La tecnologia ci divora la vita (Ektor Georgiakis)

Quante ore al giorno buttiamo intorno alla tecnologia ?

La rivoluzione informatica e telematica ci ha promesso una vita più veloce, più facile, più efficiente. In astratto questo si è avverato, ma in concreto la diffusione dei computer e dei dispositivi mobili si è appropriata della nostra vita rendendocela più lenta, più difficile e forse anche meno efficiente. Come con le perline regalate agli Incas, non ci chiediamo più a cosa serve e perchè ne facciamo uso, ma siamo assuefatti a considerare la tecnologia parte centrale della vita senza fare caso a cosa e quanto ci ruba.

Quando comperiamo tecnologia
"Con soli 99€ hai 25GB di Internet per 1 anno di navigazione alla velocità del 4G". Questa è l'offerta tipica di un servizio telematico. Ma ce ne sono a decine fra le quali scegliamo dopo 2/3 ore di lettura della pubblicità. Dobbiamo decidere fra sistemi diversi e offerte diverse per lo stesso sistema, nessuno dei quali ti spiega mai i pro e i contro. Parlano solo dei pro. Adsl, wi-fi, fibra, flat, giga, mega, router, tablet, laptop, smart-phone, ram: tutto un vocabolario da imparare, senza capirlo veramente. Parliamo qui solo dei normali consumatori di computer o cellulari, non dei disgraziati che si buttano nella creazione di un sito o un blog. Questi, se non hanno almeno un giorno alla settimana da sperperare solo per i problemi "tecnologici", sono dei suicidi.

Facciamo finta di sapere cosa significa quello che leggiamo, poi firmiamo un contratto scritto in corpo 8 e in un linguaggio tecn-inglese, che ci legherà per la vita. Siamo liberi infatti di cambiare quando vogliamo, ma dobbiamo essere pronti ad effettuare manovre che ci ruberanno ore ed ore.
Abbiamo comprato un servizio che ci offre "25GB di Internet per 1 anno" facendo finta di sapere a quante ore di navigazione corrispondano 25 giga, e accettando di fidarci al buio del fornitore che sarà l'unico a sapere se e quando avremo superato la fatidica soglia. Abbiamo anche comprato un servizio che promette "navigazione alla velocità del 4G" scoprendo (se siamo abbastanza bravi da controllare) che avere una velocità media di 4 mega è già una fortuna. Esiste qualche modo di discutere con il fornitore del servizio qualora sia i 25 giga che i 4 giga si rivelino una panzana? No. Se telefoni al numero dedicato, non risponde o è occupato. Poi risponde un kosovaro che in italiano stentato, ti dice che devi chiamare un altro numero. Alla fine arrivi a parlare con un gentile pakistano che ti giura che se i giga non sono quelli promessi il problema è del tuo dispositivo, che devi o aggiornare o cambiare. Di ritoccare il costo dell'abbonamento non se ne parla. Ciò che è sicuro è il tempo che hai buttato.

Quando impariamo ad usare tecnologia
Abbiamo già perso 2/3 giorni di vita senza neppure aver cominciato ad usare le centiniaia di "meravigliose funzioni" che il dispositivo comprato offre. Se siamo laureati in info-telematica (meglio con lode) possiamo leggere le istruzioni. Compilate da sadici che parlano solo tecnichese e inglese, scritte in corpo tipografico leggibile solo con una lente, le istruzioni di hardware, software, e dispositivi mobili richiedono giorni di lettura e garantiscono la depressione. I bravissimi produttori offrono anche l'opportunità di cercare online le risposte che servono, consultando le pagine del loro sito dedicate alla "domande frequenti". Basta avere la pazienza di leggere 7-800 risposte in tecni-inglese per trovare (sei hai molta fortuna) quella che ti serve. Solo per iniziare perdi non meno di 2/3 giorni.

Pochi hanno il coraggio e il tempo da sprecare per imparare ad usare appieno lo strumento comprato. I più si buttano sfruttando l'intuito e si limitano ad usare il 10% delle "meravigliose funzioni" fornite, che comunque richiede giorni per essere appreso. D'altronde, anche questo 10% diventa presto inutile perchè dopo 2/3 mesi che hai comprato qualcosa, il produttore mette sul mercato la versione successiva "aggiornata". Si fa per dire: per i produttori, il termine aggiornamento significa sempre novità sperimentale. Tutto quello che hai imparato è da buttare. Ma non basta. L'aggiornamento di una parte del tuo sistema info-telematico (sia hardware o software) renderà incompatibili numerose altre parti del sistema, che sarai costretto ad aggiornare. Siccome l'aggiornamento è sperimetale, dopo una settimana ce ne sarà un altro. In un ciclo quasi infinito di aggiornamenti e apprendimento obbligati, che ti rubano gionate intere.
Qualcuno, che a fatica ha trovato un modo parziale di far funzionare quello che ha comprato, potrebbe essere tentato di non aggiornare, pensando che l'aggiornamento sia un'offerta opzionale del produttore. Con le auto funziona così. Quando esce un nuovo modello, non sei obbligato a comprarlo, se quello che hai ti soddisfa. Nel settore info-telematico invece è come se, uscito un nuovo modello di auto, i distributori di benzina cessassero di rifornire il modello precedente. Per un po' sei bombardato da avvisi perentori che ti ingiungono, con la stessa grazie di Equitalia, di aggiornare. Dopo un po' ti avvisano che se ti ostini non avrai più nè la consulenza telefonica, nè le utilissime pagine sulle "domande frequenti". Infine, cominciano a non funzionare più nè quello che hai comprato, nè i pezzi di sistema che ne sono collegati. Ci sono siti che nemmeno si aprono se non hai il browser aggiornato ieri.
Desolato, ti risolvi a aggiornare/ricomprare il dispositivo, di cui userai solo il 10%: .....e investi altri giorni per imparare tutto daccapo.

