LA SINDROME DEL BURNOUT TRA GLI OPERATORI DELLA SANITÀ - Centro di Formazione A.Schweitzer | |
ABSTRACT La qualità della vita lavorativa degli operatori sanitari
è particolarmente provata dalla evidente asimmetria relazionale
che si instaura nelle professioni daiuto, nelle quali il contatto
con la sofferenza dellutente è continuo e richiede
una capacità non comune di presa in carico del dolore altrui.
Tutte queste circostanze rendono a rischio le professioni sanitarie
e questo rischio aumenta quanto più gli aspetti organizzativi
e i sostegni formativi offerti dalla struttura alloperatore
sono carenti e non lo aiutano ad affrontare i suoi gravosi compiti.
Per affrontare il problema del disagio lavorativo dal punto di vista
psicologico bisogna anzitutto chiarire che cosa si intende per emozioni,
stress e burnout, ovvero delineare il percorso che intercorre tra
salute e disagio. Le emozioni sono dei processi pluricomponenziali
finalizzati alladattamento e costituiti da un insieme integrato
di aspetti cognitivi, espressivo-comunicativi, di comportamenti
strumentali e di vissuti soggettivi (Galati, 2002). In tempi recenti sono stati introdotti alcuni strumenti di misura del burnout e uno di questi, la scala ideata da Christina Maslach (Maslach e Jackson, 1993), è il più conosciuto ed adoperato nei servizi sociosanitari e nelle istituzioni educative (medici, infermieri, educatori, assistenti sociali, insegnanti); risulta quindi essenziale per la pianificazione di programmi di intervento specifici. Tramite questa scala si evidenziano tre fattori: lesaurimento emotivo, la depersonalizzazione ed il coinvolgimento personale. In questi ultimi anni, grazie al contributo dellautore Leiter, questa scala si è arricchita di items finalizzati allo studio di fattori legati al contesto socio-lavorativo riguardanti ladattamento alla vita lavorativa e la percezione dellaspetto organizzativo. Questi fattori sono: il carico lavorativo, il controllo, il riconoscimento, lintegrazione sociale, lequità, i valori, il cambiamento, la supervisione, la qualità lavorativa, lo sviluppo professionale ed infine la coesione del gruppo di lavoro (Maslach e Leiter, 1997). Le Organizzazioni in cui gli operatori lavorano interpretano il disagio lavorativo come scarsa motivazione, incompetenza e fragilità psicologica. >>>>>>>>>>>
continua
|