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IL PROGETTO THOT - I giovani protagonisti della prevenzione
di Vittoria Paletti - Dirigente Medico e Marco Zazzeroni - Sociologo convenzionato col Servizio Tossicodipendenze
Un'esperienza di Educazione fra Pari, per la prevenzione Hiv e d altre infezioni sessualmente trasmesse, nella Zona Territoriale n. 2 di Urbino.

Chi si occupa di Prevenzione e Promozione della salute fra i giovani conosce quello che potremmo chiamare un problema di "credibilità generazionale", ossia quel particolare fenomeno per il quale gli adulti "esperti" incontrano grosse difficoltà ad indurre cambiamenti nelle abitudini dei giovani, destinatari degli interventi educativi. Una possibile soluzione al problema potrebbe essere l'attivo coinvolgimento dei destinatari nella progettazione e nella realizzazione degli interventi di informazione e prevenzione, secondo in metodo della Peer-Education, cioè l'Educazione tra Pari. Il Progetto THOT, realizzato dall'ambulatorio di Prevenzione e Consulenza Hiv presso il SERT (Servizio Tossicodipendenze) in collaborazione con l'I.T.I.S. "E. Mattei" di Urbino, progettato nel rispetto dei criteri della Educazione fra Pari, finalizzato alla prevenzione della trasmissione del visur Hiv, di virus delle Epatiti, nonché delle M.S.T. propriamente dette, si è svolto nel corso dell'anno scolastico 2003/2004, con la partecipazione attiva di un medico, di un sociologo e di uno psicologo dell'ambulatorio, nonché della Docente Referente per le attività di prevenzione e di 15 studenti dell'I.T.I.S. "E.Mattei" selezionati nelle 8 sezioni della classe seconda. Il progetto realizzato nelle tre fasi procedurali di:
1. Progettazione-Coalizione-Formazione
2. Attivazione-Sostegno
3. Valutazione-Conclusione
(delle quali la terza ancora in itinere) si è sviluppato lungo un percorso tendente a realizzare non solo un passaggio di informazioni, quanto un passaggio di competenze fra gli operatori dell'ambulatori ed i futuri "operatori" di prevenzione nella scuola. In tale logica gli studenti selezionati hanno preso parte ad un ciclo di incontri informativi, condotti alternativamente dai tre professionisti dell'ambulatorio, ove hanno potuto apprendere conoscenze scientifiche sulle specifiche patologie oggetto di prevenzione, far emergere le personali percezioni e suggestioni sui comportamenti "a rischio", nonché sviluppare abilità comunicative e di conduzione di piccoli gruppi. Successivamente, i nuovi formatori hanno spontaneamente elaborato un programma di prevenzione da realizzare all'interno della loro scuola e concretizzatosi, per l'anno accademico 2003/2004, in una serie di incontri educativi, da loro autonomamente condotti, in tutte le seconde classi della scuola, con il sostegno e la supervisione dei professionisti dell'ambulatorio. Le riflessioni sul perché della prevenzione e i consigli per proteggersi dalle infezioni sono stati comunicati dai ragazzi con il loro linguaggio, in modo da raggiungere i coetanei attraverso canali maggiormente comprensibili e coinvolgenti. Gli obiettivi del progetto del suo primo anno di avvio, quali la formazione di almeno un Educatore per classe e la realizzazione di incontri formativi in tutte le seconde classi, sono stati raggiunti; in particolare sono stati formati 2 educatori in 6 classi seconde e 2 nelle rimanenti e sono stati effettuati almeno un incontro di 2 ore in tutte le classi menzionate. La realizzazione di interventi informali di prevenzione nei confronti di altre persone, sia in ambiente scolastico che extrascolastico, è avvenuta solo da parte di 3 educatori che dichiarano di aver avuto scambi di informazioni e conoscenze sulle patologie oggetto dell'intervento (Hiv, epatiti, MST) con altri pari (studenti, amici, fratelli ecc). La realizzazione di almeno un intervento formale di prevenzione a beneficio degli studenti di altre classi è stato rinviato al prossimo anno accademico. L'esperienza ci permette di fare, già in fase di iniziale valutazione, alcune considerazioni: i ragazzi coinvolti nel progetto e selezionati in base al loro interesse e sensibilità alle problematiche in oggetto di prevenzione hanno superato le difficoltà di approccio iniziale, derivanti dal dover passare da una posizione passiva di alunno ad una attiva di docente; hanno manifestato disponibilità ed entusiasmo nella fase degli incontri formativi; coinvolgimento, senso di responsabilità e capacità a lavorare in gruppo negli incontri di classe autogestiti. Più in generale va rilevato come tale modalità di intervento consenta di trasmettere abilità e non solo informazioni (empowerment) ponendo le basi per una sorta di "prevenzione continua autogestita", con la creazione in loco di un gruppo di alunni formati per progettare e realizzare interventi di prevenzione, in collaborazione con i professionisti della Zona Territoriale nel ruolo di semplici supervisori e consulenti scientifici. Il metodo fa intravedere, già nell'immediato, almeno due vantaggi: un aumento dell'efficacia degli interventi (miglioramento dell'outcome, conseguente al superamento del problema "della credibilità generazionale") e una riduzione dei costi (un gruppo di studenti che si è sottoposto all'intero ciclo di formazione può essere oggetto di aggiornamenti, con la possibilità di estendere l'attività di prevenzione ad altre problematiche….tossicodipendenza, abuso di alcool, disturbi alimentari, ecc…) rappresentando una fonte inesauribile di idee e di risorse e sviluppando nel tempo potenzialità di opinion-leaders all'interno della popolazione giovanile.

Gli altri partecipanti al progetto:
Giacomo Mari, Giulia Chiuselli, Valentina Grucci, Francesco Bolognini, Marco Cuofano, Stefano Cardoni, Antonio Grieci, Alessandro Magi, Filippo Cappellacci, Paolo Carota, Elia Lauri, Elia Luccarini, Lorenzo Monceri, Elisabetta Calabrese, i 14 educatori delle classi seconde dell'ITIS "E.Mattei".
Maria Grazia Fabi: docente referente per l'Educazione alla Salute dell'ITIS "E.Mattei" di Urbino.
Emanuela Marcolini: psicologa incaricata dell'Ambulatorio Prevenzione e Consulenza.
La realizzazione del progetto è stata possibile anche grazie al supporto del personale medico ed infermieristico, dipendente ed incaricato, del SERT di Urbino, che collabora nell'attività ambulatoriale di Prevenzione e Consulenza Hiv, nonché grazie alla Regione Marche che garantisce l'accesso ai finanziamenti vincolati dello Stato con D.A. n. 145/97