Insegnamento
e Apprendimento con gli studenti della Net Generation
di Kassandra Barnes, Raymond C. Marateo, e Sharmila Pixy Ferris
Una
decina di anni fa, la prima ondata della Net Generation ha cominciato
a frequentare i college, costringendo le istituzioni
educative a confrontarsi con una nuova popolazione di studenti
dalle caratteristiche uniche. Con la Net Generation che rappresenta
circa il 7% della popolazione odierna (Bartlett 2005) e con circa
49,5 milioni di studenti iscritti alle scuole americane nel 2003
(Enrollment Management Report 2005), rispondere alle loro esigenze
specifiche sta diventando di notevole importanza.
La sfida della
nuova pedagogia
per andare incontro ai bisogni della Net Generation è davvero
ardua, ma gli insegnanti fortunatamente sono motivati dal fatto
che questa generazione da un valore reale all'insegnamento.
Questi studenti
apprendono in un modo diverso rispetto ai loro predecessori; vogliono
davvero imparare. In questo articolo definiremo le caratteristiche
degli stili di apprendimento della Net Generation e discuteremo
di come gli insegnanti possano ottenere il massimo dai loro studenti.
Una caratteristica
chiave di questa generazione è che gli studenti sembrano
essere molto orientati alla formazione. La pressione educativa
comincia infatti molto presto per i Net Geners; l'orientamento
verso la scelta del college avviene già dai primi anni
della scuola superiore. I Net Geners indirizzano i loro sforzi
nella scuola superiore sulla base del tipo di college a cui hanno
già in mente di iscriversi. Vengono meno gli stereotipi
dei teenager ossessionati solo da abiti, relazioni ed amici.
Invece,
la maggior parte dei teenager desidera padroneggiare il proprio
lavoro scolastico e contemporaneamente socializzare con i coetanei.
Molti dei genitori dei Net Geners affermano che i loro ragazzi
spendono diverse notti facendo i compiti scolastici piuttosto
che in attività sociali (Whitney-Vernon 2004), ed i report
sulle tendenze del 2004 riportano che una delle attività
principali dei Net Geners, di età compresa tra i 12 e
i 24 anni, sia quella di mettere da parte qualcosa per pagare
poi la retta del college (Marketing
Magazine 2005).
Un sondaggio
su 100.000 adolescenti Canadesi riporta che i ragazzi esprimono
un grande interesse per l'educazione più di quanto gli
adulti, nello stesso sondaggio, si aspettano da loro. Il report
conclude che molti degli adolescenti sono così preoccupati
riguardo alla scuola ed alla loro carriera post-secondaria che
"I sabato notte li passano spesso facendo i compiti"
(Whitney-Vernon 2004, 4). Questa generazione è estremamente
orientata verso l'obiettivo, e raggiungere le proprie ambizioni
di carriera implica per loro la necessità di una buona
formazione.
Con somma
gioia per gli insegnanti, gli obiettivi di apprendimento dei Net
Geners non cambiano al college. Dalla maggior parte di essi ci
si può aspettare che sacrifichino gli weekend per studiare,
che considerino seriamente le conseguenze di eventuali voti bassi,
e che frequentino regolarmente le lezioni. Al fine di raggiungere
futuri successi nelle carriere prescelte, i Net Geners, in generale,
vorranno andare bene anche al college.
. . . Ma
i Net Geners apprendono in maniera differente
Sebbene tengano
in alta considerazione l'educazione, i Net Geners apprendono in
maniera differente dai loro predecessori. Questa generazione è
unica in questo perchè è la prima ad essere cresciuta
con le tecnologie digitali ed informatiche.
Non solo i
Net Geners sono avvezzi all'uso della tecnologia, essi ne sono
anche saturi. Quando raggiungono i 21 anni di età , in
media i NetGener avranno speso qualcosa come:
- 10.000
ore giocando con i videogames,
- 200.000
scrivendo e-mail,
- 20.000
ore guardando la TV,
- 10.000
ore al telefonino, e
- meno di
5.000 ore leggendo (Bonamici
et al. 2005).
