Il regime senza memoria 5 (Mircea Meti, 2016) |
Mass media, politici, opinionisti, conduttori di talk shows, di fronte
ai fatti tragici della cronaca hanno l'atteggiamento stupefatto e
indignato di chi sembra venire sorpreso. In genere, lo stupore e l'indignazione
rigurdano fatti causati dagli "altri", cioè dai nemici
del momento. Tutti diventano psicologi, economisti, politologi ma
dimenticano totalmente la storia. Tutti sembrano nati ieri. Sembra
che non fossero vivi dieci, venti, trenta anni fa e che non abbiano
mai letto un libro o visto un film. Sembra che siano del tutto all'oscuro
di quello che noi (l'Occidente) abbiamo fatto nel corso della storia.
Cercano di vendere al "popolo bue" una visione perbenista
per la quale i nemici scandalizzano l'anima immacolata della nostra
civiltà. 1. Combattenti
stranieri: dov'è la novità? 5. Mutilazioni genitale femminili: dov'è
la novità ? Dopo aver scoperto l'infondatezza delle sue affermazioni, la maggior parte dei medici britannici abbandonarono l'operazione dopo il 1867. Ma i medici statunitensi continuarono a praticarla e vi acclusero l'ovarectomia (ablazione delle ovaie). E. Wallerstein scrive che migliaia di donne subirono questa operazione fino al anni 1870. I dottori affermavano che l'escissione curava le «deviazioni sessuali» quali la masturbazione e la «ninfomania» (era impensabile che una donna perbene potesse trovare piacere nei rapporti sessuali). Dichiaravano che «l'eccitazione sessuale suscitata dall'avviamento della macchina da cucire a pedale» poteva far ammalare le donne. (Trovavano probabilmente pericoloso anche il fatto che le donne montassero a cavallo a gambe larghe.) Dopo il 1880 l'ablazione chirurgica delle ovaie diminuì, ma la clitoridectomia veniva ancora largamente praticata, soprattutto per eliminare il lesbismo, sia che fosse reale, oppure sospettato come tendenza, o che si trattasse soltanto di un'avversione per gli uomini. Nel 1897, affermando che «la sessualità della giovane donna non risiede nei suoi organi sessuali», un chirurgo di Boston dichiarava che l'orgasmo femminile era una malattia e l'ablazione degli organi erettili quale la clitoride una necessità. Venne spesso eseguita negli ospedali psichiatrici fino al 1935. Ancora nel Novecento i medici americani erano disposti a praticare persino l'infibulazione per impedire alle femmine di masturbarsi. Il libro di Holt, Diseases of Infancy and Childhood (Malattie della prima e della seconda infanzia, 1936) consigliava la cauterizzazione o l'ablazione della clitoride per curare la masturbazione nelle ragazze. Fran Hosken, che è stata la prima a rivelare le dimensioni del fenomeno della mutilazione genitale femminile, cita un numero del 1982 del «New National Black Monitor», un supplemento domenicale in cui l'editoriale proponeva di utilizzare la clitoridectomia e l'infibulazione per eliminare l'attività sessuale prematrimoniale delle adolescenti negli Stati Uniti. La studiosa Lilian Passmore Sanderson scrive che entrambe le operazione sono tutt'ora praticate negli Stati Uniti e in Europa. (Fonte) "In primo luogo, alcuni medici hanno eseguito la circoncisione
femminile e/o la clitoridectomia ben al di là del 19°secolo,
come trattamento per la masturbazione: a dimostrazione, lultimo
rapporto clinico che ho trovato riguardante luso della clitoridectomia
per il trattamento della masturbazione nelle ragazze viene pubblicato
negli anni 1960." (Sarah
Rodriguez) Si cadrebbe in errore se si pensasse che la MGF non sia mai stata
praticata nellevoluto Occidente nellera moderna.
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