La bufala dei concorsi (Guglielmo Colombi) |
E' cronaca quotidiana la follìa di concorsi per 6 infermieri con 2500 partecipanti, per 4 bidelli con 1800 partecipanti, per 2 postini con 1000 partecipanti. I concorsi vengono spacciati per un sistema oggettivo di selezione e assunzione, mentre sono un mero business per chi li gestisce e una vera truffa (nonchè salasso) per gli aspiranti. A proposito di chi gestisce le selezioni è sospetto il mistero che aleggia sui selezionatori. Non si sa sulla base di quali criteri vengono scelti. Nessuno controlla se vi siano conflitti di competenze. Il che lascia una vistosa ombra sulle bufale chiamate concorsi. Qualsiasi operatore esperto di selezione del personale sa che il processo (domanda, titoli, curriculum, esame scritto o orale, colloquio individuale o di gruppo) funziona solo se la figura da cercare è particolare, cioè caratterizzata da competenze speciali e rare da trovare. Se la figura professionale da cercare ha una bassa configurazione di competenze è tecnicamente impossibile selezionare il candidato perfetto fra cento aspiranti. In questo caso, su 100 candidati, almeno 50 sono equivalenti. Dopo questa scrematura, resta la metà dei candidati, o meno.
Si possono poi mettere in campo altri criteri di selezione di carattere
più politico, cioè discrezionale. Dare priorità
ai candidati residenti nella Regione del posto di lavoro, o privilegiare
quelli provenienti da altre Regioni. Assegnare più valore a
chi ha figli da mantenere o a chi non ne ha. Aumentare il punteggio
di coloro che hanno già partecipato a concorsi simili, o diminuirlo.
Privilegiare o meno chi ha qualche disabilità; o chi ha più
anni o meno anni. Aumentare o diminuire il punteggio ai candidati
che non hanno titoli per partecipare a selezioni per altri posti di
lavoro. A questo punto, chi afferma di riuscire a fare una seria graduatoria
fra 300-500 candidati equivalenti, mente. Trovare i 2 o 6 vincitori
è del tutto arbitrario, e una mera finzione. Oppure c'è
qualche raccomandazione da soddisfare. |