Essendo
cresciuti nell'epoca della saturazione dei media e dell'accesso
semplice alle tecnologie digitali, i Net Geners possiedono un
modo distintivo di pensare, comunicare ed apprendere (Oblinger
e Oblinger 2005; Prensky 2006; Tapscott 1998).
Independenza,
Autonomia, e Apprendimento
I
Net Geners tendono verso l'indipendenza e l'autonomia nei loro
stili di apprendimento, cosa che influenza gran parte
delle loro scelte educative e dei loro comportamenti; da "che
tipo di formazione acquistano" al "cosa, dove, e come
apprendono" (Carlson
2005). Questo fa sì che i Net Geners siano cercatori
di informazioni molto più assertivi e questo influenza
anche i loro approcci di apprendimento in classe.
Questi studenti
fanno scelte consapevoli riguardo a quali tecniche di apprendimento
funzionino meglio per loro, tecniche che possono includere anche
il leggere appunti e lezioni on line, il visionare media interattivi
come presentazioni
PowerPoint o immagini digitali, oppure lavorare in gruppo.
Tra i Net
Gen c'è un grande desiderio di svolgere esperienze di apprendimento
attive e coinvolgenti. Oblinger
e Hagner osservano che gli studenti dell'Epoca Digitale sentono
il bisogno di utilizzare più forme di comunicazione e si
annoiano facilmente con i metodi di apprendimento tradizionali.
Glenn (2000)
segnala che i Net Geners hanno bisogno di opportunità
auto-guidate di apprendimento, ambienti interattivi, forme diversificate
di feedback, e possibilità di scegliere i compiti da svolgere
tra risorse differenti in modo da creare esperienze di apprendimento
personalmente significative; Hay (2000) trova che i Net Geners
richiedano approcci più pratici e basati sulla ricerca
e siano sempre meno desiderosi di apprendere solo quello che viene
loro presentato.
Cosa
spiega questo cambiamento negli stili di apprendimento?
Tapscott
sostiene che stili di apprendimento più indipendenti
si siano sviluppati dalle abitudini consolidate di ricerca e ritrovamento
di informazioni su Internet, cosa che segna un contrasto netto
con le precedenti generazioni di studenti, i quali tendevano ad
acquisire informazioni in maniera più passiva da figure
educative ritenute in possesso di una certa autorità .
Altri insegnanti,
comunque, pongono delle obiezioni rispetto alle pressioni che
vengono loro fatte per cambiare la formazione superiore affinchà©
possa andare incontro alle aspettative della Net Generation. Naomi
Baron, ad esempio, afferma che l'utilizzo di più tecnologie,
la riduzione del tempo dedicato alla lezione frontale, ed il ripensare
i compiti da assegnare per coinvolgere maggiormente gli impazienti
Net Geners porti solamente ad una mancanza di disciplina. Per
Baron, "ad un certo punto, quello che stiamo facendo è
uccidere la formazione superiore" (citato in Carlson 2005,
"Non
così diversi?"). Le osservazioni della Baron hanno
sicuramente dei solidi fondamenti.
L'istruzione
superiore negli Stati Uniti ha una rispettabile tradizione democratica
che si è sviluppata in oltre due secoli di pratica; al
contrario di molte istruzioni di pari livello in altre nazioni,
le università negli USA sono state (relativamente) responsabili
dei nuovi sviluppi e della volontà di cambiare i bisogni
degli studenti.
Sebbene l'educazione
possa essere alterata e persino migliorata grazie ad una più
grande autonomia di apprendimento, il sistema educativo può
essere mal gestito se si mette fretta ai cambiamenti solo per
andare incontro alle necessità percepite come appartenenti
alla Net Generation.
Nonostante
i giovani di oggi usino frequentemente gli strumenti elettronici,
i Net Geners allo stesso modo mancano però delle competenze
di alfabetizzazione per l'informazione, e le loro abilità
di pensiero critico sono spesso deboli (Oblinger
e Oblinger 2005).
