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Promozione della salute mentale: ricerca documentale DoRS


LE FONTI INFORMATICHE

Il materiale è stato selezionato consultando:

  • Banche Dati residenti a DoRS
  • Documenti della Biblioteca del Servizio di Epidemiologia
  • Riviste residenti a DoRS e cataloghi di periodici on line in abbonamento
  • Rete Universitaria della Facoltà di Medicina. Banche Dati su piattaforma OVID: Medline, Cinhal, PsycInfo, Embase, the Cochrane Library
  • Web: motore di ricerca Google
  • Web: siti specifici e/o istituzionali inerenti l’argomento considerato

LE PAROLE CHIAVE

Il materiale documentale è stato selezionato utilizzando le seguenti parole chiave, individuate nel Thesaurus multilingue per la promozione della salute e l’educazione sanitaria della Comunità Europea, Agenzia SE.D.E.S e C.S.E.S.i., Perugia Edizioni SEDES, e nei thesauri on line delle banche dati consultate:

  • "promozione della salute mentale"
  • "promozione della salute mentale" AND "efficacia"
  • "promozione della salute mentale" AND "valutazione"
  • "mental health promotion"
  • "mental health promotion" AND "effectiveness"
  • "mental health promotion" AND "evaluation"

SITI CONSULTATI

OMS Organizzazione Mondiale della Sanità:
ISS Istituto Superiore di Sanità – Epicentro. Salute mentale:
  • Informazioni generali.
    Ogni anno circa il 20-25% delle persone con più di 18 anni soffre di almeno un disturbo mentale clinicamente significativo. Inoltre, il 41% degli uomini e il 30% delle donne risultano aver sofferto almeno una volta nella vita di un disturbo mentale o dell’abuso di sostanze o di alcol. Si tratta di dati che sostanzialmente fotografano anche la situazione italiana. Solo il 10% delle persone colpite approda ai servizi specialistici. Fino ad ora è stata testata l’efficacia solo di una parte degli interventi psicoterapeutici e psicosociali praticati. Secondo l’OMS una buona salute mentale comprende: avere una buona immagine di sé e una buona autostima; essere capaci di stabilire e mantenere relazioni non superficiali con un ampio spettro di persone; rispettare gli altri, non importa quanto differenti, ed essere capaci di empatia nei loro confronti; essere capaci di affrontare e di gestire le più comuni fonti di stress senza gravi o prolungate disfunzioni; riuscire a trovare soluzioni realistiche e creative ai problemi; impegnarsi in attività costruttive; usare i doni e i talenti personali per migliorare se stessi ed essere utili agli altri; resistere a pressioni commerciali e sociali verso comportamenti ad alto rischio; analizzare criticamente le informazioni e arrivare a giudizi fondati.
  • Salute mentale e demenze: progetti e studi in Europa e nel mondo
    I disordini mentali sono tra le prime dieci cause di invalidità permanente e rappresentano il 12% del carico totale di malattia nel mondo e solo una minima parte di questi malati riceve un trattamento adeguato. Più del 40% dei Paesi ne mondo non ha una policy dedicata alla salute mentale nè un budget ad esso dedicato. Nel 90% dei Paesi non ci sono programmi specifici rivolti all’infanzia e all’adolescenza e la salute mentale spesso non rientra nell’offerta della sanità pubblica. Le pagine di Epicentro rendicontano dei progetti e dei rapporti dell’OMS sul tema della salute mentale.
  • Progetti e iniziative ISS.
  • Informazioni tecniche. Morosini P., ...et al. Efficacia degli interventi, profili professionali e qualità in salute mentale
    L’editoriale "Efficacia degli interventi, profili professionali e qualità in salute mentale", rivolto agli operatori dei servizi di salute mentale, intende fornire materiale di riflessione e stimolo per una promozione della cultura e della pratica della cosiddetta qualità professionale, trattandola da punto di vista dell’insieme di attività noto con il nome di Miglioramento Continuo della Qualità (MCQ). Gli autori sottolineano la necessità che in Italia si attuino più spesso studi controllati randomizzati, di efficacia anche dei trattamenti psicoterapeutici e riabilitativi e non solo dei trattamenti psicofarmacologici, tenendo anche conto che vi sono esempi che mostrano come studi simili possono essere condotti anche nella pratica quotidiana dei servizi. Recenti esempi mostrano inoltre che adottando un approccio orientato alla valutazione sistematica degli esiti è possibile condurre anche studi di follow up nella comune pratica clinica.
  • Morosini P,...et al. Il progetto nazionale salute mentale: bilancio conclusivo

