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ARTE E PSICHIATRIA : L’EDUCATORE PROFESSIONALE TRA POSSIBILITA’ E OPPORTUNITA’ (Carlo Scovino)

INDICE

INTRODUZIONE pagg. 1-2

CAPITOLO I Possibilità e opportunità

1.1. Cos’è la riabilitazione: storia e modelli pagg. 3-14

1.2. Cos’è l’arte terapia: storie e spunti teorici pagg. 15-31

CAPITOLO II Arte e follia

2.1. L’art brut e l’art des fous pagg. 32-40

2.2. Arte, psicologia e psicoanalisi: un confronto aperto pagg. 41-50

CAPITOLO III L’esperienza dell’atelier di arte terapia in un SPDC

3.1. Presentazione della struttura pagg. 50-63

3.2. Reti di servizi pagg. 64-68

3.3. L’educatore e il lavoro di rete pagg. 69-72

3.4. Osservazioni personali pagg. 73-81

3.5. La mia esperienza nell’atelier di arte terapia pagg. 82-97

CAPITOLO IV Politiche sociali

4.1. Tra etica e norma pagg. 98-101

4.2. Le norme principali pagg. 102-106

4.3. La Legge 180 pagg. 107-110

4.4. Progetto Obiettivo pagg. 111-119

CONCLUSIONI pagg.120-125

BIBLIOGRAFIA pagg. 126-129

GRAZIE A……… pag. 130

"… Gli autoritratti feriti di Frida erano un modo di dipingere in silenzio. In immagini che la presentano priva di un piede, senza la testa, squarciata, sanguinante, sapeva trasformare il dolore in scene di enorme drammaticità, destinate a colpire gli altri con l’intensità della sua sofferenza. Proiettando il dolore verso l’esterno e sulle tele, Frida riusciva inoltre a farselo uscire dal corpo.Gli autoritratti sono repliche fisse, immutabili della sua immagine allo specchio eppure né l’immagine allo specchio né le telesoffrono …"

(Hayden Herrera, Frida)

INTRODUZIONE

Con la preparazione di questa tesi termina un importante percorso formativo. Quando ritornai tra i banchi di scuola (ormai circa un decennio fa) non sapevo che quell’inizio mi avrebbe condotto così lontano.

La scelta di questa tesi è strettamente correlata alla mia storia professionale e umana e mi ha ridato la possibilità di riaprire spazi di confronto, di problematizzazione, di riflessione e di studio.

Scrivere di riabilitazione rischiava di trasformare questa tesi in un esercizio teorico e ripetitivo, in quanto la letteratura in questo settore è abbondante. Per renderla più "comprensibile e confrontabile" ho deciso di includere una parte legata alla mia penultima esperienza professionale, effettuata all’interno di un Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura (SPDC), dove i termini riabilitazione e arte terapia assumono connotazioni diverse oltroché senso e significati dinamici.

In questo luogo l’educatore professionale sperimenta il suo so-stare ‘dentro’, ‘fuori’, ‘sulla soglia’ di uno spazio e di un tempo che, pur essendo scanditi da un’organizzazione a priori, mette in crisi certezze e saperi.

La relazione d’aiuto con i pazienti acuti riapre altri spazi/interstizi, dove costruire empaticamente altri mondi e altri codici.

In psichiatria non è possibile alcuna autentica riabilitazione e alcun processo educativo se non realizzando quella rivoluzione metodologica che, nel mettere tra parentesi ciò che è patologico, inserisce nel contesto della "malattia" il campo sociale nelle sue diverse articolazioni interpersonali e ambientali, e si propone di integrare ogni discorso farmacoterapeutico e psicoterapeutico con il discorso riabilitativo ed educativo.

Ogni agire/pensare deve sì avere a che fare con il paziente, ma contemporaneamente e permanentemente con il suo mondo: il mondo delle relazioni interpersonali e dell’abisso vertiginoso e mutevole della reciprocità comunicazionale.

Nel capitolo I viene fornita una panoramica, non completa e non esaustiva, sui concetti di riabilitazione e arte terapia e sulla loro storia. Sono, inoltre, brevemente illustrati alcuni approcci.

Nel capitolo II viene affrontato il tema dell’arte correlato alla follia e ai folli, ai colori, ai segni e ai simboli. Viene anche esplorato l’ambito dell’espressione, in relazione alla regressione.

Nel capitolo III viene presentata l’esperienza di un atelier di arte terapia, all’interno di uno specifico Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura.

Nel capitolo IV vengono presentate le norme che riguardano l’ambito della salute mentale.

La bibliografia riporta tutti i testi che ho letto, "attraversato", consultato, studiato, ecc. in questi mesi di lavoro/ricerca.
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