Possono anche
essere dei nativi digitali, ma non necessariamente sanno comprendere
come l' utilizzo della tecnologia possa influenzare la loro alfabetizzazione
o le loro abitudini di apprendimento. Per gli insegnanti, il fornire
gingilli tecnologici necessari per il coinvolgimento dei Net Geners
potrebbe non essere così efficace o così importante
quanto il migliorare la loro "information literacy"
(alfabetizzazione dell'informazione) ed il pensiero critico.
Allo stesso
modo, gli insegnanti possono non far del bene ai loro studenti
soddisfacendo un altro bisogno di apprendimento tipico della Net-Generation:
la loro preferenza spiccata per l'immediatezza. L'uso che i Net
Geners fanno di Internet per l'accesso immediato alle informazioni
ha insegnato loro ad aspettarsi risposte immediate su tutto. Questo
condizionamento li ha resi, in generale, meno capaci di accettare
gratificazioni ritardate nell'apprendimento, sia in classe che
fuori da essa.
Hay (2000)
ci offre una storia che illustra questi punti. In una classe di
scuola elementare, durante una lezione in Australia, uno dei bambini
chiese, "Cosa mangiano i canguri?" La maestra, ammettendo
che non lo sapeva ed assicurando i suoi studenti che avrebbe successivamente
fornito loro una risposta, si trovò davanti uno studente
che si alzò dal banco e si offrì di trovare la risposta
on line, "per fare più in fretta!". I docenti
tipicamente trovano difficoltà ad affrontare questo desiderio
di risposte immediate in situazioni di faccia a faccia con gli
studenti nelle classi.
Molte istituzioni
stanno tentando di ricongiungere gli studenti dell'Epoca Digitale
con le pratiche tradizionali di lezione attraverso le tecnologie,
ed un consistente numero di università (più di
150, secondo Carnivale e Young 2006) ora richiedono agli studenti
il possesso del portatile. Questa strategia può indubbiamente
essere utile ai Net Geners, dando loro l'accesso all'Internet
di cui hanno bisogno.
Alcuni insegnanti
si preoccupano che questo possa ritorcersi contro l'insegnamento
efficace perchà©, in quanto professori devono poi competere
con Internet, instant messaging e computer games per ottenere
l'attenzione degli studenti durante la lezione (Carnivale 2006).
Comunque, queste preoccupazioni possono essere più in funzione
delle credenze e degli assunti degli insegnanti riguardo l'apprendimento
e derivanti dai loro propri stili di apprendimento, che una reale
condizione da affrontare.
Il famoso
educatore Seymour Papert ha sostenuto
per molti anni che i computer e la tecnologia possono essere uno
strumento potentissimo di insegnamento, ma il loro potenziale
non è stato completamente compreso dagli insegnanti che
lo usano come strumento isolato, non connesso ai processi della
vita degli studenti e del loro apprendimento (Papert 1993). Ai
Net Geners, che sono "cresciuti digitali," l'interazione
sociale e la struttura della classe è più importante
delle potenziali distrazioni di Internet.
Questo è
ben descritto da Ben McNeely (2005), egli stesso membro della
Net Generation, che afferma che gli studenti della sua generazione
"amano l'interazione sociale che deriva dall'essere nella
stessa classe con i compagni" (44). Per essi, sostiene McNeely,
"le relazioni sono la forza propulsiva del processo di apprendimento
e quindi l'apprendimento attraverso l'interazione sociale è
molto importante" (2005, 44).
McNeely cita
Arman Assa, studente MBA e presidente del Mac Users Group alla
North Carolina State University, che afferma che la tecnologia
in aula non fa male alla classe; essa dovrebbe "semplicemente
potenziare cosa vi è già in aula" in termini
di interazione, insegnamento, ed apprendimento (2005, 45). Questa
discussione suggerisce che gli insegnanti possano meglio rispondere
ai bisogni degli studenti della Net Generation e andare incontro
agli obiettivi di insegnamento mediante un cambiamento della pedagogia
che assecondi il bisogno di indipendenza e autonomia nell'apprendimento
dei Net Geners.
