indice generale |
AIF
ASSOCIAZIONE ITALIANA FORMATORI
Margherita Sberna
Non deve essere
un anno buono per le associazioni culturali, soprattutto per quelle che
potremmo definire storiche. È un peccato da certi punti di vista, ma occorre
capire la situazione ed agire con-guentemente ai problemi. Anche AIF questanno
è travagliata al punto che si parla di rifondazione o comunque
di un contatto più serio e costante con la base dei soci. I problemi sono
più o meno sempre i soliti: costi alti (la quota annuale è di £. 300.000)
in cambio di quasi niente (occasioni di incontro e servizi sono quasi sempre
a pagamento, e piuttosto salati); lorganizzazione un po
approssimativa e demotivante (le riunioni anche nazionali sono messe in
orari e giorni impossibili per chi lavora); rigidezza delle procedure e
quasi totale chiusura alle iniziative dei Soci (che non possono promuovere
iniziative in partnership o almeno col patrocinio di AIF salvo
che non appartengano alla nomenklatura). Il problema di fondo
rimane sempre il solito: ci sono soci privilegiati e soci altamente insignificanti.
Gli interessi dei primi sono quelli seguiti dallAssociazione. Degli
altri non si cura nessuno. Il che a volte e soprattutto in tempi di difficoltà
come i presenti, porta a concreti problemi anche economici. Per esempio
molti seminari di formazione vanno deserti o devono essere rimandati o annullati
per la scarsità degli iscritti. La rivista FOR è del tutto illeggibile per
questioni esteriori, oltre che di contenuto (gli articoli in lingua non
vengono tradotti, qualcuno sostiene perché i soci sono colti,
io più modestamente penso, perché non ci sono soldi per un interprete
traduttore. La partecipazione alle iniziative interne a ciascuna regione
è piuttosto scarsa ed avvilente: certo spesso anche i gruppi autogestiti
sui vari temi richiedono percorsi di guerra per laccesso.
Infine la politica del settore la fa solo il Direttivo nazionale, mentre
in realtà potrebbero contribuire, almeno localmente, anche i gruppi territoriali,
che in questa situazione sembrano fare soprattutto i galoppini. E proprio
ora stanno affacciandosi al panorama dei formatori altre occasioni di aggregazione
e di cultura. SIFORP, per esempio. Come membro del Gruppo Territoriale
Lombardo di AIF, partecipe anche di altre Associazioni, ho interesse a mantenere
viva e prestigiosa AIF con caratteristiche culturali significative. A mio
parere la politica dellAssociazione per i prossimi due anni dovrebbe:
·
aumentare la partecipazione dei soci senza cariche
consentendogli per esempio di godere del patrocinio di AIF ogni volta che
organizzano attività culturali
·
affidare le occasioni di formazione a tutti i soci, a
rotazione
·
realizzare in modo ancor più decentrato sul territorio regionale
gli incontri coi soci
·
stimolare alla collaborazione con la rivista (magari in versione
più economica) pubblicando articoli anche meno massicci, ma maggiormente
rappresentativi della base
·
facilitare laccesso alla pubblicazione dei saggi (con
lEditore Angeli) anche per i soci più lontani ovviamente
costituendo un comitato di coordinamento della collana che entri nel merito
e pubblichi solo ciò che vale
·
diminuzione dei costi per le diverse attività a pagamento
per i Soci in particolare, ma anche per altri che comprimo pacchetti
e non singole giornate di formazione
·
favorire gli scambi in natura in particolare
con i soci collettivi, aumentando le connessioni e le sinergie
·
lavorare per la qualità e non necessariamente per la quantità
dei soci: non occorrono le folle per mantenere alto il prestigio di unorganizzazione.
Non è il programma per
essere eletti nel nuovo CD nazionale, ma potrebbe rappresentare un utile
suggerimento per chi veramente vuole ridare linfa vitale allAssociazione.