamentarsi di un dolore, stringersi l'addome, riferire di una sensazione di bruciore allo stomaco, sono tutti sintomi. I sintomi sono importanti: servono ad indirizzare l'indagine clinica, ma come ben sappiamo i sintomi non sono assolutamente mai ritenuti sufficienti per fare diagnosi: possono ingannare.

Come in un'indagine di polizia i sintomi sono semplici indizi, 'voci', non sono prove che ci permettono di individuare il colpevole, tantomeno sono il colpevole (malattia).

Cosa sono i segni? 1

Questi non appartengono alle affermazioni, comportamenti o lamenti del paziente: sono riscontri oggettivi che il medico constata, quali un fegato che è ingrossato, un rumore cardiaco anomalo, le pustole della varicella, una paralisi facciale o un escreato sanguinolento.

I segni, sempre tornando al nostro paragone con l'indagine poliziesca, sono prove (anch'essi non sono la malattia, il colpevole).

I concetti di sensibilità e specificità
nella scienza e nella medicina in particolare

In medicina possiamo utilizzare molti strumenti diagnostici. Tuttavia, per essere affidabili, i nostri strumenti di diagnosi medica, devono essere quanto più sensibili e specifici possibile. Si dice che un esame diagnostico è SENSIBILE, tanto quanto riesce a rivelare la presenza della malattia o alterazione.

Più è sensibile, più sarà in grado di rilevare alterazioni anche minime.

Un esame viene detto SPECIFICO se è in grado di rilevare solo ed unicamente una specifica alterazione o malattia e nessun'altra.

Se un esame è sensibile e specifico, lo si può utilizzare per fare diagnosi; se non lo è, non serve a nulla: produce solo numeri o immagini insignificanti.

Il criterio Ab Juvantibus in medicina

Ab juvantibus significa 'a giovamento'. Questo criterio viene utilizzato alcune volte in medicina, specie quando noi medici non sappiamo esattamente cosa fare.

Di fronte ad un dubbio irrisolvibile, si può provare a somministrare al paziente un certo rimedio; se questi starà meglio e quindi ne avrà un beneficio, un giovamento (da cui le parole latine 'ab juvantibus'), ne possiamo dedurre che ' ad esempio - visto che quel farmaco è un antibiotico, il paziente ha un'infezione batterica.

In realtà questo criterio è un criterio estremo, che non rispetta i parametri della scienza, valido solo in situazioni disperate o in rarissime occasioni.

Perché questo criterio non è scientifico?

L'esempio seguente ci aiuta a capire:

Es. Una persona disturba ' qualcuno lo fa smettere, dandogli una randellata in testa. Da ciò non deriviamo che la persona che disturbava aveva una 'carenza di randellate'.

La medicina e la psichiatria adottano
gli stessi criteri diagnostici?

Secondo una teoria ogni alterazione mentale sarebbe fondamentalmente organica: una disfunzione o alterazione del cervello.

È bene ricordare che la psichiatria è tuttavia divisa al suo interno, in varie correnti di pensiero (biologica, psicologica, sociale, bio-psico-sociale o eclettica, ecc.) e che la corrente biologica è solo una tra le molte. I sostenitori della psichiatria biologica cercano di dimostrare che le malattie mentali sono 'malattie organiche', esattamente come tutte le altre.

A tal fine occorrerebbero tuttavia almeno alcune prove scientifiche inequivocabili:

a) l'anatomia patologica;
b) segni patologici (vi sono solo sintomi);
c) esami strumentali con sufficiente specificità e sensibilità;

Dopo aver compreso i termini e la logica della scienza e della medicina, possiamo esaminare meglio il 'fenomeno ADHD'.

La scienza e l'ADHD

Chi ha deciso che l'ADHD è una malattia e come? L'ADHD è stata inserita come disturbo mentale, tramite votazione di un gruppo di esperti, nel Manuale Diagnostico e Statistico del Disturbi Mentali, in sigla DSM. Come per tutte le altre malattie mentali, l'ADHD è di fatto una diagnosi fondata unicamente sul riscontro di sintomi.

ADHD significa solo un insieme di sintomi, di comportamenti. Gruppi di psichiatri si sono messi d'accordo e hanno votato, decidendo che questa è una malattia. Impongono la loro decisione, affermando di 'essere gli esperti in materia'.

Cos'è il DSM,
come è nato e cosa fanno ora

La sigla DSM significa Manuale Diagnostico e Statistico del Disturbi Mentali (2). Ricordiamo che il catalogare, definire e dare un nome alle cose ed ai fenomeni, non è scienza.

Nel corso degli anni il DSM si è progressivamente accresciuto, con l'aggiunta di nuove 'patologie' psichiatriche. Ogni nuova 'malattia' elencata nel DSM, viene stabilita attraverso discussione e voto di gruppi di esperti. Questo è un criterio certamente democratico e altrettanto certamente non scientifico.

