DOVE VA IL MONDO? Gruppo aperto di discussione off line a Milano, 1999 - 2000
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Pensieri sparsi sul tema: Dove va il mondo?
(che non vanno considerati in sequenza, ma come tessere di un mosaico evocati dai lavori in corso).

 La società avrà un 80% di poveri e un 20% di straricchi.

Gli ottimisti prevedono che la minoranza ricca dovrà, per garantirsi la pace sociale e per perpetuare un mercato che non vivrebbe su masse straccione, mantenere la maggioranza povera con strumenti come il "salario garantito", i lavori socialmente utili, la beneficenza. I pessimisti ipotizzano conflitti sanguinosi non solo fra gli Stati, ma anche a livello di "pianerottolo"; e un aumento progressivo del totalitarismo degli stati nazionali, spinti ad aumentare controllo e repressione per mantenere l'ordine.

 L'Islam sta colonizzando il Nord-Ovest.

Il potere sembra andare da Nord-Ovest a Sud-Est:

    • La leadership della modernità era dell'Occidente; la leadership mondiale della post-modernità sembra collocarsi in Estremo Oriente;
    • Lo stesso Vecchio Occidente sta alterando i suoi caratteri peculiari, sia per l'annessione dell'ex-impero sovietico, sia per la massiccia e costante immigrazione nord-africana ed est-europea.
    • La decadenza della civilizzazione occidentale rende più fragile anche il Cristianesimo. L'Islam è giovane, in sviluppo, poco integrabile: la sua vocazione è la conquista. La Chiesa cattolica, con al sua capacità plastica, si difenderà con l'elezione di un Papa di colore. Per alcuni la colonizzazione da parte dell'Islam è l'unica chance che ha l'Occidente di non scomparire come i dinosauri: in fondo, la dominazione araba dell'Alto Medioevo è stata la premessa della rinascita europea. Per altri occorre prepararsi per una nuova Guerra Santa.

 Europa e Usa sono una risposta imperiale catto-comunista alla frantumazione post-moderna.

La frantumazione della civiltà industriale, moderna, macchinistica può trovare due sbocchi. Il primo è quello di imparare a funzionare come arcipelago confederale, inventando nuove formE di negozialità. Il secondo è quello di istituire forme di governo neo-imperiali continentali. L'Unione Europea, in simbiosi con gli Stati Uniti, è una risposta neo-imperiale che ha fatto le prove generali con i bombardamenti su Belgrado. Il fatto è che il modello neo-imperiale post-industriale non può che essere modellato sui caratteri del comunismo, sia pure attenuato dal personalismo cattolico. Centralismo, economicismo, pianificazione tecnocratica, azzeramento delle aggregazioni intermedie fra cittadino e Stato erano i caratteri del comunismo sovietico e sono sempre di più quelli della UE e, più lentamente, degli USA.

 Il danaro è Dio.

Tutta la vita è sottomessa al danaro. Il danaro si è smaterializzato ed è divenuto "flusso" di informazioni, astrazione. Il ruolo di divinità del danaro ha disoccultato la centralità del potere come motore della Storia?

 Inizia la E-Society, o Immaterialesimo.

La E-Society è la società elettronica, fondata sul commercio e il danaro elettronici. La centralità delle cose lascia il posto alla centralità delle idee, delle immagini, dei simboli. Il valore del contenuto "eidetico" delle cose supera il valore del loro contenuto materiale (il software costa e vale più dell'hardware).

 Il tempo è finito, insieme allo spazio.

Alla fine degli anni Settanta è stato assegnato alla sovranità degli USA l'ultimo territorio antartico "libero". Prima di allora era stata eliminata la condizione giuridica di apolide. I viaggi spaziali hanno subito una forte battuta di arresto. LO SPAZIO SEMBRA DUNQUE FINITO. In parallelo, il tempo si è contratto in una presentificazione globale, grazie ai media, Internet, i revivals. Passato e futuro sembrano scomparsi. Le radici sembrano spezzate e il futuro è distante solo giorni (l'anno Web dura 3 mesi). Lo sbiadirsi del passato può essere attribuito all'accelerazione del cambiamento, ma la defuturizzazione...?

 La globalizzazione è inarrestabile.