Media, Multitasking,
e Apprendimento
L'uso abituale
dei media da parte dei Net Geners in formati differenti, evidenzia
un'altra caratteristica chiaramente riscontrabile del loro stile
di apprendimento. Il Multitasking è parte integrante dello
stile di vita della Net Generation (Oser 2005). Come uno storico
sondaggio ha riscontrato, i Net Geners tra gli 8 e i 18 anni
utilizzano molti media simultaneamente, utilizzando i computer
ed Internet allo stesso tempo oltre che i video games, le stampanti,
la musica, e il telefono. Un
altro studio ha fatto emergere che i Net Geners (di età
6-14) comprimono 8,5 ore di utilizzo dei media in sole 6 ore.
Abituati come
sono a stimoli multipli, i Net Geners sembrano annoiarsi nelle
aule tradizionali, persino quando gli insegnanti cercano di contrastare
in tutti i modi il calo di attenzione dei Net Geners. Baron spiega
che gli studenti hanno un tempo di attenzione molto breve a causa
dei media e dell'essere stati incoraggiati sia dai genitori che
dagli insegnanti a passare molto tempo con essi. (citato in Carlson
2005, "Millennials
and 'Me'")
I Net Geners,
comunque, tipicamente non accettano il concetto che il problema
sia la loro mancanza di attenzione dopo un certo tempo. Essi sostengono,
invece, che la mancanza di tempo li costringe al multitasking.
E' importante per gli insegnanti comprendere che, al meno qualche
volta, quando i Net Geners lamentano che una particolare materia
non sia loro necessaria, essi non stanno esprimendo una mancanza
di interesse.
Piuttosto,
le diverse attività che richiedono tempo ed attenzione
ai giovani possono renderli meno pazienti con le lezioni che non
si applicano direttamente alle loro scelte di carriera. Il Multitasking,
che i Net Geners lamentano, semplicemente li aiuta a cercare comunque
di portare a termine ogni compito. Qualunque sia la motivazione,
gli insegnanti devono combattere col fatto che il multitasking
è uno stile di vita per la maggior parte degli studenti
di oggi.
La Baron sostiene
che gli insegnanti hanno sulle loro spalle una responsabilità
significativa nei confronti di questo problema. Cercando
di adattarsi agli stili di apprendimento della Net Generation,
gli insegnanti spesso incoraggiano i loro studenti ad utilizzare
vari media nel loro lavoro mentre falliscono nell'insegnare l'importanza,
allo stesso tempo, del rallentare, focalizzare e contemplare profondamente
il materiale dato da studiare.
La lezione
più importante per gli insegnanti è: insegnare agli
studenti come pensare con la loro testa e come comunicare le proprie
idee chiaramente. "Glielo abbiamo detto, vogliamo sentire
cosa avete da dire, le vostre personali opinioni, nulla di ciò
che potete dire è sbagliato – possiamo solo aggiungervi
noi qualcos'altro,'" dice la Baron. "Dovete saper esprimere
voi stessi" (citata in Carlson 2005, "Millennials
and 'Me'")
Sono necessarie
delle strategie pedagogiche che sappiano unire alla conoscenza,
la gestione delle informazioni e le modalità di apprendimento
dei Net Geners.
Le pratiche
d'aula pensate per assecondare gli stili di apprendimento emergenti
stanno migliorando giorno per giorno. Gli insegnanti in tutto
il paese stanno sempre più passando dalla lezione tradizionale
a lezioni basate sulla discussione in modo da permettere una maggiore
espressione individuale. Nelle nelle aule odierne l'uso di gruppi
di lavoro e la fiducia nell'apprendimento dall'esperienza sono
diventati ormai una regola piuttosto che un'eccezione.
