Le
manipolazioni della TV di Vanessa Gucci
Dei giornali è inutile parlare. In primo luogo perchè
stanno estinguendosi. In secondo luogo, perchè abbiamo capito
40 anni fa (negli anni Ottanta) che erano volantini di partito e
di potere, invece che (come dichiaravano) mezzi di informazione
obiettiva. Se Di Bella, Tassan Din, Rizzoli, Calvi e Gelli con la
P2 si scannavano per un'azienda non certo profittevole, furono evidenti
i motivi di potere sottostanti, ben lontani dall'obiettività.
Malgrado tutto, anche la carta stampata continua a manipolare, solo
che fa meno danni perchè viene letta da 1 italiano su dieci.
Ridotta al lumicino la carta stampata, la tv ha inizato a sventolare
la bufala dell'informazione "obiettiva". La tv è
un mezzo audiovisivo, non è una radio. Le sole cose obiettive
offerte dalla tv, sono quelle che si vedono. E nemmeno sempre. Non
sono rari i casi in cui sono ripresi gli oratori e non la platea.
Per cui passa l'informazione di un parlante, ma non se esiste un
pubblico numeroso o dissenziente. L'inquadratura tradisce sempre
la realtà. Non mancano nemmeno i casi di immagini sbagliate,
per errore o di proposito.
Se ti fanno vedere un'auto schiacciata da un albero, forse è
vero. Se mostrano un voto del Parlamento mentre viene effettuato,
fidati. Se mandano in onda un ponte che crolla, puoi crederci. E'
la sguardo sui fatti, l'unica verità obiettiva.
Ma le peggiori manipolazioni della tv, sono quelle che non sembrano
tali.
1. Quali notizie sono messe al centro
I telegiornali e i programmi di dibattito politico ci bombardano
ogni giorno con notizie uguali, sempre le stesse. A fronte di centinaia
di fatti che avvengono ogni giorno, sceglierne alcuni e non altri
dipende da evidenti strategìe di manipolazione politica.
Ci sono decine di problemi mai affrontati o affrontati di sfuggita.
Non sappiamo come sia finita la guerra in Siria; come sta andando
la guerra in Yemen o il golpe venezuelano; come prosegue lo scandalo
Sarkosy-Gheddafi. Non sappiamo che fine hanno fatto i Panama Papers
o i Maltafiles; a che punto è la questione Wikileaks. In
compenso siamo ammorbati dai pettegolezzi sui Windsor; gli anniversari
di Topolino, del Maggiolino o di una famosa canzone. Questo per
l'estero.
Per l'Italia, non si parla delle decine di italiani morti misteriosamente
all'estero: interessa solo Regeni. Dello scandalo del CSM solo una
toccata e fuga; nessuna discussione sugli orrori dei bambini in
Toscana; le follìe della Nato o della UE. Si processa ogni
giorno il Governo (da Renzi ai gialloverdi), ma mai un confronto
sul l Papa, il Presidente della Repubblica, del Senato o della Camera.
Se lo spread sale si discute per ore; se scende, la tv non è
interessata. In compenso, markettoni sull'uscita del libro, del
disco, del film del giorno, meglio se di qualche sconosciuto ai
più.
2. Non fatti, solo profezie e dichiarazioni
C'era un tempo in cui informare voleva dire segnalare fatti.
Ma la televisione non si interessa ai fatti: preferisce le profezie
e le dichiarazioni. Il tale ente dice che spenderemo 100 euro a
testa per i saldi. La tale organizzazione dice che l'anno prossimo
aumentarà lo Spread. Naturalmente è meglio se questi
profeti si chiamano con una sigla che nessuno comprende e profettizza
nella neo-lingua anglo-italiana.
Dibattitone su cosa succederà se fra sei mesi il Governo
cade. Il tal politico ha detto, il talaltro ha risposto, il giornalista
commenta la smentita, il Tg si scatena e lo show "finto politico"
va avanti per ore.
Per le dichiarazioni, i Social Networks sono una fonte ricchissima,
che consente di limitare l'estenuante lavoro dei mezzibusti (definiti
pomposamente giornalisti). Centinaia di messaggi al giorno che puoi
leggere su Twitter o Facebook, ti vengono spiattellati come "notizie"
dai Tg. Perchè fare giornalismo investigativo? Perchè
mandare nel mondo costosi inviati? Anche i filmati di notizie è
inutile farli: basta YouTube. Il giornalismo televisivo è
avviato al destino di quello cartaceo. Ha sempre meno senso infatti
vedersi propinare dalla tv le "notizie" che possiamo avere
in tempo reale dai Social, sentire profezie che non si avverano
quasi mai o sorbirsi dichiarazioni che vengono regolarmente smentite.
3. Come vengono trattate le notizie
Il modo con cui vengono trattate le poche notizie oggettive e le
tante bufale, è il più subdolo sistema di manipolazione
televisiva.
La notizie delle tragedie non hanno dettagli perchè "il
fatto è in mano ai magistrati" e non se ne parla di
indagare sul campo. Al massimo si manda a Ripacotta il precario-tirocinante
a chiedere: "Cosa ha provato vedendo morire sua moglie e i
suoi tre figli?", oppure "cosa si prova a vedere crollare
la propria casa?".
La maggior parte delle notizie arrivano, attraverso una o più
fantomatiche agenzie di stampa, da veline inviate da qualche potentato
politico, affaristico, spionistico. La par condicio è riservata
ai periodi elettorali, per cui la notizia viene sempre da una sola
fonte. Gli Usa dicono che l'Iran si comporta male: non ci interessa
sapere cosa ribatte l'Iran. La Francia e gli Usa dicono che Gheddafi
va linciato: l'opinione di Gheddafi è superflua. Per il simil-golpe
venezuelano diamo voce solo a Guaido, mai a Maduro. Nessuno spettatore
tv italiano ha sentito le ragioni dei separatisti catalani. La Turchia
e la Russia sono cattive: non serve sentire cosa dicono gli ambasciatori.
I dibattiti politici in tv sono superflui. Appena parte il tema
già sappiamo come andrà a finire. Di solito ci sono
6 ospiti a favore di una tesi e 2 contro.
Infine ci sono i programmi dal tono moralistico: contro le droghe,
la chirurgìa estetica, le babygang o quant'altro.
La tradizione televisiva in questi casi si basa su "testimoni".
Contro le droghe non si invitano le madri di sei morti, magari con
in mano le foto dei figli seppelliti. No, si invita una bella fanciulla
che si è drogata, è scampata alla morte, ed ora fa
l'ospite nelle scuole e in tv, scrive libri e fornisce consigli
via web. Se il messaggio non è chiaro, segue filmato celebrativo
di Mick Jagger che malgrado 60 anni di consumo di droghe saltella
sul palco a 75 anni. Drogarsi non è poi così rischioso
e può anche dare successo.
Per segnalare le esagerazioni orrifiche della chirurgìa estetica,
non si invitano persone sfigurate o parenti di persone morte: Si
chiamano una signorina che si è comprata l'ottava misura
di seno o il sosia di Ken che ha fatto più di 50 operazioni,
e li si fa diventare ospiti fissi e pagati. Fare il "mostro"
ti da sempre un posto nel circo Barnum della televisione.
Per strappare una lacrima e un applauso si invita il bell'uomo redento,
che dalla strada è passato a gestire una palestra per giovani
disadattati, trovandosi così un lavoro legale e diventando
un "opinion leader" dell'emarginazione. Niente giovani
galeotti dalla vita rovinata; nessun parente delle vittime: sono
troppo deprimenti da mostrare.
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