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AIDS
ASPETTI PSICOLOGICI
LAIDS e le sindromi ad esso associate
rappresentano un problema di salute pubblica di proporzioni senza precedenti
a causa della natura debilitante e fatale della sindrome, delle implicazioni
socio-culturali associate al contagio e della sua iniziale apparizione in
certi gruppi socialmente stigmatizzati.
Sebbene i suoi aspetti somatici siano stati ben documentati, si conosce
ancora molto poco sulle sue manifestazioni psichiche. Queste possono essere
distinte in due categorie principali:
a) le complicazioni neurologiche dovute a processi infettivi
o tumorali direttamente associati al retrovirus HIV. Tali complicazioni
sono frequenti nei malati di AIDS e la forma più comune è rappresentata
dalla demenza.
b) Le psicosi funzionali e di disturbi psicologici in assenza di una eziologia
organica, conseguenza dellimpatto psicologico dellAIDS. Questi
disturbi variano notevolmente in natura ed intensità, dalla confusione al
delirio, dalla depressione allansia, e sono pure molto comuni(1,
7).
Dilley e coll. (85) hanno condotto uno studio approfondito su 13 pazienti
affetti da AIDS e ricoverati presso un grande ospedale di S. Francisco,
che furono sottoposti a consultazione psichiatrica. I temi psicologici ricorrenti
in questi pazienti erano in parte delle reazioni specifiche alle diagnosi
in AIDS e in parte una reazione più generale simile a quella già descritta
nei confronti di altre malattie inguaribili, quali soprattutto il cancro.
I temi principali furono:
1) Lincertezza sulle implicazioni di una diagnosi di AIDS. Le loro
domande trovavano solitamente delle risposte incomplete e insoddisfacenti;
non raramente la loro rabbia era rivolta contro il personale sanitario e
molti pazienti vivevano con paura e rabbia il fatto di essere usati come
cavie.
2) Lisolamento sociale. Sebbene la paura dellabbandono è comune
nelle malattie gravi, i malati di AIDS si devono confrontare immediatamente
con questa realtà. Al momento del ricovero la maggior parte ha già abbandonato
il lavoro, ha ridotto i contatti sociali e si è ritirata socialmente; inoltre
sono spesso messi in isolamento e delle precauzioni speciali vengono prese
nei loro confronti. Dei problemi psicosociali aggiuntivi sono causati dal
pregiudizio contro gli omosessuali e i tossicodipendenti. La società stessa
è stata divisa violentemente dalle nuove informazioni sui comportamenti
sessuali che sono stati portati alla luce dallAIDS il che indica che
i tabù sessuali primitivi influenzano ancora la società moderna.
3) Il senso di colpa per lo stile di vita passato. La
malattia può essere vissuta come ingiusta punizione, e sono questi i pazienti
che richiedono il maggior sostegno emotivo e psicologico.
4) Il rapportarsi ad una malattia inguaribile. I pazienti dovevano lottare
con le paure associate alla loro malattia (di diventare invalidi, di perdere
il controllo corporeo, di provare dolore e di morire). Tristezza e depressione
sono comuni: devono infatti affrontare perdite multiple (salute, lavoro,
reddito e rapporti interpersonali). Comunque, molti pazienti presentano
ben presto un adattamento finale alla loro condizione in termini di preparazione
alla morte. Dei disturbi psicologici gravi non si presentano però tra i
malati di AIDS, ma anche tra i soggetti sani siero-negativi, soprattutto
se appartengono alle cosiddette categorie a rischio. Per es. sono stati
descritti i casi, definiti di pseudo-aids di due omosessuali
siero-negativi i quali esibirono dei sintomi che risultavano da una preoccupazione
eccessiva e infondata di essere affetti da AIDS e che ne mimavano le fasi
prodromiche (gravi emicranie ricorrenti, leggero eccitamento, affaticamento,
tremore delle mani e diarrea).
Da questa breve panoramica emerge con chiarezza la rilevanza, ma anche il
ritardo, della ricerca sugli aspetti psicologici dellAIDS, soprattutto
a confronto con le conoscenze sui suoi aspetti somatici.
Lorenzo Rampazzo