Un'esperienza
di Educazione fra Pari, per la prevenzione Hiv e d altre infezioni
sessualmente trasmesse, nella Zona Territoriale n. 2 di Urbino.
Chi si occupa
di Prevenzione e Promozione della salute fra i giovani conosce quello
che potremmo chiamare un problema di "credibilità generazionale",
ossia quel particolare fenomeno per il quale gli adulti "esperti"
incontrano grosse difficoltà ad indurre cambiamenti nelle
abitudini dei giovani, destinatari degli interventi educativi. Una
possibile soluzione al problema potrebbe essere l'attivo coinvolgimento
dei destinatari nella progettazione e nella realizzazione degli
interventi di informazione e prevenzione, secondo in metodo della
Peer-Education, cioè l'Educazione tra Pari. Il Progetto THOT,
realizzato dall'ambulatorio di Prevenzione e Consulenza Hiv presso
il SERT (Servizio Tossicodipendenze) in collaborazione con l'I.T.I.S.
"E. Mattei" di Urbino, progettato nel rispetto dei criteri
della Educazione fra Pari, finalizzato alla prevenzione della trasmissione
del visur Hiv, di virus delle Epatiti, nonché delle M.S.T.
propriamente dette, si è svolto nel corso dell'anno scolastico
2003/2004, con la partecipazione attiva di un medico, di un sociologo
e di uno psicologo dell'ambulatorio, nonché della Docente
Referente per le attività di prevenzione e di 15 studenti
dell'I.T.I.S. "E.Mattei" selezionati nelle 8 sezioni della
classe seconda. Il progetto realizzato nelle tre fasi procedurali
di:
1. Progettazione-Coalizione-Formazione
2. Attivazione-Sostegno
3. Valutazione-Conclusione
(delle quali la terza ancora in itinere) si è sviluppato
lungo un percorso tendente a realizzare non solo un passaggio di
informazioni, quanto un passaggio di competenze fra gli operatori
dell'ambulatori ed i futuri "operatori" di prevenzione
nella scuola. In tale logica gli studenti selezionati hanno preso
parte ad un ciclo di incontri informativi, condotti alternativamente
dai tre professionisti dell'ambulatorio, ove hanno potuto apprendere
conoscenze scientifiche sulle specifiche patologie oggetto di prevenzione,
far emergere le personali percezioni e suggestioni sui comportamenti
"a rischio", nonché sviluppare abilità comunicative
e di conduzione di piccoli gruppi. Successivamente, i nuovi formatori
hanno spontaneamente elaborato un programma di prevenzione da realizzare
all'interno della loro scuola e concretizzatosi, per l'anno accademico
2003/2004, in una serie di incontri educativi, da loro autonomamente
condotti, in tutte le seconde classi della scuola, con il sostegno
e la supervisione dei professionisti dell'ambulatorio. Le riflessioni
sul perché della prevenzione e i consigli per proteggersi
dalle infezioni sono stati comunicati dai ragazzi con il loro linguaggio,
in modo da raggiungere i coetanei attraverso canali maggiormente
comprensibili e coinvolgenti. Gli obiettivi del progetto del suo
primo anno di avvio, quali la formazione di almeno un Educatore
per classe e la realizzazione di incontri formativi in tutte le
seconde classi, sono stati raggiunti; in particolare sono stati
formati 2 educatori in 6 classi seconde e 2 nelle rimanenti e sono
stati effettuati almeno un incontro di 2 ore in tutte le classi
menzionate. La realizzazione di interventi informali di prevenzione
nei confronti di altre persone, sia in ambiente scolastico che extrascolastico,
è avvenuta solo da parte di 3 educatori che dichiarano di
aver avuto scambi di informazioni e conoscenze sulle patologie oggetto
dell'intervento (Hiv, epatiti, MST) con altri pari (studenti, amici,
fratelli ecc). La realizzazione di almeno un intervento formale
di prevenzione a beneficio degli studenti di altre classi è
stato rinviato al prossimo anno accademico. L'esperienza ci permette
di fare, già in fase di iniziale valutazione, alcune considerazioni:
i ragazzi coinvolti nel progetto e selezionati in base al loro interesse
e sensibilità alle problematiche in oggetto di prevenzione
hanno superato le difficoltà di approccio iniziale, derivanti
dal dover passare da una posizione passiva di alunno ad una attiva
di docente; hanno manifestato disponibilità ed entusiasmo
nella fase degli incontri formativi; coinvolgimento, senso di responsabilità
e capacità a lavorare in gruppo negli incontri di classe
autogestiti. Più in generale va rilevato come tale modalità
di intervento consenta di trasmettere abilità e non solo
informazioni (empowerment) ponendo le basi per una sorta di "prevenzione
continua autogestita", con la creazione in loco di un gruppo
di alunni formati per progettare e realizzare interventi di prevenzione,
in collaborazione con i professionisti della Zona Territoriale nel
ruolo di semplici supervisori e consulenti scientifici. Il metodo
fa intravedere, già nell'immediato, almeno due vantaggi:
un aumento dell'efficacia degli interventi (miglioramento dell'outcome,
conseguente al superamento del problema "della credibilità
generazionale") e una riduzione dei costi (un gruppo di studenti
che si è sottoposto all'intero ciclo di formazione può
essere oggetto di aggiornamenti, con la possibilità di estendere
l'attività di prevenzione ad altre problematiche
.tossicodipendenza,
abuso di alcool, disturbi alimentari, ecc
) rappresentando
una fonte inesauribile di idee e di risorse e sviluppando nel tempo
potenzialità di opinion-leaders all'interno della popolazione
giovanile.
Gli altri
partecipanti al progetto:
Giacomo Mari,
Giulia Chiuselli, Valentina Grucci, Francesco Bolognini, Marco Cuofano,
Stefano Cardoni, Antonio Grieci, Alessandro Magi, Filippo Cappellacci,
Paolo Carota, Elia Lauri, Elia Luccarini, Lorenzo Monceri, Elisabetta
Calabrese, i 14 educatori delle classi seconde dell'ITIS "E.Mattei".
Maria Grazia Fabi: docente referente per l'Educazione alla Salute
dell'ITIS "E.Mattei" di Urbino.
Emanuela Marcolini: psicologa incaricata dell'Ambulatorio Prevenzione
e Consulenza.
La realizzazione del progetto è stata possibile anche grazie
al supporto del personale medico ed infermieristico, dipendente
ed incaricato, del SERT di Urbino, che collabora nell'attività
ambulatoriale di Prevenzione e Consulenza Hiv, nonché grazie
alla Regione Marche che garantisce l'accesso ai finanziamenti vincolati
dello Stato con D.A. n. 145/97
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