Quando migliaia di imprese occidentali avranno dislocato fasi della produzione in India e altre migliaia SARANNO diventate "invisibili" (cioè operanti solo in via telematica, con sede legale alle isole Cayman): chi pagherà le tasse? quanto sarà ampia la disoccupazione in Occidente? chi pagherà le pensioni maturate da oggi? La prospettiva di "città sfera" (la Trantor di Asimov) sembra ineluttabile e, in un certo modo, essa produrrà un riequilibrio socio-economico fra i Continenti: ma quale sarà il prezzo in termini di conflitti?

 La libertà è diminuita progressivamente dagli anni Sessanta.

La risposta degli Stati alla frantumazione e al pericolo di conflitti sembra una sola: la diminuzione dei gradi di libertà dei cittadini. O meglio, la riduzione della libertà al ruolo di merce a pagamento: solo pagando si ottiene più libertà. È solo un'impressione che negli ultimi trent'anni, la libertà promessa dal sistema liberal-democatico si sia progressivamente ridotta? Occorre fare un elenco delle azioni quotidiane che ogni cittadino può fare senza pagare pedaggi o avere autorizzazioni.

 Gli Stati nazionali stanno morendo e saranno sostituiti dagli Stati-continente e dalle multinazionali.

La "mamma" (IBM) sta preparando i suoi operatori ai rischi del Millennium Bug, cosa che dovrebbero fare (e non fanno) gli Stati. Gli Enti sovranazionali (Unità Europea, Fondo Monetario, Autorità aeree, postali, ferroviarie, NAFTA, NATO ecc.) stanno esautorando gli Stati nazionali. Le imprese multinazionali, sempre più public companies, stanno superando le sovranità nazionali, vicariandole o evadendole. Il fenomeno immigratorio sta indebolendo le identità nazionali.

 La digitalizzazione di massa è molto più lontana di quanto si dica.

È solo un'impressione che la digitalizzazione di massa sia più lenta di quanto viene dichiarato? Se gli strumenti informatici e mediatici riguardano solo una minoranza acculturata, come potrà svilupparsi il mercato immateriale?

 Unità e totalitarismo non hanno ancora vinto: chi controllerà il web?

La tendenza alla ricomposizione dei frantumi, cioè l'ipotesi neo-imperiale, è per ora in fieri. Il nodo centrale sarà il controllo del Web. Chi controllerà il web controllerà l'impero. Se il web sarà policentrico, l'ipotesi neo-imperiale sarà indebolita. È possibile una scenario a chiazze, dove convivano aree neo-imperiali e aree reticolari?

 Sarà ripristinata la cultura del piccolo gruppo (nuova negozialità Jedi)?

Nella Storia, ogni crisi dell'unità generale registra la nascita di nuove micro-aggregazioni (in genere piccoli gruppi, come i cavalieri della Tavola Rotonda, gli Ordini monastici, i templari o, nella fantasia di Spielberg, i Jedi) basate su una nuova negozialità, una nuova etica, una nuova estetica.

 Serve una lingua comune che dia sicurezza.

Il linguaggio si è separato dal senso: l'élite ricorre al linguaggio imperiale anglo-americano, il popolo parla il linguaggio televisivo, i tecnici parlano un linguaggio frantumato in gerghi specialistici, gli immigrati rifiutano l'assimilazione, i devianti ricorrono sempre più al linguaggio del gesto violento. Scomparsa l'unità, sono scomparsi insieme la leadership e il linguaggio. Occorre ritrovare una "lingua comune che dia sicurezza", ma il problema è che per trovare qualcosa di comune occorre comunicare. La spirale sembra dunque insuperabile.

 Sogno comune o sogno individuale armonizzato.

Possiamo auspicare che ogni soggetto operi secondo un "sogno individuale" che sarà poi armonizzato con gli altri, ma resta da capire: a) come possa nascere il sogno individuale; b) quanto la società consenta ai sogni individuali di esprimersi; c) se il termine del processo sia l 'armonizzazione o il conflitto di pianerottolo. D'altronde il sogno comune è morto con l'unità e le ideologie e la sua ricostruzione chiede una lingua comune.

 Che ruolo hanno i "maestri"?

Come genitori, come insegnanti, come operatori sociali, come promotori di risorse umane, che ruolo possiamo avere in una scenario come quello delineato sopra? Possiamo dire sempre "non so"? O piuttosto non dobbiamo riprendere un ruolo d'avanguardia nella ricostruzione del pensiero?

Guido Contessa, Gennaio 2000

FUTURDROME