NUOVE ORGANIZZAZIONI E NUOVI RUOLI PER I QUADRI INTERMEDI

La letteratura ed ancor più la cultura dell'organizzazione, continuano a basarsi sull'immagine dell'organizzazione come piramide. Il tradizionale  "organigramma" con un vertice, tante sezioni  orizzontali e tanti "quadri" orizzontali corrispondenti a funzioni e uffici, sopravvive nell'immaginario e influenza i modi di parlare e riflettere sull'organizzazione. In verità non esiste più un solo tipo di organizzazione, ed anzi quelle  basate sulla piramide stanno diminuendo a vista d'occhio, almeno nel panorama occidentale. Il ruolo dei Quadri Intermedi non è mutato dentro la vecchia organizzazione, ma semmai muta perché quest'ultima cambia non solo   nei processi interni, ma anche nella forma/struttura.

La mutazione delle  organizzazioni è legata ai cambiamenti della cultura e del mercato, i principali dei quali sono:

-          la globalizzazione

-          la presentificazione

-          la immaterializzazione

Il concetto di globalizzazione è ormai molto diffuso ed evidente. Il mercato è sempre meno locale o nazionale. La tendenza all'espansione delle imprese non è più tanto in orizzontale (fare tante cose nello stesso territorio) ma "puntuale" (fare una cosa sola su tutto il pianeta). Questo mutamento implica una concentrazione su un solo prodotto, unita ad una enorme differenziazione dei contesti; al contrario della espansione orizzontale che richiede una concentrazione sul contesto, unita ad una forte differenziazione dei prodotti.

In qualche maniera da sempre tutte le multinazionali hanno operato in un'ottica globale. Tuttavia, dagli inizi dell'era industriale agli Anni Settanta la filosofia delle multinazionali era sostanzialmente colonialista, cioè tendeva ad impiantare all'estero una cultura, con organizzazioni piramidali destinate ad evolversi in orizzontale. Negli anni più recenti il "colonialismo" delle multinazionali (anche a causa del loro progressivo aumento qualitativo) si limita al prodotto e cerca una sintesi fra prodotto e cultura locale.

 I più avanzati e noti strumenti organizzativi della globalizzazione sono il franchising e il networking. Il decentramento decisionale ed il relativo incremento di potere e responsabilità per i Quadri Intermedi è la prima conseguenza, in termini di valore, della globalizzazione.

La presentificazione è un fenomeno meno descritto e noto, ma diffuso e importante come la globalizzazione. La brutta parola indica il processo di riduzione del futuro nell'arco temporale a disposizione dedll'impresa fra produzione e consumo. Possiamo avvicinare il concetto a quello più noto di "società dei servizi", se non fosse che anche le imprese produttive, con la personalizzazione  e la logica del "just in time" si sono da tempo dirette verso la presentificazione. Gli effetti della defuturizzazione sono stati:

1-      azzeramento del magazzino, quindi la necessità di una Qualità del processo;

2-      lo sviluppo del valore aggiunto del servizio, rispetto al prodotto;

3-      la rilevanza delle competenze relative alle variabili intangibili (immagine, rapporto col cliente, assistenza, ecc.) rispetto a quelle materiali (prodotto).

In termini di ruolo del Quadro Intermedio, un risultato della presentificazione è l'aumentato valore delle competenze relazionali.

 Infine, la immaterializzazione. Questo processo consiste nella progressiva rarefazione del prodotto e dell'organizzazione, sui quali vive la società occidentale: sempre meno prodotti e sempre più immagini ed idee; sempre meno spazio fisico e sempre più spazio virtuale. L'organizzazione come "solido" piramidale, lascia il posto all'organizzazione come ologramma: dal cristallo al fumo è il passaggio delle organizzazioni  sulla soglia del nuovo millennio. La immaterializzazione assomma in sé i processi  di globalizzazione e di presentificazione. La liberazione dal vincolo spaziale e materiale, consente infatti un lavoro "ovunque ed ora", e un'organizzazione perenne, 24 ore su 24 su tutto il globo. In termini di lavoro, per il Quadro Intermedio, ciò implica il telelavoro (con un ripensamento del concetto di tempo e di separazione fra lavoro e  tempo libero) ma richiede insieme nuove competenze per la creatività e la negozialità.