Quando usiamo la nostra "facile" tecnologia
Il cellulare è fantastico. Però richiede tempo per la carica delle batterie, e la ricarica da pagare. Poi, quando serve, non c'è campo. Siccome ha un fantastico sistema "touch screen" se lo metti in tasca frettolosamente chiama i numeri da solo; se lo prendi in mano sbadatemente si spegne da solo. Se sei sotto il sole, non vedi lo schermo, a meno che tu non abbia un cellulare che costa più di un'auto.
Il computer è meraviglioso. In teoria, ti permette di viaggiare per il mondo e restare sempre connesso. In pratica, se cambi Paese, devi cambiare o rifare le credenziali (ID e password) di tutti i siti cui accedi abitualmente. Infatti il sito che vuoi raggiungere riconosce che hai cambiato IP e ti chiede di controllare e verificare le tue credenziali, perchè, si sa, un hacker thailandese è sempre in agguato per leggere i tuoi post su Facebook. Intanto spendiamo ore per "riverificare" le passwords dei dieci siti che vogliamo raggiungere. Ore buttate.
La questione sicurezza è un'altra macchina per rubare il tuo tempo. I gestori di antivirus, ti tartassano con decine di avvisi perchè tu aggiorni il "sistema di difesa" dai virus che loro stessi inventano (in perfetto stile mafioso). Spendiamo ore e soldi per difenderci e poi ogni giorno leggiamo che i database, i siti, i clouds (e tutti i tuoi dispositivi) vengono regolarmente "bucati" e hackerati.
Qualcosa non va nel tuo cellulare o nel tuo pc? Devi mettere in conto almeno una settimana di "lavoro" a tempo pieno. La risposta più frequente che ottieni dai negozi dove l'hai comprato, dai servizi di assistenza del produttore (il solito indiano ignaro o le "domande frequenti"), e da sedicenti tecnici esperti che paghi a peso d'oro è questa: buttalo e comprane uno più nuovo. I più criptici ti ordinano di "resettare" che significa buttare via tutti i tuoi dati e rifarti una nuova vita telematica.

A proposito di "tecnici esperti". Ti vengono suggeriti spesso, come se potessi trovarli a ogni angolo di strada. In concreto, non ne trovi mai uno. Se lo trovi, è esperto in qualcosa che non ha nulla a che fare col tuo problema. Se trovi quello giusto, ti costa come se avessi comprato un cellulare o un pc nuovo. Fra la ricerca dell'esperto giusto e la soluzione del problema sei fortunato se te la cavi in meno di un mese.

I siti e i blog privati ne inventano di tutti i colori per rubarti tempo. Oltre ai già citati, che non aprono se non hai il browser giusto, ci sono quelli che per farti accedere ti chiedono di iscriverti, il che è paradossale visto che chiedi di accedere per conoscere il sito. I più modesti si limitano a invocare che li segnali su un social network prima ancora che tu sappia cosa contengono. Naturalmente, se la vuoi fare, la segnalazione richiede che tu sia già iscritto al social network, altrimenti basta buttare una mezz'ora per farlo.
La pubblica amministrazione ha fatto passi da gigante, informatizzandosi. In teoria, puoi smettere di fare code negli uffici e seguire ogni pratica online. In pratica, sono pochissimi i siti pubblici aggiornati, per cui puoi solo avere le informazioni dell'anno scorso. Quelli aggiornati, mettono online pagine per leggere le quali devi avere Word, oppure Acrobat o QuickTime o un Flash player: tutte cose che devi pagare o passare ore a scaricare gratis (non sempre legalmente) e installare. Appena installato il nuovo software, scopri che confligge col tuo sistema operativo, oppure ti arriva il messaggio.....aggiorna ora!
La tragedia si presenta quando un sito della P.A ti chiede di compilare qualcosa online: la pagina non si apre, se si apre - dopo avere messo le tue credenziali - non prende ciò che scrivi nelle caselle obbligatorie, se prende..... non funziona il tasto "invia".

In conclusione: Quante ore al giorno buttiamo intorno alla tecnologia ?