    Nel documento "Il progetto nazionale salute mentale" viene proposto un bilancio dell’attività svolta. Il progetto PNSM, di durata quinquennale (1997-2001) aveva come obiettivo di promuovere ricerche su vasta scala nel campo della salute mentale e ha visto coinvolti organizzazioni del Servizio Sanitario Nazionale,istituti universitari e centri di ricerca. Il progetto è stato articolato in quattro sottoprogetti e dodici linee di ricerca. I sottoprogetti: Epidemiologia psichiatrica: aspetti descrittivi; Epidemiologia psichiatrica clinica e analitica; Valutazione di interventi in psichiatria; Valutazione dei servizi e formazione. I risultati conseguiti dal PNSM si articolano in pubblicazioni scientifiche, strumenti di valutazione e manuali, iniziative di formazione ed attività di sostegno per la diffusione di interventi basati sulle evidenze scientifiche, ed infine promozione di progetti multicentrici di ricerca. I risultati del PNSM hanno permesso di mettere a disposizione degli operatori dei Dipartimenti di salute mentale un alto numero di strumenti validati per effettuare una valutazione standardizzata dei pazienti in carico e degli esiti dei trattamenti erogati, ed ha favorito la disseminazione di una ‘cultura della valutazione’. E’ importante sottolineare che il PNSM ha portato evidenze a favore dell’efficacia di interventi non farmacologici innovativi o mai valutati nel contesto italiano, quali l’intervento psicoeducativo familiare, gli interventi di psicoterapia del benessere per la prevenzione delle ricadute dei disturbi depressivi, gli interventi psicosociali nelle scuole per il trattamento del disturbo da deficit dell’attenzione con iperattività, e altri ancora. Un’altra importante ricaduta del PNSM è rappresentata dall’acquisizione e dal perfezionamento di metodologie di coordinamento di studi multicentrici complessi nel campo della salute mentale.
Ministero Salute.
  • La salute mentale
    Il Ministero della Salute individua i seguenti obiettivi strategici in tema di salute mentale: riduzione dei comportamenti suicidari, con particolare attenzione all’età adolescenziale e a quella anziana; riduzione delle interruzioni non concordate di trattamento, mediante attuazione di programmi terapeutico-riabilitativi multidisciplinari integrati in risposta ai bisogni di salute mentale dei pazienti e delle famiglie; riduzione dei tempi di attesa per l’accesso ai trattamenti; miglioramento delle conoscenze epidemiologiche sui bisogni di salute mentale nella popolazione e sull’efficacia degli interventi; promozione della salute mentale nell’intero ciclo della vita, con particolare riferimento agli interventi a favore dei soggetti maggiormente a rischio; cooperazione dei servizi di salute mentale con soggetti non istituzionali; promozione della conoscenza e dell’informazione sulle malattie mentali nella popolazione, al fine di realizzare interventi di prevenzione primaria e secondaria; incrementare la lotta allo stigma verso la malattia mentale e la promozione di una maggiore solidarietà nei confronti delle persone affette da disturbi mentali gravi; diffondere e sviluppare la cultura del volontariato, dell’associazionismo, dell’auto-aiuto. Inoltre il Ministero ritiene necessario pianificare azioni volte a: ridurre le disomogeneità nella distribuzione dei servizi all’interno del territorio nazionale; concludere il processo di superamento dei manicomi pubblici e privati; pianificare interventi di prevenzione, diagnosi precoce e terapia dei disturbi mentali in età infantile e adolescenziale; assicurare la presa in carico e la continuità terapeutica dei problemi di salute mentale del paziente; promuovere la formazione e l’aggiornamento continuo di tutto il personale operante nel campo della salute mentale; attuare interventi di sostegno ai gruppi di auto-aiuto di familiari e di pazienti; attivare interventi per la prevenzione e cura del disagio psichico nelle carceri; aumentare l’accessibilità ai servizi; migliorare l’assetto del DSM ai fini di una maggiore flessibilità nell’attuazione dei percorsi di cura; rinforzare la rete di interventi domiciliari; incrementare la dotazione di strutture semiresidenziali e residenziali; sviluppare strategie di intervento precoce; definire in modo più appropriato le procedure per gli accertamenti ed i trattamenti sanitari obbligatori; mettere in atto programmi adeguati di sostegno alle famiglie; coniugare gli aspetti organizzativi con la possibilità che il paziente sia partecipe ad ogni livello del programma d’intervento; mettere in campo nuovi strumenti per l’integrazione sociale e lavorativa del paziente; migliorare il funzionamento in rete dei servizi; favorire il coinvolgimento dei pazienti e delle associazioni dei familiari nella individuazione delle priorità e nella verifica di efficienza dei servizi; sviluppare adeguate iniziative di formazione ed aggiornamento.
Clery-Melin P, Kovess V, Pascal JC. Plan d’action pur le developpement del la psychiatrie et la promotion de la santè mental. Rapport d’etape de la mission Clery-Melin remis au Ministre de la Santè, de la Famille et des Personnes Handicapees. 15 settembre 2003 http://sante.gouv.fr/htm/actu/clery_melin/rapport.pdf Il piano d’azione del Governo francese si articola in sette punti considerati prioritari: 1) Riorganizzare l’offerta delle cure primarie e sensibilizzare le persone ai temi della prevenzione in salute mentale e al buon uso delle cure; 2) Ridurre le ineguaglianze nell’offerta delle cure in psichiatria, promuovendo l’efficacia, la flessibilità delle cure e l’adattamento ai bisogni dei pazienti, attraverso azioni innovative. 3) Direzionare e trattare meglio i problemi psichici dei bambini e degli adolescenti, promuovendo la loro salute mentale; 4) Dotare l’ambito della salute mentale di un disegno specificamente adattato alla presa in carico delle persone anziane con problemi psichiatrici; 5) Riformare lo spazio medico-giudiziario, riaffermando i diritti dei malati, rendendo attuali le disposizioni della legge 27 giugno 1990 relativa all’ospedalizzazione obbligatoria e ottimizzare la presa in carico psichiatrica delle persone in prigione; 6) Sviluppare la qualità e le azioni di formazione in tutti i settori della psichiatria e della salute mentale iniziando dalla valutazione delle pratiche; 7) Sviluppare la ricerca in psichiatria.

