L'educazione impossibile di Guglielmo Colombi

Al centro dell'attenzione dei media, oggi c'è il fenomeno delle baby gang. Un giovane delle superiori sfregia la professoressa col coltello, un pre-adolescente di prima media pesta l'insegnante, un genitore picchia il docente, una famiglia ricorre al magistrato perchè il pargolo ha preso 9 e non 10 in pagella. La Cassazione ha confermato l'adottabilità della bimba nata da una coppia di genitori anziani di Casale Monferrato ritenendoli incapaci "di comprendere quali siano i bisogni emotivo-affettivi e pratici" della bimba, e risultando il padre "totalmente dipendente" dai desideri della moglie "chiusa in un processo narcisistico".

L'educazione sembra diventata impossibile e gli "educatori" del tutto impotenti.

Il fenomeno non è affatto nuovo nè solo italiano (vedi nota) ma si è lentamente aggravato, negli ultimi trent'anni. Le agenzie educative tradizionali e moderne, sono state azzerate e sostituite dal moloch del mercato.

Con la supremazia dei giovani nel mercato dei consumi, il secolare comandamento "Onora il padre e la madre" è stato gradualmente sostituito da "I figli prima di tutto". Prima la legislazione, poi la scuola, infine i servizi sociali hanno gradualmente eroso il potere genitoriale, al punto che oggi, nei casi migliori, l'influenza dei genitori sui figli si ferma alle scuole elementari (10-11 anni) per poi passare direttamente nelle mani dei mass media e dello star system in rappresentanza del mercato dei consumi. Sono sempre meno i genitori che riescono a controllare e orientare i figli dalla pre-adolescenza in poi. Il loro ruolo è solo quello di bancomat fino ai 35 anni d'età. Si fa un continuo chiacchiericcio sui diritti dei minori, ma nessuno parla mai dei loro doveri. Anche i Servizi Sociali hanno rinunciato a dare responsabilità educative alla famiglia. I genitori dei minori che evadono l'Obbligo e fanno i mendicanti sono ignorati. I minori che delinquono vengono "affidati" alle loro famiglie, senza nemmeno un rabbuffo.

Subito dopo la famiglia, è stata depotenziata la scuola. Autorevolezza vicina allo zero, didattica confusa, precariato come regola, ambienti scolastici decrepiti, programmi ispirati ancora a Benedetto Croce hanno gradualmente azzerato il potenziale educativo della scuola, oltre che l'efficacia dell'apprendimento. Ricerche recenti hano calcolato intorno al 70% della popolazione la peercentuale degli "analfabeti funzionali" (incapaci di capire un testo di media complessità). L'evasione dell'Obbligo scolastico non provoca alcun provvedimento per le famiglie. Le letture si fermano ai libri di fiabe delle elementari, i films si basano su un vocabolario di 300 parole, sui social networks si comunica coi moderni geroglifici.

Fino agli anni ottanta alla famiglia e alla scuola si affiancavano altre "agenzie educative": l'Oratorio, l'associazionismo, le colonie e i campeggi estivi, il quartiere, il lavoro. Tutti spazi popolati da adulti in grado di fornire una qualche forma di educazione. Poi gli Oratori hanno cominciato a chiudere; le associazioni sono sparite o si sono trasformate in imprese affaristiche; i soggiorni estivi si sono trasformati in vacanze d'èlite (meglio se a Londra); il quartiere è stato colonizzato dalla criminalità; il lavoro è diventato un argomento della memoria.

Negli anni novanta sono stati lanciati numerosi progetti di politica per i giovani: i centri di aggregazione giovanile, gli informagiovani, l'orientamento al lavoro, la prevenzione primaria del disagio giovanile, gli interventi di comunità, gli educatori di strada. Tutto azzerato, dall'Unione Europea prima e dalla "crisi", che ha preferito l'acquisto di armi alle politihe giovanili, poi.

Oggi nessuno educa nessuno, salvo la tv, i cantanti e i videogames. I risultati non sono incoraggianti.

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NOTA - Il nome della subcultura venne scelto prendendo in prestito il titolo in prima pagina di un giornale del 1953, che abbreviava il nome Edward in Teddy. L'epicentro del movimento fu la città di Londra, ma ben presto la moda teddy boy si estese in tutto il Regno Unito, venendo legato indissolubilmente al rock and roll americano in voga al periodo. Si può dire che i teddy boy furono il primo gruppo giovanile ad emergere, creando così l'idea di un mercato rivolto principalmente a quella fascia d'età.

Molti teddy boy si riunivano in bande che spesso si scontravano ferocemente fra loro, sotto l'occhio vigile della stampa che gonfiava gli eventi, contribuendo alla demonizzazione della subcultura. Fra gli scontri più violenti, si ricordano i fatti di Notting Hill del 1958, quando molti teddy boy, in concomitanza con bande razziste e neonaziste, organizzarono ronde nel quartiere londinese danneggiando le proprietà di immigrati di colore e aggredendone alcuni......La maggior parte dei Teddy boy era in realtà apolitica e si interessava piuttosto al football che alla politica. Negli anni sessanta, molti teddy boy si convertirono alla subcultura rocker, mod e punk (fonte).

In Italia nel 1959 Da un fatto di cronaca nera scaturita da una bravata di alcuni teppisti in jeans si scatena il finimondo. Un componente del gruppo, un giovane di sedici anni, viene ucciso perchè tutti insieme volevano violentare una giovane  contadina. Si scatena nel Paese, alimentato dalla stampa (quella cattolica e quella servile) un'ondata di intolleranza verso le bande giovanili. Sono chiamati teddy boys e vengono identificati come quelli che portano i jeans, giocano a flipper e ascoltano nei juke-box i "satanici" dischi rock o i primi urlatori nostrani. (fonte)

Il fenomeno non è solo italiano, ma planetario. Negli Usa le baby gang terrorizzano da decenni le città più grandi e nei primi mesi del 2018 si sono registrate ben 19 stragi scolastiche