Il
mito del lavoro (Ektor Georgiakis) Diritto all' alloggio e al reddito, e dovere del lavoro |
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"L'Italia è una Repubblica democratica, fondata
sul lavoro...." (art.1 della Costituzione). Questa affermazione
è del tutto priva di senso, perchè non si conoscono
Stati fondati sull'ozio, il furto, o l'inedia. Malgrado ciò,
ha esaltato generazioni di italiani che hanno interpretato l'articolo
come una dichiarazione del diritto al lavoro. In realtà gli esseri umani hanno non il diritto al lavoro,
ma semmai il dovere del lavoro. Ogni essere umano, per il solo fatto
di essere nato, ha diritto a un alloggio civile e a un reddito adeguato
alla vita familiare e sociale. Lo Stato ha il dovere di creare le
condizioni perchè tutti abbiano soddisfatto questo diritto.
Se non è capace di farlo indirettamente, deve farlo direttamente
fornendo alloggio e reddito a ogni cittadino. In cambio di ciò
lo Stato può chiedere che il cittadino espleti il suo "dovere"
di lavorare. La globalizzazione ha significato l'immigrazione, legale o meno, di sette milioni di lavoratori a basso costo e senza diritti. La nuova emigrazione di un milione di italiani all'estero. La delocalizzazione all'estero di centinaia di imprese. L'acquisto di centinaia di imprese da parte del capitale straniero, con alta probabilità di delocalizzazione e futura riduzione della manodopera. La de-materializzazione (l'evo immateriale, esploso intorno agli anni novanta) ha registrato un'accelerazione dell'informatica, della telematica e della robotica. Ogni computer in ufficio elimina la necessità di 2/3 impiegati, e per costruirlo non servono 2/3 operai. Amazon ha soppresso, e continua a farlo, centinaia di punti vendita rendendo disoccupati migliaia di commessi e magazzinieri. Un'agenzia di viaggi online, con 5-10 impiegati fa il lavoro che prima facevano migliaia di addetti, ora disoccupati. Le banche chiudono centinaia di sportelli. La robotica viaggia a vele spiegate, e va dai magazzini senza magazzinieri alle fabbriche senza operai. Macchine che costruiscono macchine, senza o quasi manodopera. Nessuno sembra aver capito che il lavoro manufatturiero, a meno che non sia di altissima qualità, è in via di sparizione. Nesssuno sembra aver capito che la globalizzazione e l'immaterialesimo, nei Paesi che vogliono stare nel primo mondo, richiedono la creazione di migliaia di nuove fonti immateriali di produzione della ricchezza e la conversione di milioni di lavoratori da produttori di beni materiali di basso pregio, a lavoratori dell'immateriale. E nell'attesa che il miope, inetto, incapace ceto politico capisca? Lo Stato deve riconoscere a tutti il diritto, non al lavoro che non c'è, ma a un alloggio e un reddito adeguato. |