Health education Board for Scotland. Mental health promotion: strategic statement
Il documento sottolinea la direzione strategica dell’HEBS nell’area della promozione della salute mentale. Esso esamina in particolare le ragioni per cui la salute mentale deve essere considerata nel contesto della promozione della salute; il significato della salute mentale; i modelli della promozione della salute mentale; l’efficacia dell’attività di promozione della salute mentale; lo sviluppo della ricerca dell’HEBS e le azioni conseguenti; i disegni strategici e gli obiettivi della promozione della salute mentale. La ricerca dimostra che le attività di promozione della salute mentale possono essere efficaci soprattutto se incentrate su più di un fattore. Bosma e Hosman (1990) fanno emergere tre elementi cruciali per lo sviluppo di un'efficace promozione della salute mentale:
Nel Regno Unito, sono state condotte due revisioni specifiche sulle attività di promozione della salute mentale, e una terza ha preso in esame la prevenzione primaria dei problemi legati alla salute mentale. Nella prima relazione, commissionata dall'HEA, vengono trattate in modo esauriente una serie di attività di promozione della salute mentale. Comunque, gli scrittori mettono in evidenza tre punti principali da prendere in considerazione quando si legge la relazione:
  • un numero relativamente piccolo di valutazioni relazionate, sono state intraprese o commissionate da specialisti in promozione della salute;
  • il 71% degli studi inclusi nella relazione sono attività condotte negli Stati Uniti;
  • gli interventi sociali e ambientali non compaiono in modo significativo nella relazione, vista la carenza di ricerche in queste aree.
Nella seconda relazione, commissionata da Health Promotion Wales, vengono delineati gli interventi efficaci che danno una visione pratica alle attività di promozione della salute mentale per un'attuazione a livello locale. La revisione non tratta in modo esauriente le attività che sono incentrate verso l'individuo. Una sintesi della relazione evidenzia gli approcci efficaci in termini di azione per la promozione della salute mentale:
  • promozione di buone relazioni sociali;
  • lo sviluppo di efficaci abilità di coping;
  • la fornitura di reti di supporto sociale e di meccanismi per facilitare lo scambio di relazioni sociali;
  • attività attraverso l'intervento dei media supportati dal lavoro comunitario.
La revisione ha presentato una gamma di interventi pensati per essere soddisfacenti nel contesto scozzese. Comunque i limiti della revisione sono stati riconosciuti, così come la necessità di ulteriori ricerche e valutazioni nell'ambito della prevenzione primaria. Tuttavia gli autori identificano alcune aree in cui vi erano delle evidenze di efficacia della prevenzione primaria, che comprendevano:


Canadian Health Network. Health Canada – Mental Health. Review of Best Practices in Mental Health Reform http://www.hc-sc.gc.ca/hppb/mentalhealth/pubs/bp_review/e_reves2.html
Il sito fornisce l’accesso ad una gamma di materiali relativi alla promozione della salute mentale, alla progettazione, al costo e alla valutazione dei programmi di salute mentale nel Canada. Gli elementi chiave delle migliori pratiche di politica individuate dal Canadian Health Network sono: l’attuazione di una politica indipendente di riforma delle cure di salute mentale; la politica di riforma è sostenuta da una visione esplicita nota e accettata da tutte le parti interessate; tutte le parti interessate, tra cui gli utenti e le loro famiglie, partecipano all’elaborazione e all’evoluzione della politica; la politica appoggia lo sviluppo dei servizi e i servizi di sostegno che vanno al di là dei sistemi tradizionali di cura della salute mentale tra cui, per esempio, le iniziative per gli utenti e per le loro famiglie, e i servizi di sostegno ufficiali; la messa in opera della politica si fonda su una strategia ben pianificata che può fare appello, per esempio, a leggi o a documenti di pianificazione ufficiali; la politica si occupa di stabilire le priorità, il riassetto delle risorse umane e finanziarie, il coordinamento delle cure, l’integrazione dei servizi e i servizi di sostegno, la partecipazione degli utenti e delle loro famiglie e la sorveglianza della qualità. Per quanto concerne le migliori pratiche di valutazione, gli elementi chiave individuati sono: La presenza di una direzione d’insieme per assicurare la continuità dell’efficacia dei servizi; la presenza di un programma esaustivo di valutazione ; il ricorso a meccanismi di valutazione interni ed esterni al fine di soddisfare i bisogni nella continuità e nello sviluppo delle conoscenze; gli utenti, le loro famiglie e tutti gli interessati contribuiscono e partecipano attivamente alla pianificazione delle valutazioni; tutti i programmi e i servizi di sostegno della salute mentale sono regolarmente sorvegliati in funzione di obiettivi precisi e di misure di rendimento; le valutazioni avvengono a differenti livelli, vale a dire a livello degli utenti, dei programmi, dei sistemi e della popolazione; la presenza di un sistema di informazione che comporta degli elementi comuni e locali; il sistema trae beneficio da un bilancio di valutazione sufficiente e protetto.