Le Università
incoraggiano le facoltà a combinare il formato tradizionale
di lezione con tecniche che sollecitino l'interazione attiva con
gli studenti. I materiali promozionali per i college e per le
università illustrano bene questa tendenza; una nuova
campagna di marketing nella nostra università (William
Paterson University), ad esempio, utilizza tabelloni e poster
con studenti che proclamano, "Io credo nelle conversazioni
non nelle lezioni."
L'uso frequente
del termine "information literacy", alfabetizzazione
dell'informazione" nelle conversazioni sulla pedagogia è
già un altro esempio di questo passaggio (National
Education Association 2005). Chiaramente, le università
cercano di attrarre studenti assecondando la loro stessa auto
percezione di studenti che acquisiscono informazioni sviluppando
le loro domande, valutando sistematicamente le risorse, e selezionando
le evidenze a supporto delle loro risposte (Howard 2006).
Alla luce
dei benefici che possono nascere dall'assecondare gli stili di
apprendimento della Net Generation, gli insegnanti dovrebbero
formulare strategie che vadano incontro agli studenti almeno a
metà strada evitando la pedagogia azzardata della Baron
e di altri critici. La buona notizia è che nell'ultimo
decennio gli insegnanti hanno cominciato a muoversi verso lo sviluppo
di tali pedagogie, spesso adattando strategie didattiche tradizionali
per trarre vantaggio dai benefici della tecnologia e così
coinvolgere i Net Geners.
I
WebQuest, ad esempio, usano Internet per promuovere lo sviluppo
di "un livello di pensiero più elevato" e per
"sviluppare piccole abilità di gruppo nell'apprendimento
collaborativo" (Zheng 2005, 55). Originati da Bernie Dodge
e Tom March nel 1995, i WebQuest sono caratterizzati da quello
che Dodge (2001) chiama apprendimento profondo che implica la
costruzione di nuova conoscenza attraverso un processo di pensiero
critico. I WebQuest non solo sono facilmente utilizzabili dai
docenti, ma hanno dimostrato di avere successo nel coinvolgimento
dei Net Geners. (Ulteriori informazioni sull'uso dei WebQuests
possono essere trovati su WebQuest
news).
I
WebQuest sono un esempio di "learning by doing,"
uno stile di apprendimento che molti dicono essere la caratteristica
della Net Generation (McNeely 2005; Prensky 2006; Shutt n.d.).
Molte delle caratteristiche dell'apprendimento dei Net Geners
sono state discusse in questo articolo, così come il loro
preponderante multi-tasking, il bisogno di gratificazione immediata,
ed il bisogno di indipendenza e coinvolgimento nei processi di
apprendimento, che possono essere imbrigliati mediante l'uso di
strategie pedagogiche che diano maggior enfasi al learning by
doing attraverso le tecnologie.
Un esempio
è l'uso nelle classi dei blog, principale punto fermo delle
vite dei Net Geners. Darren
Kuropatwa descrive un uso dei blog nelle sue classi di scuola
superiore. I compiti da lui assegnati richiedono agli studenti
di scrivere e registrare sul blog cosa viene appreso giorno per
giorno, in questi termini:
"Scrivi
un breve riassunto di cosa abbiamo appreso in classe oggi. Includi
abbastanza dettagli in modo che coloro che fossero stati malati
o assenti per un qualunque motivo, possano comprendere quanto
hanno perso. Nel corso del semestre, i post scritti saranno allegati
al libro di testo del corso, scritti da voi studenti per voi stessi
studenti. Ricordati che tutti devono scrivere il proprio post.
Chiedetevi:
"Può andar bene per il nostro libro di testo? Magari
un grafico o altri esempi potrebbero aiutare ad illustrare cosa
abbiamo appreso?" E ricorda, hai un pubblico globale, devi impressionarlo."
(Darren Kuropatwa, "Harnessing the Power of Pedagogy")
Il compito
comincia con un volontario che sceglie colui che scriverà
dopo di lui; il ruolo del docente è solamente quello di
aggiornare un post chiamato "Elenco quotidiano degli autori".
