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ISAGA ’87

Nella splendida cornice di Venezia, dal 15 al 19 settembre si è svolto il 18° Congresso internazionale ISAGA sul tema “Simulazione e educazione”.
L’iniziativa era organizzata da ISAGA, International Simulation and Gaming Association, nata nel ’72 per realizzare una rete informativa internazionale sulle esperienze di simulazioni e di giochi usati a scopi “didattici”; DAEST, Dipartimento di Analisi Economica e Sociale del Territorio; Centro Nazionale Italiano Tecnologie Educative.
Il prof. Cecchini, del DAEST, come Presidente ISAGA ’87 ha anche presieduto il Congresso che raccoglieva numerose personalità di spicco sia italiane che, soprattutto, straniere: basta scorrere l’elenco dei circa 150 partecipanti per notare nomi illustri o anche “single” di prestigio come Unesco, Cnr, Isfol, Enea, Formez, Tecom, per fare solo qualche esempio di casa nostra. Per la prima volta quest’anno erano presenti anche studiosi d’oltre cortina e, segno di ulteriore apertura, nell’89 il Congresso si terrà a Berlino est.
A parte dettagli descrittivi del Congresso, mi pare sia d’obbligo sottolineare alcune sue caratteristiche.
Innanzi tutto mi è parsa particolarmente interessante l’ottica interdisciplinare della Conferenza, che si materializzava anche attraverso la presenza di persone culturalmente diverse: architetto, formatori, pedagogisti, informatici, ricercatori, sociologi, economisti. Quasi assenti – ovviamente – gli psicologi che pure utilizzano in alcune delle loro attività giochi e simulazioni.
Un secondo aspetto interessante riguarda la modalità soprattutto attiva di trasmettere informazioni e di affrontare situazioni problematiche: molti giochi sono stati presentati schematicamente, ma molti sono stati giocati, anche se solo in modo dimostrativo.
La mia impressione è stata che esistesse un reale scambio fra i presenti, docenti e  partecipanti – che fra l’altro si scambiavano spesso anche i ruoli – e che ciò consentisse a tutti un ritorno a casa con un bagaglio di idee e di stimoli “ricaricanti”. Tutto questo consente di vivere le giornate di lavoro in un buonissimo clima che oltretutto facilitava ulteriormente gli scambi interpersonali culturali. Un clima che, se devo essere sincera, non ho mai trovato ad un Congresso di psicologi.
Nonostante un po’ di disordine dal punto di vista organizzativo, la situazione era molto vitale e produttiva. E certo il materiale di scambio era in quantità e qualità ragguardevole.
Credo valga la pena, infine, di segnalare l’interessante idea di costituire un’associazione simile all’ISAGA ma a livello nazionale. Chi fosse interessato  può rivolgersi al prof. Cecchini A. – DAEST – fac. Architettura, Università di Venezia – Cà’ Tron, S. Croce 1957 – Venezia.

Margherita Sberna