Brani scelti da R. J. Rummel "Lo Stato, il democidio, la guerra Antologia di scritti sulla violenza dei governi" - Leonardo Facco Ed., 2002

Dal saggio introduttivo di Alessandro Vitale

"Lo statalismo è la forma più elevata che la violenza e l'azione diretta, stabilite come norma di vita, possano assumere." Josè Ortega y Gasset - pag, 9

"Niente è più comune della combinazione di violenza e potere." Hannah Arendt - pag. 11

".... Lo Stato è la madre della violenza....." Pierre-Joseph Proudhon - pag. 11

"Noi soffriamo di una malattia mortale e ci affanniamo invece a curare un dito ferito. Non ha forse il Leviatano del potere politico inondato la terra con un diluvio di sangue, come se egli fosse stato creato per giocare e divertirsi con essa?" Edmund Burke - pag. 11

"I mali peggiori che l'umanità abbia mai dovuto sopportare, le furono inflitti da cattivi governi. Lo Stato può essere ed è spesso stato nel corso della storia la fonte principale di mali e rovine." Ludwig von Mises - pag. 12

Locke aveva colto il problema quando aveva notato che "gli uomini considererebbero "sicurezza" il finire mangiati da un leone per paura di faine e volpi" pag. 17 nelle note

"Prendendo lo Stato ovunque lo si trovi, entrando nella storia in un momento qualsiasi, non si vede alcun modo per distinguere le attività dei suoi fondatori, amministratori e beneficiari da quelle di una classe di criminali di professione........ Tutto ciò renderà lo Stato "l'arrugginito macchianario della morte"." Albert Jay Nock - pag. 21

"L'idea che sia necessario uno Stato per assicurare la sicurezza dei cittadini, è uno dei grandi e pericolosi miti delle nostre società............. Sono gli uomini dello Stato a essere responsabili delle decine di milioni di morti che hanno costellato il secolo XX. Sarebbe questa la sicurezza?" Pascal Salin - pag. 21

Olson M. Power and Prosperity. Outgrowing Communist and Capitalist Dictatorships New York 2000. Secondo Olson, la classe politica (classe di estorsori stanziali) istituisce il monopolio organizzato e regolare dell'estorsione di risorse mediante la tassazione (che da saltuaria si trasforma in regolare) in una zona territoriale circoscritta e delimitata. Vedi anche Olson M. Autocracy. Democracy and Prosperity. In Zeckhauser R. (Ed) Sinergy and Choice. 1991.(trad. ital. in: Olson M. Logica delle istituzioni. Comunità, Milano, 1994, 46) - pag. 22 - nelle note

Se esso non assolve ai compiti che gli sono stati ssegnati, primariamente la preservazione della vita umana e il mantenimento della pace, la sua giustificazione cade. Il Leviatano statale infatti ha solo un fine utilitario ed è buono solo per quello che fa, cioè soltanto in quanto è utile per la sicurezza privata del singolo, dato che la sicurezza è l'unica ragione per la quale i cittadini si sottomettono al governo. Quando diventi un pericolo per entrambe, la giustificazione della sua esiestenza si sbriciola. - pag 27

Come ha scritto Luigi Marco Bassani : "Quando il continente europeo era diviso in centinaia di entità semisovrane e semi-indipendenti, prima del pieno dispiegarsi dei miti dei vari monopoli della forza (legittima) sopra territori sempre più vasti, le violenze delle utopie criminali del Novecento erano tecnicamente inconcepibili.". Bassani L.M. L'inganno dell'Unione Europea. In "Fndazione Liberal (FL)" II, I (febbraio-marzo 2001) pag. 40 - nelle note

"Le varie forme di governo fanno a gara a chi ha la Costituzione più assurda e a chi opprime di più i cittadini............In base a principi certi e inconfutabili, possiamo giungere alla conclusione che la maggior parte dei governi della terra sono tirannie, imposture, violazioni dei diritti naturali degli uomini e peggiori delle più disordinate anarchie." - Edmund Burke - pag. 43

 

Poi c'è la Gran Bretagna che fra il 1850 ed il 1945 combattè 20 guerre, più di qualsiasi altro stato nel mondo. La Francia, che fu quasi sempre una democrazia durante lo stesso periodo, ne combattè 18. Gli Stati Uniti 7.Queste tre nazioni democratiche, hanno dunque combattuto il 63% di tutte le guerre durante quei 95 anni. - pag. 90

Poco conosciuto al di fuori della comunità accademica, egli ha ricevuto molta attenzione quando ha scritto "Morte dal Governo" (Transaction 1994). In questo saggio Rummel ha analizzato 8193 stime di eccidi commessi da governi e ha riportato che, nel corso della storia, i governi hanno ucciso più di 300 miioni di persone, più della metà delle quali, circa 170 milioni, sono state uccise durante il solo ventesimo secolo. Queste cifre non comprendono i morti in guerra! - pag. 133

La conclusione è che nel ventesimo secolo i governi hanno ucciso un minimo di 80 milioni e un massimo di 300 milioni di persone, con una stima più prudente che si aggira sui 170 milioni di morti. Anche se la stima più ottimista risultasse anche quella più corretta, risulta comunque che i governi hanno ucciso più del doppio delle persone morte in tutte le guerre del secolo. - pag. 139