|
"GLOBAL REPORT
2001"
sui bambini soldato |
Oltre mezzo milione
di bambini sono reclutati nelle forze armate governative e in gruppi armati
in più di 87 paesi, denuncia oggi la Coalizione contro l'uso dei bambini
soldato nel nuovo "Global Report". Almeno 300 mila di questi ragazzi combattono
attivamente in 41 paesi.
In 450 pagine, il "Global Report on Child Soldiers 2001", è attualmente
il più completo studio sull'utilizzo dei bambini come soldati. Il rapporto
fornisce nuovi dettagli sull'arruolamento da parte di forze armate governative,
milizie civili, gruppi paramilitari e gruppi armati non governativi in 180
paesi.
Il rapporto evidenzia come negli ultimi anni la situazione è complessivamente
migliorata nell'America Latina, nei Balcani e nel Medio Oriente, mentre
nuove generazioni di minorenni sono a rischio in Africa e in parte dell'Asia
e del Pacifico.
I paesi industrializzati, dovendosi confrontare con la mancanza di personale,
hanno tra l'altro incrementato gli sforzi per attrarre i giovani al reclutamento.
L'Inghilterra accetta nelle forze armate ragazzi di 16 anni e manda
abitualmente in combattimento i diciassettenni. Gli Stati Uniti hanno
impiegato minori di diciotto anni nella guerra del Golfo, in Somalia e nei
Balcani.
L'inizio del rapporto sulla Colombia cita il caso di alcuni di scolari uccisi
dopo che l'esercito li aveva scambiati per un gruppo di guerriglieri, nella
provincia di Antioquia.
Bambini sono stati reclutati in paesi europei o del Nord America da gruppi
armati kosovari e curdi, e probabilmente da gruppi coinvolti in conflitti
che si svolgono altrove. Fino
allo scorso giugno, 80 paesi - tra cui l'Italia - hanno firmato il trattato
che mette al bando l'uso dei bambini nei conflitti armati, ma solo cinque
stati l'hanno ratificato. L'Italia non è tra questi ultimi.
Il Protocollo opzionale della convenzione sui diritti dell'infanzia, sul
coinvolgimento dei bambini nei conflitti armati, è stato adottato dall'Assemblea
Generale delle Nazioni Unite il 25 maggio 2000. Proibisce la partecipazione
dei minori di diciotto anni alle ostilità e ogni forma di arruolamento forzato
di minori.
Chiede comunque agli stati di aumentare l'età minima per l'arruolamento
volontario.
PUNTI CHIAVE DEL RAPPORTO
Il Global Report sui
bambini soldato analizza il reclutamento militare da parte dei governi e
dei gruppi armati in 180 paesi.
Tendenze dell'utilizzo dei bambini soldato
Aree in cui si sono verificati progressi
PANORAMICA REGIONALE
Africa Sub-sahariana
Più di 120 mila bambini, alcuni non più grandi di sette o otto anni,
combattono abitualmente in conflitti armati in tutta l'Africa, incluso
Angola, Burundi, Congo-Brazzaville, Repubblica democratica del Congo
(Drc), Etiopia, Liberia, Ruanda, Sierra Leone, Sudan e Uganda.
Medio Oriente e
Nord Africa
Nei venti anni passati, il Medio Oriente e il Nord Africa sono stati
testimoni di alcuni dei peggiori e maggiormente rappresentativi casi
di sfruttamento dei bambini soldato.
Oggi, anche se la situazione è molto migliorata, ragazzi con meno di
diciotto anni continuano a essere utilizzati nella forze armate governative
e d'opposizione, o a essere soggetti a varie forme di militarizzazione
nelle loro comunità e nelle scuole.
Americhe
Nonostante l'incidenza del fenomeno dei bambini soldato si sia ridotto
e i conflitti nella regione vadano diminuendo, in alcuni paesi i bambini
continuano a combattere in conflitti interni o a essere arruolati con
la forza negli eserciti governativi. Gli stati maggiormente colpiti
da questo problema sono la Colombia e il Perù, benché un alto numero
di bambini abbia servito le forze armate del Paraguay e problemi analoghi
siano stati riportati in Messico.
Asia e Pacifico
I paesi maggiormente coinvolti nella regione sono stati l'Afghanistan,
il Myanmar, lo Sry Lanka e, fino a non molto tempo fa, la Cambogia.
Europa, Russia e
Asia centrale
Bambini hanno partecipato in alcuni conflitti europei negli anni recenti,
la maggior parte nei gruppi armati di opposizione ma alcune volte con
gruppi paramilitari filogovernativi.
I minori hanno agito come spie, hanno consegnato messaggi, trasportato
armi e munizioni e, inevitabilmente, hanno ucciso e sono stati uccisi
i Bosnia-Herzegovina, Cecenia, Nagorno-Karabakh, Turchia sud orientale,
Kosovo e Macedonia.
Il
"Global Report on Child Soldiers 2001" è disponibile anche in internet,
visitando il sito
www.child-soldiers.org. Per
maggiori informazioni: http://www.bambinisoldato.it/