La tabella sottostante offre un panorama della distribuzione
delle imprese italiane per numero dei dipendenti. E' evidente che,
al 2007, il 94,79% delle imprese ha fino a 9 dipendenti.
Questa percentuale oggi dovrebbe essere anche maggiore visti i decessi
o le delocalizzazioni di molte medie o grandi imprese. Inoltre questo
quadro è limitato dal fatto di prendere in considerazione
solo le imprese con dipendenti. Sono migliaia le imprese individuali,
dove esiste solo un piccolissimo imprenditore; le imprese famigliari
senza dipendenti; le cooperative costituite solo da soci; gli studi
di o fra professionisti. Se si tenesse conto di queste imprese senza
dipendenti, è probabile che la percentuale del 94,79% salirebbe
considerevolmente.
Ora vediamo sotto a chi sono rivolti gli ammortizzatori
sociali, il tanto sbandierato welfare state, la retorica solidarietà
dello Stato in tempi di crisi.
Aziende destinatarie del trattamento di cassa
integrazione ordinaria
- imprese del settore industriale (indipendentemente
dal numero dei lavoratori occupati);
- società cooperative di produzione e
lavoro esercenti attività industriale;
- industrie boschive, forestali e del tabacco;
- cooperative agricole e loro consorzi che trasformano,
manipolano e commercializzano prodotti agricoli e zootecnici ricavati
prevalentemente dalla coltivazione di propri fondi, dalla silvicoltura
e dallallevamento del bestiame;
- imprese addette al noleggio ed alla distribuzione
dei film, imprese che svolgono attività di sviluppo e stampa
di pellicole;
- aziende addette alla frangitura delle olive
per conto terzi in quanto classificate industriali;
- imprese produttrici di calcestruzzo preconfezionato;
- imprese addette agli impianti elettrici e
telefonici;
- aziende che operano nei settori dellinstallazione
di impianti, anche ferroviari, che effettuano attività
connesse alla costruzione di opere di natura edile e non solo
di rifinitura di opere già costruite.
Aziende destinatarie del trattamento di cassa
integrazione straordinaria
Possono accedere alla cigs le seguenti categorie di aziende, a condizione
che abbiano occupato nel semestre precedente la richiesta mediamente
più di 15 addetti (salvo i casi in seguito specificati,
ove è richiesto un requisito occupazionale maggiore):
- aziende industriali già destinatarie
della cigo, ma con il requisito occupazionale
- aziende edili ed affini
- aziende artigiane che attuino una sospensione
a seguito dell'intervento della cigs nell'impresa committente
che esercita l'influsso gestionale prevalente, vale
a dire quell'impresa che abbia nel biennio precedente la richiesta
rappresentato più del 50% del fatturato totale dell'azienda
artigiana
- aziende commerciali con oltre 200 dipendenti
al momento della richiesta; si intendono le aziende commerciali
in senso stretto, e non tutte quelle che appartengono al settore
del terziario privato; ai fini del requisito occupazionale, non
si computano apprendisti e contratti di inserimento
- aziende esercenti la ristorazione aziendale
che operano presso imprese a loro volta fruenti di un trattamento
di integrazione salariale ordinario o straordinario
- aziende appaltarici di servizi di pulizia
operanti presso imprese a loro volta fruenti di un trattamento
di cigs
- imprese editrici e stampatrici di giornali,
quotidiani, periodici e agenzie di stampa a diffusione nazionale:
per tutte queste imprese non è richiesto il requisito occupazionale
minimo
- imprese cooperative di lavorazione di prodotti
agricoli e zootecnici
- cooperative di produzione e lavoro e loro
consorzi; questa tipologia di imprese è molto particolare
e variegata, occorre verificare caso per caso l'effettiva possibilità
di accesso alla cigs anche in relazione al versamento o meno del
contributo previsto per il finanziamento della cigs
- imprese dei settori ausiliari del servizio
ferroviario e compagnie aeree Sulla base di norme transitorie
prorogate e rifinanziate di anno in anno (è avvenuto anche
per il 2009 nel limite di spesa di 45 mln di euro), sono ammesse
al trattamento di cigs (il requisito ocupazionale deve sussistere
al momento della richiesta):
- le imprese commerciali con più di
50 dipendenti
- le agenzie di viaggi e turismo, compresi gli
operatori turistici, con più di 50 dipendenti
- le imprese di vigilanza privata con più
di 15 dipendenti
Cassa integrazione in deroga
Artigiane non rientranti nella normativa sulla CIGS imprese industriali
fino a 15 dipendenti. Imprese industriali con più di 15
dipendenti che non possono o non possono più (perché
esaurite o perché superati i 36 mesi nel quinquennio) utilizzare
le vigenti disposizioni in materia di ammortizzatori sociali.Aziende
che pur utilizzando la Cigo o la CIGS hanno la necessità
di sospendere i lavoratori apprendisti (vedi pag 5 paragrafo : rapporto
tra indennità di disoccupazione e ammortizzatori in deroga
)
Come si vede bene, gli ammortizzatori sono previsti per meno
del 5% delle imprese, in considerazione anche del fatto che il gruppo
con 10-49 dipendenti (pari al 4.62% del totale) vede esclusa la
porzione con dipendenti da 9 a 15. Questo signidica che il 95% dei
disoccupati italiani non gode di alcuna protezione contro la chiusura
della impresa in cui lavorano.
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