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PSICOMOTRICITA
Il convegno organizzato dallIst. Form.
Agg. Op. socio-sanitari e psicopedagogisti (IFAOSP) con il patrocinio dellAssociazione
Italiana Psicoterapie analitiche a mediazione corporea e verbale (AIPAC)
si è svolto nel teatro ex ENAL dellAmm. Provinciale di Genova.
Trattasi dellultima tappa del lungo percorso di formazione permanente
sulla pratica psicomotoria che vede limpegno del prof. B. Aucouturier
a Genova durante questi ultimi dieci anni con frequenza pressoché annuale.
Il Relatore nella sua conversazione seminariale corredata da
materiale audiovisivo ha toccato i seguenti punti: analisi della pratica
psicomotoria, area educativa e area riabilitativa, basi teoriche con particolare
approfondimento dellimmagine corporea, ricerca degli elementi di presa
in carico del bambino, cenni sul metodo osservativo applicato alla pratica
psicomotoria.
Nella prima parte del seminario il Relatore ha tracciato succintamente
liter che lo ha condotto a coniare la nozione di espressività
psicomotoria del bambino partendo dalla nozione di psicomotricità
rivelatasi, pur con gli indubbi vantaggi che tale termine contiene; intreccio
inestricabile di motricità-affettività-intelligenza, peraltro troppo generica
e che si presta per questo a troppe interpretazioni, mentre il prof. Aucouturier
situa lespressività psicomotoria in un periodo relativamente determinato
dello sviluppo psicologico del bambino, e precisamente che va dalla fase
prenatale ai 6-7 anni di vita.
In questo periodo il bambino si vive come totalità ed è nel
movimento in rapporto con lambiente: spazio-tempo, oggetti e gli altri
umani esprimono in primo luogo il piacere senso-motorio, poi lemotività
e le dinamiche fantasmatiche e infine creatività e pensiero operativo.
Peculiarità della pratica psicomotoria, tanto nella sua applicazione
educativa che rieducativo-terapeutica, è di agevolare levoluzione
del bambino attraverso queste tappe.
Sinteticamente, nellarea educativa si tratta di far progredire il
bambino armoniosamente al livello dellapprendimento scolastico, mentre
nellarea riabilitativa si tratta di recuperare abilità rese impraticabili
da handicaps e inibizioni. Un discorso a parte andrebbe fatto per le psicosi
infantili per cui la pratica psicomotoria necessita di particolare competenza
professionale e ricade a mio avviso nellambito della psicoterapia
analitica a mediazione corporea e verbale.
Il prof. Aucouturier ha comunque sottolineato lesigenza basilare di
possedere una diagnosi medica e psicologica più generale prima di iniziare
la riabilitazione psicomotoria. Particolarmente approfondita è stata la
parte della relazione che ha trattato le basi teoriche della pratica psicomotoria.
Il pensiero del prof. Aucouturier come noto si è sviluppato continuamente
nel tempo da una concezione della pratica psicomotoria più cognitiva fino
ad una concezione decisamente integrata in senso psicoanalitico. Attualmente
particolare rilievo viene dato allimmagine corporea e nel dialogo
con il corpo specchio della madre e con quello delle altre figure familiari
significative.
Il relatore successivamente è entrato in maniera più dettagliata negli aspetti
metodologici individuando numerosi parametri per la valutazione dellespressività
psicomotoria del bambino. Il metodo dellosservazione applicato alla
pratica psicomotoria assume in questo contesto maggior rilievo rispetto
ad altri strumenti di valutazione in quanto particolarmente congeniale alla
pratica psicomotoria. Gli strumenti psicodiagnostici complementari di supporto
indicati nel disegno della figura umana e il Test dellImmagine di
Sé del sottoscritto che il Relatore ha citato espressamente forse per atto
di cortesia, spero non solo per questo, visto che ero anche nei panni di
organizzatore del seminario assieme alla sig.ra Franca Bavoso e la prof.ssa
Costanza Matteini.
Il relatore non ha mancato di rilevare a più riprese che la formazione
dello psicomotricista comporta lacquisizione complessiva di elementi
teorici, di competenze tecniche ma fondamentalmente di una formazione personale
di analisi del vissuto corporeo in gruppo di espressività corporea, ma anche
attraverso sedute di psicodistensione analitica in gruppo.
Nella parte conclusiva del seminario attraverso immagini video
registrate di sedute di pratica psicomotoria condotte personalmente dal
prof. Aucouturier sono state illustrate varie fasi del trattamento di due
bambini con rilevante patologia dellespressività psicomotoria pur
essendo iscritta in quadri clinici molto diversi tra loro.
Il convegno ha riscosso un notevole interesse ed ha visto la
presenza di più di cento operatori, scolastici, di comunità e socio-sanitari.
Luigi Fasce