NHS The National Health Services(UK).
Mental Health Promotion Network. West Midlands regional framework for the delivery of the national service framework standard one: mental health promotion. Guidance for good practice.Part 10
Scopo della revisione è di fornire una quadro generale di alcune delle possibilità e degli ostacoli derivanti dall’implementazione dello ‘Standard One in Primary Care Groups/Trusts (PCG/T’s) and Health Settings, che comprende una ‘evidence review’, opzioni per la valutazione della salute mentale e linee guida per sostenere i principi e i costi della promozione della salute mentale. La revisione si conclude con le raccomandazioni per il sostegno allo ‘Standard One’ in questo setting. La promozione della salute mentale risulta più efficace quando gli interventi sono costruiti attraverso reti sociali, intervengono nei momenti cruciali della vita delle persone e usano una combinazione di metodi per rafforzare gli individui e le comunità. ‘Standard One’ offre un’importante opportunità per lo sviluppo della promozione della salute mentale. Lo scopo di ‘Standard One’ è di promuovere la salute mentale per tutti, combattere le discriminazioni contro gli individui e i gruppi con problemi di salute mentale e promuovere l’inclusione sociale.

Centre for Reviews and Dissemination. CRD Report 21 – Scoping review of the effectiveness of mental health services 2001 http://www.york.ac.uk/inst/crd/report21.htm Il Department of Health (DOH) ha incaricato il "Centre for Reviews and Dissemination" (NHS CRD) di preparare una revisione sistematica sui costi e sull’efficacia dei servizi di cura per la salute mentale, tenendo conto dei sette standard del NFS (National Service Framework) per la salute mentale. Gli standard esaminati: Promozione della salute mentale; Cura e accesso ai servizi; Efficacia dei servizi per persone con malattia mentale conclamata; Sostegno ai ‘carers’; Prevenzione del suicidio. Lo studio ha evidenziato trentasei revisioni sistematiche di buona qualità. Poche però potevano concludere che un intervento era più o meno efficace. Le aree evidenziate non coperte da revisioni sistematiche sono state: quelle relative agli interventi per aumentare la consapevolezza di sé; gli interventi per ridurre la stigmatizzazione della malattia mentale; gli interventi di sostegno ai carers; la prevenzione del suicidio in carcere

Mental Health and Wellbeing.
  • Mental Health and Wellbeing. Evaluation: a guide for good practice
EPPI Report. Young people and mental health : a systematic review of research on barriers and facilitators. September 2001
Promuovere una buona salute mentale è identificata come una priorità alta nelle politiche di salute. I giovani sono un gruppo chiave per l’azione. Perseguire queste politiche nella pratica significa sviluppare e implementare interventi efficaci per e con i giovani. Un importante passo in questo processo riguarda l’esame delle ricerche già esistenti. Obiettivi della review sono stati quelli di fornire ai medici, ai decisori politici e ai ricercatori una sintesi dell’evidenza per aiutarli a sviluppare, implementare e valutare interventi per la promozione della salute mentale tra i giovani. La ricerca si è particolarmente focalizzata su giovani appartenenti a gruppi sociali soggetti ad esclusione sociale e su interventi per prevenire il suicidio e l’autolesionismo, la depressione, la promozione dell’autostima e di strategie di ‘coping’. Sono state intraprese ricerche esaustive attraverso molteplici fonti per identificare gli studi più rilevanti. La qualità metodologica della ricerca è stata valutata attraverso criteri validati. Sono stati, in particolare, presi in considerazione due tipi di studi: studi internazionali che hanno valutato l’efficacia degli interventi e studi del Regno Unito che esaminavano la percezione personale dei giovani rispetto alla loro salute mentale. Risultati: Gli interventi per promuovere l’autostima hanno più probabilità di essere efficaci se questo è il principale ‘focus’ dell’intervento; c’è qualche evidenza che gli interventi per prevenire il suicidio possono essere dannosi; I risultati sulle percezioni dei giovani hanno messo in luce l’inappropriatezza dei termini da loro utilizzati per definire la salute mentale e la loro comprensione alterata delle strategie di ‘coping’. Una comparazione fra gli studi ha permesso di identificare interventi efficaci mirati a fronteggiare particolari situazioni della vita dei giovani: divorzio dei genitori, situazioni di conflitto, lutto e rifiuto del gruppo dei pari. Le maggiori lacune si sono incontrate negli interventi mirati a promuovere il successo accademico e l’impegno scolastico, la ricerca del futuro impiego e la sicurezza finanziaria; a combattere la violenza e il bullismo e all’accettazione del proprio aspetto fisico; un’ulteriore lacuna è stata la mancata individuazione di interventi efficaci a promuovere una buona comunicazione con gli amici, intesa come una favorevole strategia di ‘coping’.

