Democrazia e demagogia
"La democrazia consiste nel farsi guidare nell'azione di governo
dai bisogni del popolo, vagliati alla luce della fattibilità.
La demagogia consiste invece nell'impegno a soddisfare i desideri
del popolo indipendentemente dalla fattibilità". (Eugenio
Scalfari, su la Repubblica del 12 novembre e del 27 novembre 2005).
La parola chiave qui sembra "fattibilità". Il problema
è che il concetto è largamente interpretabile. Quando
i sindacati ancora difendevano gli operai e chiedevano aumenti salariali,
gli imprenditori definivano impossibile soddisfare la richiesta,
pena il crollo dell'industria. Quando furono promossi i referendum
su divorzio e aborto, metà della classe politica li definiva
"infattibili". Quello che non sembra fattibile per un
partito è l'obiettivo di un altro.
Populismo (Fonte)
1 Atteggiamento o movimento politico tendente a esaltare il ruolo
e i valori delle classi popolari
2 Atteggiamento demagogico volto ad assecondare le aspettative del
popolo, indipendentemente da ogni valutazione del loro contenuto,
della loro opportunità
3 Movimento rivoluzionario russo della fine del sec. XIX, che propugnava
l'emancipazione delle classi contadine e dei servi della gleba attraverso
la realizzazione di una sorta di socialismo rurale
4 In ambito artistico, raffigurazione idealizzata del popolo, presentato
come modello etico positivo
Secondo tutti i dizionari di "Sinonimi e contrari", il
populismo è sinonimo di demagogia.
Durante la campagna presidenziale del 2008 negli Stati Uniti laccusa
di populismo è toccata a Obama perché prometteva di
difendere i lavoratori dalla delocalizzazione delle imprese (Usa
Today, 20 agosto 2008); a Hillary Clinton perché schierata
a difesa delle classi lavoratrici (Washington Post, 25 febbraio
2008); a John Mc Cain perché ostile alle lobbies e alle corporations
(Washington Post, 17 agosto 2008); a Sarah Palin, e il suo linguaggio
e il modo di presentarsi (Washington Post, 4 settembre 2008); a
George W. Bush per il suo anti-intellettualismo (Washington Post,
27 luglio 2008). (Wikipedia)
Anche qui si fa uso e un concetto interpretabile.
Infatti, "...assecondare le aspettative del popolo,
indipendentemente da ogni valutazione del loro contenuto, della
loro opportunità" è un'affermazione priva
di senso o talmente pregna di significati da non averne alcuno.
Chi è autorizzato a valutare il contenuto e l'opportunità
delle aspettative popolari? (Fonte)
Xenofobia, esterofilìa/esteromanìa
Xenofobia è il sentimento di avversione per gli stranieri
e per ciò che è straniero, che si manifesta in atteggiamenti
e azioni di insofferenza e ostilità verso le usanze, la cultura
e gli abitanti di altri Paesi. Il contrario è definito come
esterofilia o esteromania. (Fonte)
Questo termine è usato in modo alterno. Più
frequentemente viene usato come accusa verso coloro che sono ostili
all'immigrazione, ma stranemente non viene utilizzato contro coloro
che criticano il hijab, i matrimoni combinati o la poligamìa.
Addirittura l'uso del hijab in Italia viene difeso come libertà
della donna (chi vuole proibirlo è xenofobo), mentre lo stesso
uso nei Paesi stranieri viene considerato una violenza contro la
donna (chi vorrebbe proibirlo è progressista).
Ancora più stranemente non viene usato per gli osannatori
del made in Italy, che è la versione post-moderna dell'autarchìa
fascista.
D'altro canto, anche esterofilìa o esteromanìa sono
concetti usati in modo strumentale. Per decenni sono stati considerati
esterofili (in tono dispregiativo) gli amanti della letteratura
anglosassone. Oggi però, l'etichetta non viene attribuita
a coloro che parlano, specie sui media, metà italiano e metà
inglese.
Divisivo
Atteggiamento che crea divisioni o contrapposizioni, impedendo di
preservare o di raggiungere un'unità di punti di vista e
di intenti.(Fonte)
Il paradosso odierno è nell'uso frequente del termine
divisivo come negativo, distruttivo, biasimevole, e attribuito alla
maggioranza che governa. La democrazia parlamentare, i partiti (che
sono di parte), il concetto di opposizione come base della dialettica
democratica, l'idea di conflitto regolato: tutte queste sono fra
le idee portanti della civiltà occidentale. I regimi che
non presentano questi caratteri vengono da sempre definiti totalitari.
Le maggioranze del 95% vengono giustamente criticate come "bulgare",
cioè poco o nulla democratiche. Quando una maggioranza viene
eletta è per portare avanti le idee che ha proposto nella
campagna elettorale, il che naturalmente non piace a chi ha perso
le elezioni. Tuttavia, sarebbe molto strano, nonchè suicida,
se la maggioranza vincente portasse avanti idee che i perdenti amano.
D'altro canto, in democrazia, i perdenti di oggi possono diventare
i vincitori di domani. In senso stretto, sarebbe logico considerare
divisiva l'opposizione, che si oppone alla maggioranza. Ma per fortuna
non è così. La democrazia esige che l'opposizione
sia divisiva, ma diventa paradossale quando è questa che
accusa la maggioramza di essere divisiva.
Sovranismo
Il sovranismo è, secondo la definizione che ne dà
la enciclopedia Larousse, una dottrina politica che sostiene la
preservazione o la ri-acquisizione della sovranità nazionale
da parte di un popolo o di uno Stato, in contrapposizione alle istanze
e alle politiche delle organizzazioni internazionali e sovranazionali.(Fonte)
Le guerre di Indipendenza contro l'impero austro-ungarico,
la guerra del Vietnam contro gli Usa, le guerre di liberazione anti-coloniali,
la rivoluzione americana, La lotta dei tibetani contro la Cina,
l'indipendentismo catalano, la rivolta irlandese, le rivendicazioni
palestinesi, le guerre nella ex-jugoslavia, le lotte dei Paesi dell'Est
contro l'Unione sovietica, il passaggio della Crimea alla Russia:
sono tutti episodi del sovranismo nella Storia.
I movimenti federalisti, autonomisti, indipendentisti sono stati
e sono sovranisti. E tutti i loro nemici li hanno regolarmente accusati
di illegalità. La retorica sovranista ha sempre definito
i nemici con termini spregiativi quali: assolutismo, totalitarismo,
colonialismo, imperialismo.
Nella retorica politica attuale "sovranista" è
usato come insulto, dal'oligarchia al potere. La stranezza è
che esiste un sovranismo di destra ed uno di sinistra, a riprova
che gli anti-sovranisti sonon vistosamente totalitari.
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