Fin qui abbiamo evidenziato i principali cambiamenti del mercato e dunque delle organizzazioni tradizionali che in esso operano, sottolineando i riflessi di tutto ciò sul ruolo e le competenze dei Quadri Intermedi. Vediamo ora un breve panorama delle nuove forme organizzative e le conseguenze di questa diversificazione delle competenze dei Quadri Intermedi.

A.     Le Organizzazioni reticolari

Su questo tipo di organizzazione si è già molto parlato. Esso si basa sul decentramento produttivo e sul  networking, secondo una progressiva gradazione dell'autonomia della periferia dal centro. La rete prevede una pluralizzazionme della imprenditorialità ed il rimpicciolimento ("downsizing") delle unità produttive e distributive col conseguente livellamento della scala gerarchica. I rapporti fra centro e periferia sono ampiamente negoziali. Sono organizzate su questo modello molte imprese impegnate in produzioni e servizi di massa. I Quadri Intermedi sono ridotti di numero ma hanno un più ampio spazio di discrezionalità.

B.     Le Organizzazioni transitorie

Queste Organizzazioni sono collegate alla produzione di eventi a termine, e sono la traduzione strutturale delle tradizionali forme di "task-forces". Sono le Organizzazioni relative a mostre, festivals, tournèe musicali, tornei sportivi, incontri politici internazionali, eventi teatrali e produzioni televisive o cinematografiche. Si tratta di risorse individuali o  appartenenti a diverse Organizzazione, che vengono assemblate per un periodo limitato, e poi si perdono.

Il carattere di queste imprese è la velocità, perché i servizi che producono devono essere allestiti e forniti in tempi strettissimi. Le condizioni di vita degli operatori coinvolti si avvicinano a quelle delle istituzioni locali. La prima competenza richiesta a tutti gli operatori, e quindi anche ai Quadri Intermedi, è l'immediatezza: fare subito ciò che deve fatto, senza attese o pause. A un livello più profondo qui è importante la capacità di elaborare il lutto, che di accompagna al carattere a termine dell'Organizzazione.

C.     Le Organizzazioni bi-coniche

Questa tipologia organizzativa si accompagna spesso alla precedente, ma non sempre. Molte organizzazioni transitorie sono anche bi-coniche; ma molte di queste non sono transitorie. Ci riferiamo alle Organizzazioni che sono disegnabili come un doppio cono a base comune e vertici separati: per esempio i grandi teatri, le squadre di calcio, le imprese di prodotti televisivi.

In questa realtà, un cono rappresenta la organizzazione di produzione (la direzione artistica, il  managment sportivo) con suoi vertici, Quadri Intermedi e operatori di base. Il secondo cono descrive la organizzazione di fornitura del servizio (la compagnia di giro, il grande calciatore, la star dell'evento) anch'essa con vertici, Quadri Intermedi e operatori.

Si tratta della collaborazione, temporanea o stabile, fra due culture, due aree di bisogno, due filosofie diverse. In termini dinamici, il centro di questa organizzazione è occupato dalla oscillazione fra cooperazione e conflitto, e le competenze primarie richieste ai Quadri Intermedi sono quelle della funzione interfaccia.

D.     Le Organizzazioni "Vetrina"

Queste Organizzazioni sono caratterizzate dalla importanza che in esse assume la "front line", la vetrina appunto. Le organizzazioni commerciali, molti uffici pubblici, ma anche i ristoranti ed i bar, gli alberghi, i servizi sociali come le banche, sono fra queste. Esse sono prive di magazzino, e dunque hanno una distanza molto ridotta fra produzione e fornitura: solitamente limitata al bancone, le doppie porte fra cucina e sala da pranzo, il retrobottega. Il tempo fra  produzione e fornitura a volte è pari a zero. Riparazioni o correzioni sono dannose. Il modo di fornitura è importante quanto il tipo di prodotto. L'immagine è parte integrante del prodotto, come lo è la relazione con il cliente. La skill principale dei Quadri Intermedi è appunto la comunicazione.

