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ONIROTERAPIA

Oggi sta assumendo un'importanza sempre più crescente, nell'ambito delle psicoterapie, l'oniroterapia o analisi immaginativa, intesa come metodo psicoterapeutico che si fonda sul principio dell'utilizzazione della rappresentazione di immagini, come momento espressivo dei conflitti interni inconsci e della vita fantasmatica del paziente, con il fine di ottenere una ristrutturazione della sua personalità.
L'aspetto più peculiare di questo metodo terapeutico sta nella riconquista dell'elemento visivo e nel suo legame con la comunicazione di parola, cioè nella traduzione di rappresentazioni di cosa in rappresentazioni di parola. Nei vissuti fantasmatici avviene il recupero del linguaggio rappresentativo primario, sensoriale e corporeo, capace di mettere in atto desideri frustrati ed inibiti, appagando le aspettative funzionali deluse, in vista del raggiungimento poi di migliori investimenti oggettuali nella realtà, di nuove forme risolutive dei propri conflitti e soprattutto di nuove capacità creative. La specificità e la straordinaria efficacia di tale metodo consistono proprio in questo parlare  per immagini che trasmette, attraverso un linguaggio-rappresentazione, fantasmi, sogni, impressioni sensoriali, percezioni, sensazioni corporee, mettendo in moto, nella specifica relazione transferale con il terapeuta, quei meccanismi primitivi di scissione, di identificazione proiettiva ed introiettiva che permettono il superamento di tante angosce di annientamento del Sé, espresse alcune volte in forme di claustrofobia o agorafobia, e altre volte, invece, agite sul proprio corpo attraverso malattie psicosomatiche.
Per quanto riguarda l'aspetto tecnico, l'oniroterapia necessita d'una preparazione iniziale di rilassamento psicofisico, ottenibile attraverso le tecniche appunto di rilassamento come, ad esempio, il training autogeno di Schultz.
Si suggerisce poi al paziente di immaginare un oggetto, di descriverlo collocandolo in uno spazio o luogo specifico. Inoltre gli vengono poste dal terapeuta delle domande relative al suo stato d'animo e alla sua capacità associativa, guidandolo in tale viaggio esplorativo del suo mondo affettivo e conflittuale. A tale scopo esplorativo di aree conflittuali ben precise del paziente, attraverso la mediazione rappresentativa e simbolica, vengono ad esso proposti i temi psicodiagnostici elaborati da Desoille. Oltre a questi sei temi induttori si possono mettere in atto molti altri temi, creati dallo stesso terapeuta, al fine di esplorare altre dinamiche conflittuali del paziente.
Dalla modalità dell'intervento dello psicoterapeuta, che consiste nel condurre, guidare ed orientare il flusso delle immagini, senza tuttavia limitare la libertà del paziente, dipende dall'efficacia dell'oniroterapia.
Il terapeuta deve intervenire sia impedendo che il paziente tenda a mettere in atto meccanismi di fuga di fronte a contenuti immaginativi persecutori sia sollecitandolo a sbloccare la produzione immaginativa, tenendo sempre presente che gli interventi direttivi tenderanno a diminuire nel corso della terapia in seguito all'apprendimento dei processi conoscitivi delle conflittualità inconsce.
La funzione bonificatrice dei contenuti persecutori e la conseguente ristrutturazione della personalità del paziente sono strettamente legate al dialogo transferale-controtransferale e alle dinamiche introiettive e proiettive, nell'esperienza fantasmatica, tra il paziente e il terapeuta. Nell'ascolto del proprio controtransfert , lo psicoterapeuta trova l'orientamento per disporsi in uno stato mentale capace di accogliere tutte le emozioni, tutti i sentimenti del paziente, restituendogli poi sotto una nuova forma cioè bonificati; favorendo in tal modo, quel processo di comprensione e di conoscenza, necessari per una corretta ed efficace terapia.

Luigi Longhin