Riflessioni su Benessere come progetto
(
MARISELDA TESSAROLO*)
ProgettoZero
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Benessere significa essere capaci di elaborare progetti e di cercarne la realizzazione.
Benessere significa occupare il posto di vedetta quindi considerare se stessi e il proprio lavoro come "avanguardia".

Quando si parla di arte ci si pone sempre fuori dalla realtà quotidiana, forse perché è l’arte, con il suo riflettersi su se stessa, che ci fa pensare che nella vita ci rendono più felici le cose che non presentano un’utilità immediata, quelle che servono solo per sentirsi bene, come la poesia, le passeggiate nella natura, l’amore, eccetera.
Le avanguardie sono sempre (o almeno così desidererebbero essere) un momento di rottura, di discontinuità con il passato e con la tradizione. L’essere umano e la società in cui vive, cambiano in continuazione e la nostra epoca appare ai nostri occhi di grande complessità e anche molto frammentata. Qualcuno aveva parlato di "uomo frattale", ma si può parlare semplicemente di "uomo frammentato", reso tale dall’esaltazione dell’individuo che la società attuale ha portato con sé. Sembrerebbe che tale individualizzazione porti un grande malessere: la società post-moderna offre grande libertà e assieme grande solitudine.
E il benessere? Il benessere si trova nella continua ricerca cui è condannato l'uomo post-moderno. II suo tempo ha assunto una grande velocità (agevolato dall'evoluzione tecnologica l'uomo si È sovraccaricato in modo eccessivo di avvenimenti). Anche lo spazio è caratterizzato da eccesso: il mondo si e ristretto e lutto è raggiungibile (luoghi e non luoghi, circolazione accelerata di persone e beni, sempre per merito delle tecnologici. Il terzo elemento che subisce un eccesso È l'individuo che si individualizza, come si è detto, sempre più.
Per stare bene è necessario conoscersi e quindi progettare, proiettarsi nel futuro per rendere il presente vivibile e prepararsi una vita felice. Dalla velocizzazione dell'insieme della vita umana scaturisce un processo di pammixia o di promiscuità culturale, o di ibridazione in cui le figure conosciute si annebbiano, i suoni si fanno incomprensibili e la visione si appanna. Il processo di mescolamento provoca nuova ricerca, nuovi disegni di vita in cui chi è coinvolto sì propone di ripartire da capo, di capire.
Parafrasando Arnheim si può dire che con l'emergere dell'uomo dal mondo originale e caotico (nel senso di incomprensibile), anche l'arte emerge tra gli oggetti. Se si è arrivati al punto di ritorno al caos primordiale in cui l'arte era una qualità comune a tutte le cose, in quanto non c'era niente che si distinguesse come arte, significa che è il momento di ricominciare. In un mondo come il nostro in cui gli oggetti sono ridotti al loro uso pratico e investiti di valori artificiali, si deve sperare in una rivitalizzazione, in un riemergere dell'arte dal quotidiano.
Benessere con se stessi e riconciliazione con il mondo.
La frammentazione del valore dell'arte rende difficile dare all'artista e al pubblico il benessere. L'avanguardia ha un grande compito e una grande responsabilità verso il pubblico: creare con il proprio benessere anche quello della società

*Docente di Sociologia della Comunicazione. Facoltà di Psicologia, Università di Padova