(9 marzo 2015, Fonte)
RITARDO DIGITALE, UN CONTO DA 3,6 MILIARDI

NOTA: Dal 2015 al 2018 non è successo niente. Mentre l'Europa va in jet noi siamo ancora al calesse.

Gli italiani che accedano al web sono il 58%. La metà della popolazione ha scarse conoscenze della rete. La banda ultralarga raggiunge 2 famiglie su 10 e in attesa che a fine mese entri in vigore la fatturazione elettronica obbligatoria, solo 5 aziende su 100 vendono online. Numeri che spediscono l'Italia in fondo alle classifiche europee e ci fanno perdere ogni anno soldi e migliaia di posti di lavoro.

I numeri. Partiamo dai numeri del ritardo: gli italiani che usano Internet fra i 16 e i 74 anni d'età sono il 58 per cento, la media europea è del 75, ma Francia, Regno Unito e Germania stanno tutte fra l'80 e il 90 per cento. Metà della popolazione ha competenze digitali insufficienti, il 27 per cento non ne ha affatto. Per la banda larga (2 megabit al secondo), la copertura è quasi totale, ma l'ultralarga (30Mbps) è accessibile solo al 21 per cento delle famiglie, contro il 62 della media Ue. Solo il 5 per cento delle piccole imprese - che in Italia rappresentano l'80 per cento dell'occupazione e il 67 del valore aggiunto, dati Ocse 2014 - vende on line. Nel resto dell'Europa si arriva al 40 per cento. È una collezione di maglie nere che uno studio pubblicato da Bruxelles solo pochi giorni fa (indice Desi: Digital economy and society index) sintetizza assegnandoci il 25esimo posto nella graduatoria dei paesi Ue, peggio di noi solo la Grecia, Romania, Bulgaria.

Desi: Digital economy and society index
L'Italia è 25esima in Europa per il livello di digitalizzazione del Paese. Lo rivela l'edizione 2018 del Digital Economy and Society Index (DESI), strumento che controlla le prestazioni degli Stati membri in termini di connettività digitale, competenze digitali, attività online e digitalizzazione delle imprese e dei servizi pubblici.