NOTA: C'è un problema nascosto. I due facevano cyberspionaggio per divertirsi, per vendere i dati (a chi?) o perchè incaricati da qualche agenzia di spionaggio italiana o straniera? I mandanti o i compratori dei dati rubati vengono inquisiti? Non si sa. E' come condannare un killer senza nemmeno chiedergli che è il mandante.

 

 

Torna a Indice Misteri

Cyberspionaggio italiano - 2018

Oltre 3,5 milioni di mail carpite e 6mila persone spiate. La Procura di Roma ha sollecitato una condanna a 9 e a 7 anni di reclusione per l’ingegnere Giulio Occhionero e la sorella Francesca Maria. La loro attività di cyberspionaggio portata avanti dal 2001 “ha puntato a carpire dati sensibili di istituzioni, partiti politici e industrie”, ha spiegato il pm Eugenio Albamonte nel corso della requisitoria davanti al giudice monocratico del Tribunale di Roma. Le accuse contestate ai due fratelli sono accesso abusivo a sistema informatico e intercettazione illecita di comunicazione informatica. (Fonte)

Il giudice del palazzo di giustizia romano, Antonella Bencivinni, dopo appena un’ora di camera di consiglio, ha accolto parzialmente le richieste di pena avanzate dalla procura capitolina condannando Giulio Occhionero a 5 anni di reclusione, e la sorella Francesca a 4 anni di carcere. Per loro l’accusa, la scorsa settimana, aveva invece invocato un verdetto di, rispettivamente, 9 e 7 anni di galera «per aver carpito oltre 3,5 milioni di mail e spiato circa 6mila persone. (Fonte)