Centro Italiano Sviluppo Psicologia. C.I.S.P. Settimana nazionale della prevenzione psicologica. Prevenzione del disagio e promozione della salute mentale http://www.psicoterapie.org/settimanaprevenzione.htm
Si rendiconta l’attività promossa per una settimana, a marzo 2003, in tutta Italia dedicata alla prevenzione del disagio e alla promozione della salute mentale, con la possibilità di avere un incontro gratuito di consultazione con uno psicologo o uno psicoterapeuta. L’OMS segnala che da alcuni anni sono in crescita le malattie mentali. La depressione presto sarà la terza patologia nel mondo, ma le problematiche oggi più diffuse e in rapido aumento sono i problemi d’ansia, i disturbi alimentari e attacchi di panico. L’iniziativa è stata proposta per sensibilizzare concretamente l’opinione pubblica su questi problemi di disagio psichico.

Regione Emilia Romagna. CDS Aziende USL Città di Bologna e Ravenna. Salute mentale. Piano sanitario Regionale 1999-2001. Rapporto tecnico per la definizione di obiettivi e strategie per la salute. Dossier 47
Le persone interessate da condizioni di sofferenza mentale in Emilia-Romagna sono circa un milione, ¼ dell’intera popolazione. Gli obiettivi generali di salute mentale del PSR sono stati formulati sulla base della rilevazione dei principali bisogni. I gruppi individuati come popolazione target sono: le persone affette da disturbi mentali; i familiari degli ammalati; i giovani e le persone adulte con disturbi emotivi; le fasce di popolazione a rischio di esclusione sociale. Gli obiettivi generali perseguiti dal Piano sono: Tutelare la salute mentale dei cittadini con disturbi psichiatrici primari; prevenire i disturbi psichici del caregiver nelle famiglie di anziani affetti da demenza; ridurre i disturbi della condotta e i comportamenti antisociali nell’età evolutiva e nei giovani adulti; promuovere il benessere e la salute emozionale degli adolescenti.

ARTICOLI REPERITI CON FULL TEXT DISPONIBILE

NHS Centre for Reviews and Dissemination, University of York.Mental health promotion in high risk groups. Effective Health Care 1997;3(3)
Il numero monografico si concentra sugli interventi mirati alle persone che sono a maggiore rischio di sviluppare disturbi di salute mentale e considera sia azioni svolte nell’ambito della promozione della salute, sia interventi basati su modelli di prevenzione. Vengono esaminati i risultati degli studi su interventi mirati alla prevenzione del deterioramento della salute mentale in gruppi ad alto rischio, valutando la loro capacità di influenzare una serie di variabili quali l’autostima, l’ansia, la depressione. La monografia è basata in gran parte su due revisioni sistematiche della letteratura relative alla promozione della salute mentale, aggiornate con una ricerca bibliografica sistematica dei lavori pubblicati dal gennaio 1995 all’aprile 1997. Questa revisione sistematica si concentra solo su studi clinici randomizzati. Le conclusioni a cui giungono gli autori sono: ci sono molti interventi efficaci nell’aiutare a promuovere la salute mentale nei soggetti ad alto rischio; una buona istruzione e un supporto ai genitori può migliorare la salute mentale nei bambini e nei genitori che vivono in comunità svantaggiate; interventi nella scuola e programmi di formazione per i genitori di bambini che hanno problemi comportamentali possono migliorare la salute mentale; si può ridurre l’insorgenza di disturbi di salute mentale nei bambini figli di genitori separati attraverso programmi di formazione per sviluppare le capacità cognitive e offrendo un supporto emotivo.; interventi di sostegno così come interventi di tipo cognitivo-comportamentale, possono migliorare la salute mentale e la capacità di trovare lavoro dei disoccupati; i disturbi di salute mentale in chi si prende cura per lungo tempo di persone non autosufficienti possono essere prevenuti attraverso un’assistenza familiare e alcune forme di supporto psico-sociale; le tecniche di counselling, da sole, non producono benefici duraturi nei gruppi a rischio; il medico di base ha un ruolo importante. E’ necessario un coordinamento degli interventi rivolti ai soggetti che possono trarre i maggiori benefici da tale supporto.