In medicina non potremmo mai stabilire, per decisione, che il colera non è una malattia e nemmeno che lo è: ciò dipende da prove e fatti incontrovertibili.

Come fanno a fare
la diagnosi di ADHD: i test

Gli UNICI strumenti per fare 'diagnosi' di ADHD, sono liste di domandine.
Non ne esistono altri
.

Osservano il bambino e rispondono alle domande di un questionario, mettendo una crocetta sul SI o sul NO.

Ecco alcune domande dei test (2)
' Per fare 'diagnosi' bastano sei risposte affermative su nove:

  • 'muove spesso le mani o i piedi o si agita sulla sedia?'
  • 'è distratto facilmente da stimoli esterni?'
  • 'ha difficoltà a giocare quietamente?'
  • 'spesso chiacchiera troppo?'
  • 'spesso spiattella le risposte prima che abbiate finito di fare la domanda?'
  • 'spesso sembra non ascoltare quanto gli viene detto?'
  • 'spesso interrompe o si comporta in modo invadente verso gli altri; per es. irrompe nei giochi degli altri bambini?'.

Esistono prove che l'ADHD sia una vera malattia?

La teoria dello squilibrio biochimico si fonda sul criterio 'ab juvantibus', ed ecco come ci sono arrivati, in base alle loro stesse affermazioni. (3)

Vignetta di Alfio Buscaglia

Gli studi di neuroimaging

Questi esami, in tema di malattie mentali e di ADHD, non sono né sensibili, né specifici: in altre parole non sono in grado di distinguere tra i sani ed i malati.

La teoria genetica

Alcune correnti psichiatriche affermano che le malattie mentali sarebbero dovute ad alterazioni genetiche. Anche per l'ADHD è stata diffusa questa 'verità'. Se ciò fosse vero, potrebbero fare diagnosi usando un test genetico, come facciamo oggi per qualsiasi vera malattia genetica.

Quali prove ci vorrebbero?

Se l'ADHD è una vera malattia biologica, l'onere della prova è carico di chi lo sostiene.

La prova consiste in: alterazioni anatomo patologiche specifiche; esami clinico strumentali (sul sangue, urine, RMN, TAC, PET, genetici, ecc.) che rilevino le alterazioni con sufficiente sensibilità e specificità, cioè che permettano di distinguere i sani dai malati.

Se ciò esistesse, l'ADHD diverrebbe una malattia neurologica (non sarebbe nemmeno più di competenza psichiatrica), vi sarebbero test specifici biologici per confermare la diagnosi e nessuno ricorrerebbe più ai test attuali (domandine) ai fini diagnostici.

La battaglia delle cifre:
esagerazione ed esasperazione delle statistiche

L'ADHD, secondo i suoi sostenitori, colpirebbe almeno il 5% della popolazione, (ma le voci più accreditate parlano di un 12 o 15%),

Certo, ridefinendo i comportamenti umani ed etichettandoli come patologie, ogni cosa può divenire una grave e diffusa malattia, a tre condizioni:

  1. che si abbiano i mezzi economici per diffondere sufficientemente tale 'verità'.
  2. che si possieda un qualche tipo di autorità 'scientifica' per imporre il 'verbo'.
  3. che gli interlocutori siano sufficientemente ignoranti e creduloni.

Sulla base dei dati sinora emersi, il fenomeno ADHD sembra obbedire, più che ad un allarme medico scientifico, ad una precisa strategia di marketing. L'allarme lanciato da molte associazioni ed enti a livello nazionale ed internazionale, scaturisce unicamente dalla constatazione dei seguenti fatti:

  • quasi 8 milioni di bambini etichettati e drogati nei soli USA;
  • quasi duecento morti correlate al trattamento (4);
  • un giro di affari enorme che sostiene questo mercato.

Il principale trattamento dell'ADHD:
il metilfenidato ' 'Ritalin'

Il trattamento dell'ADHD consiste principalmente nella somministrazione di uno psicofarmaco, il metilfenidato, (un anfetaminico in voga tra alcune comunità di tossicodipendenti negli USA occidentali negli anni 70'), ma vi sono altri farmaci specifici che entreranno presto sul mercato.

Sotto il profilo educativo il bambino viene 'addestrato' a risolvere i problemi della sua vita (ove questi esistono') con una pastiglia.

Riferimenti

  1. N. Dioguardi, G.P. Sanna ' Moderni aspetti di semeiotica medica ' Società editrice Universo.
  2. American Psychiatric Association, Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (Fourth Edition) 1994.

Fonti:
Ministero della Salute U.S.A. http://www.surgeongeneral.gov/library/mentalhealth/chapter3/sec4.html
The truth behind Ritalin ' http://www.ritalindeath.com

 

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