Perchè astenersi : indifferenziazione e depotenziamento Vanessa Gucci | ||
In Italia ci sono solo due partiti di destra moderata. Uno è
fatto di piccoli borghesi perbenisti e beghine. L'altro è
fatto di piccoli e grandi borghesi affaristi e puttanieri. Questi
due partiti rappresentano geneticamente la maggioranza degli italiani,
esattamente la stessa che per 50 anni ha votato dc. Essendo le due destre moderate simili in quasi tutto, votare è
una mera formalità. Ancora di più a livello amministrativo.
Nessun cittadino si è accorto delle differenze fra Rutelli
e Alemanno, o fra Moratti e Pisapia. Queste differenze sono notate
solo dalla casta delle due destre moderate che possono prosperare
solo se i Comuni sono in mano agli amici. L'astensionismo è
la risposta naturale all'indifferenziazione. Chi si astiene è
consapevole del fatto che il voto non può cambiare niente.
Votando uno dei due partiti di destra porta a differenze marginali
nella politica del governo, perchè sulle questioni decisive
(UE, poteri forti, Nato, Usa, tasse, burocrazia, lavoro, impresa,
corporazioni) entrambi la pensano allo stesso modo. Il PD ha cambiato
in dieci anni una decina di leaders, senza mutare una sola idea.
Il PdL ha cambiato nome e alleati parecchie volte, senza mutare
una sola idea. Votare per i partiti che via via propongono una visione
anti-sistema, come la Lega, i vetero-comunisti, i verdi, il M5S,
serve solo a mettere una foglia di fico alla pornografia del sistema.
Queste minoranze saranno sempre irrilevanti perchè lontane
dalla cultura italiana che è ed è sempre stata di
destra moderata. Il padre dell'astensionismo è il depotenziamento. Tutti
gli organismi per i quali viene chiesto il voto hanno poteri limitati
o addirittura nulli. L'unico vero potere residuo, irrinunciabile,
è quello di favorire questa o quella banda della casta. Il
che spiega perchè la casta sia tanto interessata alle elezioni.
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