Robinson S, Pennebaker D. Mental health promotion and illness prevention in Western Australia: a study of service capacity. Health Promotion International 2002;17(3):263
Mental Health Promotion and Illness Prevention (MHPIP) è una tematica ancora poco sviluppata nell’Australia occidentale, anche se esistono considerevoli prove riguardanti l’efficacia di particolari tipi di interventi per la prevenzione della salute mentale, e, a livello minore, di promozione della salute mentale. Scopo dello studio è di esplorare lo stato attuale del MHPIP e di evidenziare alcuni dei risultati strutturali e sistematici che si dovrebbero ottenere nel caso in cui i servizi del MHPIP dovessero crescere. Per raggiungere questo obiettivo, lo studio ha esaminato la capacità di erogazione dei servizi del MHPIP, identificandone, inoltre, le possibilità e le barriere per un ulteriore sviluppo. Per oltre sei settimane è stato intervistato un campione rappresentativo dei servizi locali, delle agenzie di governo e delle università utilizzando delle interviste semi-strutturate. Lo studio ha evidenziato i fattori critici riguardo alla capacità costruttiva, alla voglia di partecipare al MHPIP, allo sviluppo di un servizio di infrastruttura e di forza lavoro, all’allocazione delle risorse, ai networks, e alla valutazione dei programmi.



ARTICOLI REPERITI SENZA FULL TEXT DISPONIBILE

Weist MD. Toward a public mental health promotion and intervention system for youth. Journal of school health 2001;71(3):101-4
In molte comunità degli Stati Uniti, esistono delle limitazioni sostanziali a tutti i livelli di cura della salute mentale nei giovani. Particolari lacune si trovano nelle aree di prevenzione, promozione della salute mentale e nei programmi di intervento precoce. Il movimento nazionale, nel rilanciare i programmi di salute mentale per i giovani nelle scuole offre una valida opportunità per colmare le lacune nei servizi di prevenzione attraverso lo sviluppo della Promozione Pubblica della Salute Mentale e del Sistema di intervento per i Giovani. The Child and Adolescent Program Planning Schema (CAPPS) è una strategia per analizzare le lacune in un sistema comunitario di programmi di salute mentale per giovani, e per facilitare la pianificazione dello sviluppo di un continuum di programmi finalizzati a strategie di prevenzione e di promozione della salute mentale e per il trattamento di giovani con problemi più definiti.

Raeburn J. Community approaches to mental health promotion. International Journal of Mental Health Promotion 2001;3(1):13-9
Il testo è incentrato sul concetto di Mental Health Promotion (MHP) visto da una prospettiva comunitaria, iniziando da un chiarimento sul significato di MHP in questo contesto, e sulle modalità in cui si relaziona all’ambito più generale della promozione della salute.

Tannahill A. Integrating mental health promotion and general health promotion strategies. International Journal of Mental Health Promotion 2000;2(1):19-25
L’articolo identifica sette punti in favore delle strategie integrative della promozione della salute mentale e più in generale della promozione della salute: gli aspetti mentali, fisici e sociali sono inestricabilmente legati fra loro; le circostanze della vita incidono sulla salute mentale, sociale e fisica; la salute mentale, sociale e fisica ha radici intrecciate e condivise; anche l’azione specifica deve essere coordinata e la promozione della salute mentale è una base per la promozione della salute. L’attenzione, inoltre, viene focalizzata su come raggiungere l’integrazione, facendo riferimento alla Carta di Ottawa per la Promozione della Salute.

Clegg AJ, ...et al. Undertaking a systematic review: identyfing effective interventions in mental health promotion. Psychiatric Care 1998;5(2):57-61
Le revisioni sistematiche hanno lo scopo di fornire ai medici dell’NHS, ai managers e ai decisori politici le informazioni sull’efficacia degli interventi in ambito sanitario, e sull’organizzazione delle cure. Una recente revisione è stata incentrata sugli interventi destinati a prevenire il deterioramento della salute mentale delle persone considerate ad alto rischio. Gli autori delineano il processo della revisione e identificano una gamma di interventi efficaci.

Bramesfeld A, ...et al. Mental health promotion and prevention of mental diseases: are there population-based concepts? Looking abroad. Review. Gesundheitswesen 2003;65(4):226-35
Background: la crescente importanza nella sanità pubblica della salute mentale richiede un aumento delle attività nell’ambito della promozione e della prevenzione della salute mentale. (e’ aumentato negli ultimi anni l’interesse in Germania per questa tematica).

Obiettivo: Che tipo di programmi di promozione della salute mentale basati sulla popolazione, e di approcci preventivi sono validi a livello internazionale? Che cosa si può imparare dai loro esempi?

Metodo: la ricerca sistematica dei databases in Internet e nella letteratura internazionale.

Risultati: Le nozioni di promozione della salute mentale e i programmi di prevenzione esistono in Inghilterra, Australia, nell’Unione europea e in Quebec (Canada). Tra queste nazioni possono essere colte delle similitudini e trasferire dei setting simili (posto di lavoro e scuole), o un target simile (ad esempio adulti in difficoltà).

Conclusioni: Le nozioni di promozione e di prevenzione della salute mentale si sono concretizzate in vari Paesi e possono essere trasferite adattandole ai contesti anche in altre realtà.

