Statistiche truccate di Guglielmo Colombi

"Nel primo trimestre 2013 si accentua la diminuzione su base annua del numero di occupati (-1,8%, pari a -410.000 unità). La riduzione degli uomini (-2,5%, pari a -329.000 unità) si associa a quella delle donne (-0,9%, pari a -81.000 unità). Al persistente calo degli occupati più giovani e dei 35-49enni (rispettivamente -421.000 e -220 mila unità) continua a contrapporsi la crescita degli occupati con almeno 50 anni (+231 mila).....
Non si arresta il calo degli occupati a tempo pieno (-3,4%, pari a -645.000 unità rispetto al primo trimestre 2012), che in circa metà dei casi riguarda i dipendenti a tempo indeterminato (-2,8%, pari a -347.000 unità). Gli occupati a tempo parziale continuano ad aumentare in misura sostenuta (6,2%, pari a +235.000 unità), ma la crescita riguarda esclusivamente il part time involontario. Torna a calare anche il lavoro a termine (-3,1%, pari a -69.000 mila unità), cui si accompagna la diminuzione per il secondo trimestre consecutivo dei collaboratori (-10,4%, pari a -45.000 unità)....
Il numero dei disoccupati, pari a 3.276.000, è in ulteriore forte aumento su base tendenziale (17,0%, pari a +475.000 unità). L'incremento, diffuso su tutto il territorio nazionale, interessa in oltre sei casi su dieci le persone con almeno 35 anni. Il 55,2% dei disoccupati cerca lavoro da un anno o più."
(fonte Istat)

La situazione è già catastrofica così, ma in verità è molto peggiore. Il dibattito è aperto da tempo e riguarda l'inadeguatezza del concetto di "disoccupato" (vedi qui e qui). Nella concezione corrente è disoccupato chi è senza lavoro e lo cerca. Non è dunque disoccupato che è senza lavoro e non lo cerca. Non è disoccupato chi non cerca un lavoro perchè lavora in nero. Non è disoccupato chi ha un lavoro stagionale o precario o da apprendista. Non è disoccupato chi ha un'impresa individuale o famigliare che non incassa nulla. Non è disoccupato il professionista con uno o due clienti l'anno. Non è disoccupato il socio di una cooperativa in fallimento. Non è disoccupato chi si iscrive all'università per evitare di stare in casa a ciondolare. Non è disoccupata la donna che sta a casa coi figli perchè sul lavoro la pagherebbero meno di quanto chiederebbero il nido o l'asilo. Non sono disoccupati gli immigrati clandestini.

Se il termine "disoccupato" fosse riservato ha chi non ha un reddito continuativo da lavoro o da rendita, pur essendo abile, il numero di 3.276.000, che già spaventa, arriverebbe rapidamente al triplo. Nel secolo scorso la forza lavoro era stimata intorno ai 20 milioni. In quindici anni, è dimezzata.