E.     Le Organizzazioni mitologiche

Queste sono le imprese che costruiscono e vendono  i miti. Le agenzie di pubblicità, le società di P.R., i centri studi che fungono da "ghost writers" per i politici, le stars, gli opinion leaders, le agenzie di informazione, gli uffici stampa sono concentrati su un solo prodotto. Il loro scopo è creare, promuovere e vendere un "mito", sia esso un'idea, una persona, un'istituzione. Il prodotto mitologico è perlopiù immateriale, ma si materializza attraverso supporti come gadgets, le T-shirt, e tutto il  merchandising che si collega ad ogni mito.

X. Echeverrìa, nel suo recente "TELEPOLIS" sostiene che la più importante impresa del pianeta è "l'industria di Dio". Ma esistono Organizzazioni mitologiche concentrate su città (Venezia, New York, Parigi);  su pop-singers (Madonna o M.Jackson); su politici  (Che Guevara, Kennedy, Clinton). Possiamo dire che tali Organizzazioni proliferano in parallelo con la trasformazione della Società Occidentale in immateriale, leisure oriented e centrata sull'infoteinment. In via generale gli operatori coinvolti nelle Organizzazione mitologiche hanno, in grado diverso, una forte identificazione di tipo "religioso" con l'oggetto/soggetto prodotto. Appartenenza, fedeltà, settarismo sono le competenze richieste ai Quadri Intermedi di tali Organizzazioni.

F.      Le Organizzazioni  Sferiche

Le Organizzazioni Sferiche possono essere definite "sacrificali". Nel senso che esse vendono un prodotto/servizio che è sostanzialmente sovrapposto a sé stesse. Dai villaggi turistici alle Case di Riposo, dalle cliniche alle comunità terapeutiche, tutte le Organizzazioni di convivenza non fanno altro che "vendere se stesse", per ogni ora del giorno e della notte. Il prodotto/servizio è soprattutto l'Organizzazione.

La Qualità del prodotto  è meno che altrove separabile dalla Qualità  della sua produzione e somministrazione. Ciò che si richiede a tutti i lavoratori, i quindi soprattutto ai Quadri Intermedi, è la capacità di operare in un'ottica di globalità, con un livello di integrazione e cooperazione maggiore che altrove.

G.     Le Organizzazioni a-Spaziali

Questa è la forma più recente di Organizzazione. È collegata alla digitalizzazione planetaria, di cui Internet è solo la punta dell'iceberg. Essa comprende le imprese di produzione di software, le agenzie di servizi telematici, i produttori di programmi per le macchine virtuali.

Fatturati enormi possono essere realizzati nello spazio di una stanza. Questo tipo di organizzazione non richiede spazio per funzionare, e infatti non agisce da un luogo preciso. Essa può creare e distribuire i suoi prodotti/servizi ovunque. I livelli gerarchici sono ridotti al minimo; le competenze tecniche sono molto elevate. Ma ciò che fa la differenze in queste Organizzazioni e nei loro Quadri Intermedi è la creatività. Si tratta infatti di immaginare e realizzare domani ciò che ieri non era neppure pensabile.

H.     Le Organizzazioni Perenni

Con questo nome un po' roboante possiamo classificare le Organizzazioni a-Spaziali più avanzate e sofisticate. Si tratta delle organizzazioni a funzionamento continuo e onnipresente, più legate alle macchine che al fattore umano. Le agenzie borsistiche e monetarie che operano 24 ore su scala planetaria; i nodi delle reti telematiche; le Organizzazioni della sicurezza e della sanità; i sistemi di trasporto metropolitano sotterraneo: ecco i tipi di organizzazione perenne. Esse sono in grado di funzionare costantemente , col minimo possibile di intervento umano.

La necessità di pensare ed operare a livello di globo, modifica il senso dei fattori spazio e tempo. E dunque abbatte la separazione fra tempo di lavoro e tempo libero, abitazione e ufficio/fabbrica; mette in discussione lo stesso concetto di identità individuale. E richiede ai Quadri Intermedi una seria riflessione sul concetto di globalità.