Breton JJ. Complementary development of prevention and mental health promotion programs for Canadian children based on contemporary scientific paradigms. Review. Canadian Journal of Psychiatry 1999;44(3):227-34
L’articolo esamina il modo in cui una discussione sui paradigmi scientifici può essere d’aiuto per fare chiarezza sui modelli di prevenzione e promozione della salute mentale, e propone uno sviluppo complementare dei programmi di prevenzione e di promozione. Secondo l’autore la nuova scienza basata sulla teoria del caos, rivolta ai processi contenuti nello sviluppo dei sistemi, può essere applicata allo sviluppo del bambino e quindi al cuore dei programmi di prevenzione e di promozione. Momenti critici, seguiti da comportamenti di transizione o semi-caotici, portano ad uno stile di vita stabile con un migliore adattamento all’ambiente circostante. I programmi di prevenzione sono incentrati sui momenti critici e su un target di persone a rischio, per ridurre i fattori di rischio. I programmi di promozione, invece, sono incentrati su stili di vita più stabili e su un target generico della popolazione per sviluppare delle lifeskills appropriate all’età. Alcuni studi empirici sostengono che i programmi avranno l’impatto migliore nei primi anni di vita. L’intento dell’organizzazione delle conoscenze riguardo ai modelli concettuali dei programmi di prevenzione e di promozione della salute mentale, è quello di favorire lo sviluppo di questi programmi per andare incontro alle esigenze dei bambini canadesi.

Herrman H. The need for mental health promotion. Review. Australian & New Zealand Journal of Psychiatry 2001;35(6):709-15
Obiettivo: esaminare il concetto e le prove di promozione della salute mentale, all’interno di una comprensione più globale riguardo alla salute mentale, alla malattia mentale e ai loro determinanti.

Metodi: una revisione selettiva della letteratura nell’ambito della salute pubblica e della salute mentale.

Risultati: Spesso alla salute e alla malattia mentale viene data scarsa priorità, nonostante le prove crescenti delle limitazioni che provoca la malattia e i costi economici. Sostenere la salute mentale e ridurre le malattie mentali serve a migliorare la qualità della vita degli individui, la salute pubblica e la produttività. I bisogni della promozione della salute mentale sono complementari a quelli della prevenzione e del trattamento delle malattie mentali. Le attività richieste sono diverse, e gli operatori specializzati in salute mentale hanno un ruolo necessario ma non sufficiente nella promozione della salute mentale.

Secker J. Current conceptualizations of mental health and mental health promotion. Review. Health Education Research 1998;13(1):57-66
In generale si è concordi nel sostenere che la promozione della salute sia supportata da una serie di principi che la distinguono da altre discipline e professioni. L’articolo prende in considerazione questi principi come punti di partenza per una revisione della letteratura sulla promozione della salute mentale. Lo scopo è quello di fare chiarezza sulle modalità in cui la salute mentale e la promozione della salute mentale sono attualmente concettualizzate, al fine di identificare le aree in cui la promozione della salute può dare un singolare contributo.

Graczyk P, ... et al. Facilitating the implementation of evidence-based prevention and mental health promotion efforts in schools, in Weist, Mark D. (Ed). U Maryland School of Medicine; et al. (2003). Handbook of school mental health: Advancing practice and research. Issues in clinical child psychology. (pp.301-318). New York, NY, US:Kluwer Academic/Plenum Publishers. Xv, 386 pp.
Il tema principale del capitolo è l’attuazione di pratiche di promozione della salute mentale e di una prevenzione efficace all’interno della scuola.

I temi affrontati: 1) Visione globale dello stato attuale di questo ambito; 2) Cosa si intende per pratiche efficaci o basate sulle prove, utilizzando informazioni raccolte dai due principali programmi di revisione; 3) I punti di vista concettuali attraverso i quali può essere realizzata l’attuazione di programmi di prevenzione all’interno della scuola; 4) L’identificazione di punti critici e presentazione di una struttura che unisca questi fattori in modo coerente e significativo. Il capitolo si conclude con una discussione su alcuni rischi in questo ambito relativi all’utilizzo e alla valutazione di un’attuazione efficace delle pratiche.

Coombes L, ... et al. Policy and practice in mental health promotion in England: an overview. Managing Community Care 2001;9(6):7-17
Nel Regno Unito, l’importanza della promozione della salute mentale sta diventando sempre più una questione di politica, sebbene le conoscenze riguardo al progresso degli approcci inerenti alla promozione della salute mentale che si stanno attuando all’interno dei servizi di salute mentale siano molto scarse. L’articolo cerca di dare una visione globale dell’argomento e presenta i risultati di una ricerca effettuata dalle autorità locali inglesi per identificare gli esempi di buona pratica nella promozione della salute mentale e i limiti entro i quali possono essere sostenuti da alcune prove.



CONCLUSIONI

Un dato evidente che emerge dall’analisi della letteratura esaminata è che le malattie e i disordini mentali stanno drammaticamente giungendo in testa alla classifica delle cause di morte nel mondo – l’OMS calcola che ci siano 450 milioni di persone che soffrono di disturbi mentali, neurologici o del comportamento - e sono tra le prime dieci cause di invalidità permanente.

Nonostante questi dati allarmanti una percentuale ancora molto alta (+40%) dei Paesi nel mondo non ha una policy dedicata alla salute mentale e spesso non rientra nell’offerta della sanità pubblica.