Il compito ottiene molto successo, secondo Kuropatwa, nel coinvolgere
gli studenti ad apprendere attraverso diversi meccanismi. Senza
dubbio questo accade perchè l'utilizzo del blog in questa
maniera non solo coinvolge gi studenti attraverso Internet ma
anche costruisce un focus sociale e relazionale per loro.
Un uso correlato
delle tecnologie per assecondare lo stile di apprendimento dei
Net Geners è l'uso di wiki.
Gli Wiki fanno parte dell'ambiente di apprendimento della Net
Generation così come i blog. Gli insegnanti utilizzano
sempre di più gli wiki come spazi per la scrittura collaborativa.
Ad esempio, Teresa Dobson della University of British Columbia
li utilizza in un corso di laurea in tecnologie per la scrittura
come supporto di sperimentazioni collaborative e "come uno
strumento di riflessione sulla natura della scrittura e della
lettura on line " (Lamb
2004, 3).
Questo dimostra
che gli wiki possono anche essere utilizzati "per cambiare
la cultura individualistica dell'istruzione tradizionale verso
una orientata alla collaborazione e alla costruzione di conoscenza
condivisa" (Ferris e Wilder 2006, "Insegnare
ed apprendere con i Wiki,"). Come notano Ferris e Wilder,
l'uso di wiki come strumento per la scrittura collaborativa permette
agli studenti di apprendere anche nozioni che riguardano la creatività ,
i diritti d'autore ed il copyright nel contesto tecnologico
Altre risorse
multimediali poi affascinano i Net Geners. Il popolarissimo YouTube
offre ai docenti un modello di impiego del
racconto digitale come strumento per l'insegnamento. Melda
Yildiz, della William Paterson University, fa produrre agli
studenti del corso per insegnanti, video documentari ed utilizza
i progetti video come mezzo per incoraggiare i suoi studenti alla
considerazione della multiculturalità , all'apertura alle
diverse visioni della storia ed all'uso di strumenti multimediali.
Questi esempi
dimostrano che sono diversi i modi in cui gli insegnanti possono
utilizzare la tecnologia e la multimedialità in maniera
appropriata per includere attività di apprendimento autonome
e, nello stesso tempo, assicurarsi che il tempo in aula sia sufficientemente
dedicato alla diffusione dell'information literacy ed alla crescita
del pensiero critico.
Interattività
Sociale e Apprendimento
Per i Net
Geners, l'apprendimento è un mezzo per raggiungere le proprie
ambizioni professionali. Nello stesso tempo, Internet è
uno strumento per l'apprendimento e una parte essenziale della
vita sociale. La distinzione tra gli strumenti Internet per il
divertimento e quelli per lavorare è poco corretta. In
un'analisi effettuata su studenti tra i 19 e i 25 anni, McMillan
e Morrison (2006) hanno scoperto che Internet caratterizza in
modo determinante la vita quotidiana di questi giovani.
La
crescita esponenziale dei siti per il Networking come
Facebook e MySpace
è diventata il passatempo preferito di questa generazione.
Facebook, che ha 250 milioni di contatti al giorno
ed è al nono posto del traffico mondiale su Internet,
è basato sull'ambiente universitario, e permette agli studenti
di tutta la nazione di aggregarsi non solo per studiare ma anche
per scoprire dove si terrà il prossimo party. Molti studenti
credono che questo tipo di social networking sia molto importante
tanto che vi si registrano anche prima di cominciare il primo
anno (Market Wire 2006).
Per raggiungere
più efficacemente la Net Generation, gli insegnanti devono
considerare strategie che includano le competenze di social networking
degli studenti anche fuori dalle aule. Ad esempio, la
biblioteca del Brooklyn College ora possiede una pagina
su MySpace che lo staff della biblioteca utilizza, al posto
di inviare email, per comunicare con gli studenti, inclusi gli
annunci riguardanti eventi, workshop, ed opportunità lavorative
(Carlson 2006).
