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CENTROMARCA
IL MARKETING DEL FUTURO

Certo un'occasione di grande prestigio e di innegabile interesse questo convegno sul Marketing organizzato da Centromarca e svoltosi nello scorso giugno al teatro Manzoni di Milano.
Non era mai successo che tanti "big" del marketing e del management si trovassero tutti insieme: da Robert Buzzell a Hiroyuki Itami, da Michel Robert a Per Olof Berg, da Eleonora Masini a Abel Aganbeghian, da Alvin Toffler a Alain Minc.
Le evoluzioni prevedibili per i prossimi anni nei sistemi di gestione aziendale sono state al centro degli interventi di tutti i relatori intervenuti, ma l'interesse della manifestazione si è esteso dalle tematiche specialistiche ai contributi che mettevano in luce le connessioni con la trasformazione più vasta della società, della tecnologia, dei modi di vita, del gusto, dei valori, della cultura e così via.
Raramente mi è capitato di vedere un'attenzione così evidente, nonostante le possibili tentazioni: gli 800 partecipanti erano "inchiodati" ai loro posti, nonostante schermi giganti consentissero di seguire i lavori anche nei pressi del bar del teatro; e - devo dire - raramente mi è capitato di incontrare un'organizzazione così precisa e attenta: è pur vero che gli psicologi sono dei pasticcioni dal punto di vista pratico ed organizzativo, ma ben 100 persone per preoccuparsi di questo aspetto sono in grado di garantire un'estrema efficienza.
Infine, nei due giorni di simposio erano presenti da 50 ai 100 giornalisti, che hanno dato immediata risonanza agli avvenimenti.
Una brillante operazione di marketing anche in questo senso!
Ma anche una indicazione di come anche il sociale ed il pubblico dovrebbero imparare a fare.
Un'altra annotazione, di grande interesse per noi che ci occupiamo del settore sociale: anche le aziende - ed è ormai in tutto il mondo - si focalizzano sui bisogni espressi dal potenziale cliente/consumatore riconoscendone l'importanza e la capacità di compiere scelte e di determinare l'andamento del mercato. Se ciò avviene  nonostante "l'inondazione" dei messaggi pubblicitari tanto più dovrebbe verificarsi nelle situazioni in cui si attivano e si gestiscono servizi indirizzati ad un'utenza che evidenzia bisogni molto più elementari ed immediati.
Un ultimo elemento di riflessione riguarda l'investimento, intellettuale ed economico, negli studi di scenario tesi ad "immaginare" e prevedere con la maggior precisione possibile cosa accadrà nel futuro nel campo dei media, delle telecomunicazioni, dell'immagine,ecc.
Ovviamente per poter compiere "oggi" le scelte adeguate alle prospettive future: se è pur vero che tutto questo ha scopi "capitalistici" è anche evidente che una tale procedura sarebbe di estrema utilità anche nel pubblico per migliorare la gestione di tutti i servizi.