La situazione si presenta sensibilmente migliore se si prende in considerazione una parte dei Paesi occidentali, soprattutto per quanto concerne la Regione Europea dell’OMS, dove la salute mentale ha oggi una priorità alta fra i policy makers più attenti, almeno in termini di programmazione, progettazione e aspettative negli anni futuri.

Permangono comunque ancora grandi differenze nei vari Paesi per quanto attiene all’offerta dei servizi e rispetto ai dati sulla mortalità per queste patologie.

Secondo l’OMS una buona salute mentale comprende: avere una buona immagine di sé e una buona autostima; essere capaci di stabilire e mantenere relazioni non superficiali con un ampio spettro di persone; rispettare gli altri, non importa quanto differenti, ed essere capaci di empatia nei loro confronti; essere capaci di affrontare e di gestire le più comuni fonti di stress senza gravi o prolungate disfunzioni; riuscire a trovare soluzioni realistiche e creative ai problemi; impegnarsi in attività costruttive; usare i doni e i talenti personali per migliorare se stessi ed essere utili agli altri; resistere a pressioni commerciali e sociali verso comportamenti ad alto rischio; analizzare criticamente le informazioni ed arrivare a giudizi fondati.

Si riscontra sempre più la necessità, per fornire alle persone reali strumenti per il perseguimento di questi obiettivi, di disseminare, fra coloro che a vario titolo si occupano di salute mentale, una ‘cultura della valutazione’, che permetta di ‘misurare’ l’efficacia e la qualità degli interventi nel campo della prevenzione e della promozione della salute mentale.

Dall’analisi delle revisioni sistematiche che hanno valutato l’efficacia degli interventi, sono emersi, in particolare, i seguenti punti:

Vi sono evidenze di efficacia della prevenzione primaria soprattutto in alcune aree: interventi per bambini sotto i cinque anni e i loro genitori; per gli adolescenti; per fare fronte ad alcuni eventi della vita, cioè interventi in momenti cruciali della vita delle persone (separazione, divorzi, elaborazione di lutti, etc.).

Per quanto concerne gli interventi nell’infanzia, oltre agli interventi educativi nella prescuola per i soggetti più svantaggiati, si sono rivelati efficaci gli interventi attuati all’interno di programmi di educazione alla salute nella scuola per promuovere il concetto di sé, l’autostima e le competenze di coping.

Interventi nella scuola e programmi di formazione per i genitori di bambini che hanno problemi comportamentali possono migliorare la salute mentale.

Si può ridurre l’insorgenza di disturbi di salute mentale nei bambini figli di genitori separati attraverso programmi di formazione mirati allo sviluppo delle capacità cognitive e per offrire un supporto emotivo.

Anche gli interventi mirati agli adolescenti si sono rivelati efficaci quando prevedevano lo sviluppo di competenze di coping per preparare a fronteggiare situazioni difficili. I giovani risultano un gruppo chiave per l’azione.

Per aiutare a fronteggiare un lutto risultano necessari interventi su misura.

Gli interventi per promuovere l’autostima hanno più probabilità di essere efficaci se questo è il principale ‘focus’ dell’intervento.

Attività distinte per lo sviluppo del concetto di sé possono essere efficaci con adolescenti appartenenti a gruppi di minoranza.

C’è invece qualche evidenza che gli interventi per prevenire il suicidio possono essere dannosi.

Sono risultati inoltre efficaci attività generali di promozione della salute in quanto possono avere una ricaduta positiva in termini di salute mentale.

Per quanto concerne gli interventi sugli adulti, l’utilizzo dei media può aiutare a migliorare l’atteggiamento generale della popolazione verso le malattie mentali, e sono particolarmente efficaci se fatti a complemento di attività di comunità mirate. Così come per gli adolescenti, programmi generali di promozione della salute risultano avere ricadute positive sulla salute mentale.

Nei gruppi ad alto rischio e negli adulti vulnerabili sono risultati efficaci gli interventi per ‘carers’ mirati al supporto e al coping; gli interventi con le donne affette da depressione post-parto strutturati attraverso gruppi di ascolto e altre iniziative di counselling; interventi di sostegno così come interventi di tipo cognitivo-comportamentale, possono migliorare la salute mentale e la capacità di trovare lavoro dei disoccupati.

Gli anziani risultano avere benefici da interventi di supporto nella fase di passaggio dall’attività lavorativa alla pensione attraverso l’uso fra loro dei ‘peer-leaders e per elaborare il lutto della perdita del congiunto.

Gli approcci efficaci in termini di azione per la promozione della salute mentale comprendono: promozione di buone relazioni sociali; sviluppo di efficaci abilità di coping; fornitura di reti di supporto sociale e di meccanismi per facilitare lo scambio di relazioni sociali. Inoltre lo sviluppo di un’efficace promozione della salute mentale dovrebbe: coinvolgere parti rilevanti della rete sociale; intervenire più di una volta; utilizzare una combinazione di metodi di intervento per rafforzare gli individui e la comunità; riconoscere il ruolo importante del medico di base.

Responsabile della ricerca: Marina Penasso