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TERZA PAGINA

ANTICAMERA
Di Antonio Lo Iacono

come dire al tempo
di non passare troppo veloce
di indugiare nel pensiero
emozionato e pulsante
come dire allo spazio
di non muoversi troppo
di congelarsi in apnea
incantato e silente
come dire ai ricordi
di sparire  dalla memoria
di suicidarsi all’alba
addormentati dai sogni
come dire all’oceano
di restituire tutti i relitti
naufragati nell’abisso
vergini di mare
come creature incontaminate
dalla vita
come dire alla terra
di non nutrire i suoi  frutti
di non alimentare i vulcani
di non dissetarsi con la pioggia
di non farsi più calpestare
dalle storie abusate degli uomini
come dire al cielo
di trasformarsi in cielo
con gli spettatori che vedono
come si crea l’increato
l’inizio della fine che si velacome dire a un bambino
che la vita è piena di morte
che la morte dà vita all’universo
che le ragioni degli altri
non potranno mai appartenerci
che la paura di non esistere
crea dittatori e tiranni
che il dolore può colorare una crescita
come l’arcobaleno la terra bagnata
sfiorata dal sole
che bisogna aspettare a lungo
prima di accettare la fanciullezza
che la guerra interna è senza quartiere
prima di ogni scelta
come dire basta
è ora di smetterla di sopravvivere
oscillando tra il cielo e la terra
aspettando di non aspettare
le canzoni di domani