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E’ più utile un orologio che va cinque minuti avanti, oppure uno che è completamente fermo? RuggieroCristallo ( Vedi )

La risposta a questo quesito mi ha condizionato tutta la vita. Ero al primo giorno di università, tanta gioia, tanto entusiasmo, tante aspettative

La risposta a questo quesito mi ha condizionato tutta la vita. Ero al primo giorno di università, tanta gioia, tanto entusiasmo, tante aspettative. Durante la prima lezione, il professore che ci accolse, ci puntò subito il dito contro e ci rivolse quel semplice quesito dell’orologio. Sembrava così innocente, come innocenti eravamo tutti noi al primo giorno da studenti.

All’unanimità rispondemmo che per noi l’orologio con soli 5 minuti avanti, era certamente più utile rispetto a quello fermo. La strage degli innocenti. Nessuno di noi immaginava cose stesse per accaderci. Il professore ci lasciò esterrefatti, affermando:”Mi dispiace ragazzi, avete sbagliato!. L’orologio che va 5 minuti avanti, non segnerà mai nella sua vita l’ora esatta, mentre quello fermo, sicuramente almeno due volte al giorno segnerà l’ora esatta”.

Tutti gli innocenti, guardandosi in faccia tra di loro, cercarono la forza di reagire, di alzarsi, di scappare via, o almeno di cambiare corso di laurea, in quanto quello che avevano scelto era guidato da pazzi scatenati.

Figuriamoci, se gli avremmo mai potuto credere per tutto il resto della nostra vita a quel professore.

A distanza di 30 anni da quell’episodio, partecipando di recente ad un seminario riguardante la strategia e i processi decisionali, in qualità di consulente di direzione, sento il relatore che rivolge all’intera aula  la seguente domanda: “Secondo voi, è più utile un imprenditore che prende le decisioni errate o uno che non ne prende affatto?”.

Inconsciamente mi alzo di scatto e gridando rispondo: “Meglio un imprenditore che non prende affatto decisioni”. Un trionfo. Il relatore si congratula con me per la risposta corretta e io mi risiedo gongolandomi sotto gli occhi ammirati degli altri partecipanti, mentre il relatore spiega che nel primo caso l’imprenditore non prenderà mai una decisione esatta, e nel secondo avrà il 50% delle possibilità che i problemi si risolvano positivamente.

Alla fine della serata, avviandomi sulla via del ritorno verso casa, rifletto sugli effetti di quella terribile scienza esatta che è la statistica. Che possa essere mille volte maledetta. E’ lei la causa della rovina di tutti i nostri guai. E’ lei che consiglia i nostri imprenditori di non prendere decisioni e di tenere al polso orologi fermi.

E’ stato così che mi è venuta l’idea di costituire (l’AcroStat),l’Associazione contro la Statistica,le cui finalità sono quelle di liberare gli imprenditori dalla schiavitù della statistica. Per adesso ci riuniamo segretamente in luoghi stabiliti all’ultimo momento e ci esercitiamo a prendere decisioni, ci confrontiamo tra di noi soci ed ognuno parla agli altri dei suoi problemi. Cerchiamo di evidenziare problemi comuni e sviluppiamo l’abilità a risolverli. Naturalmente ci concentriamo sulle decisioni in ambito aziendale e cerchiamo moderne metodologie per monitorare le nostre decisioni. Il nostro cruscotto associativo segna 75%, esso indica la percentuale di decisioni che sono andate a buon fine, che essendo state prese in tempo utile con le informazioni giuste, hanno evitato l’insorgere di problemi. Siamo orgogliosi di quella percentuale, perché abbiamo dimostrato che se si vuole si può battere la statistica e la sua teoria del non prendere decisioni, tanto almeno il 50% dei problemi si risolveranno.

Il nostro anticristo è quel tale Murphy, con la sua legge, che dice che se c’è la minima possibilità che una cosa possa andar male, allora andrà sicuramente male, e quindi è inutile prendere decisioni.

Abbiamo anche le nostre tavole della legge:

  • decidiamo per risolvere problemi
  • decidiamo per migliorare il nostro futuro
  • riconosciamo la necessità di decidere per il bene nostro e dei collaboratori delle nostre aziende
  • ci sforziamo di elaborare le possibili alternative
  • scegliamo tra le alternative quelle che la nostra coscienza ritiene la migliore
  • combattiamo il nostro nemico (l’incertezza ) con le armi che il nostro Gran Maestro ci fornisce
  • non manchiamo mai alle convocazioni ufficiali, per accrescere la nostra cultura e la fede, durante le quali recitiamo il nostro credo “Dacci oggi la nostra decisione quotidiana”.
  • Abbiamo anche un segno per riconoscerci tra fratelli: un orologio fermo. Vieni con noi, deciditi.