Pur essendo
creativi e ben intenzionati, questi sforzi hanno poco valore dal
punto di vista pedagogico se non invitano gli studenti a pensare
in maniera differente riguardo all'utilizzo che fanno di Internet,
utilizzo che in molti contesti non permette una concentrazione
adeguata. A questo scopo, Michael
Kearns, un professore di computer and information science
alla University of Pennsylvania,
usa Facebook per insegnare concetti di social networking, dimostrando
di saper utilizzare lo stile di vita della Net Generation, per
diffondere il pensiero critico tra gli studenti.
Nel suo corso
sulla Networked
Life, che è focalizzato sugli aspetti sociali dei computer
networks, gli studenti creano il loro personale profilo su Facebook
e ricercano le connessioni tra pari, cosa che li conduce a capire
come le reti sociali tendano a mescolarsi intorno ad un piccolo
numero di membri privilegiati (Read 2004).
Anche l'utilizzo
di e-portfoli nell'Expository
Writing Program presso l'University
of Washington può servire da altro esempio positivo;
in questa iniziativa, gli studenti imparano a ri-orientare le
loro competenze di social networking nella creazione di portfoli
online che illustrano e riflettono il loro impegno verso obbiettivi
chiave di apprendimento.
Introducendo
le abitudini online degli studenti della Net Generation all'interno
di obiettivi pedagogici chiaramente definiti, gli insegnanti potranno
insegnare al meglio ed assicurarsi risultati di apprendimento
focalizzati e positivi.
Conclusioni
Dal momento
che i giovani continueranno ad essere all'avanguardia nei mutamenti
tecnologici, i Net Geners continueranno ad avere molto da insegnare
agli stessi insegnanti. Ad ogni modo, gli insegnanti non dovranno
rinunciare al loro ruolo di autorità che guida le esperienze
di apprendimento degli studenti; dovranno invece continuare a
trovare modi nuovi per sfruttare le abilità degli studenti
sviluppate anche all'esterno delle classi, senza però adattarsi
alle loro abitudini di gratificazione istantanea e di pensiero
superficiale.
Essere uomini
vuol dire imparare, e noi impariamo dai bravi maestri. Russell
Ackoff ha spesso segnalato che il sistema educativo odierno
non
insegna agli studenti come imparare. Le tecnologie ed i computer
odierni permettono di rimediare a questo fornendoci gli strumenti
per insegnare ai Net Geners non solo cosa imparare ma anche come
farlo.
Questo articolo è stato originalmente scritto
da Kassandra Barnes, Raymond C. Marateo, e Sharmila Pixy Ferris
e pubblicato prima su Innovate
con il titolo: Teaching
and Learning with the Net Generation. L'articolo è
stato ripubblicato qui con il permesso dell'editore, The
Fischler School of Education and Human Services at Nova Southeastern
University.
Gli
autori
Kassandra
Barnes ha conseguito un BA in Sociologia e un altro in Filosofia
presso la Transylvania University a Lexington, KY. Lavora per
un MA in media studies alla William Paterson University dove ricopre
la posizione di assistente ricercatore per il dipartimento di
comunicazione. I suoi interessi di ricerca riguardano le questioni
razziali nella comunità Afro-Americana, un argomento esplorato
prima nella sua tesi sugli stereotipi perpetuati dalla cultura
giovanile bianca dell'hip hop.
Raymond C.
Marateo è uno studente laureato in comunicazione e media
studies presso la New Jersey's William Paterson University. Molta
della sua ricerca è focalizzata sulla comunicazione di
genere e attualmente sta studiando l'attivazione dei ruoli di
genere.
Sharmila Pixy
Ferris ha ottenuto un PhD presso la Pennsylvania State University
nel 1995. Attualmente è docente presso il dipartimento
di comunicazione alla William Paterson University. Le sue ricerche
sono incentrate sulla computer-mediated communication, dove studia
i generi, i piccoli gruppi, l'oralità e l'alfabetizzazione.