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Nel pensiero olistico, la
crescita e levoluzione organismica sono viste come una tendenza verso
lorganizzazione della vita in tonalità sempre più complesse ed inclusive.
Una visione olistica della crescita ed evoluzione psicologica dimostra,
in maniera analoga, la tendenza della coscienza ad espandersi nellintegrazione
di sottoentità in entità complete sempre più complesse ed inclusive. Il
rapporto è il processo che permette la trascendenza dei precedenti
confini di coscienza, sia al livello di sottoentità intrapsichica dellesperienza
che a livelli più inclusivi. Finché le entità sono tenute separate ed i
loro confini intatti, esse resistono allintegrazione in un sistema
più ampio. Questo vale ad esempio per le cellule confinate, le lingue, le
culture e i geni. Lintegrazione diventa possibile solo se il contatto
supera i confini. Nella teoria Gestaltica si è prestata grande attenzione
al processo di contatto ed alla sua rilevanza ai fini del mutamento sia
nella crescita umana che nella psicoterapia. Possono essere identificati
molti e possibili diversi ostacoli al contatto. Essi comprendono tra gli
altri: confine corporeo, problemi di familiarizzazione, e limiti dellIo.
Il concetto di confine e consapevolezza come qui elaborato può comprendere
alcuni o tutti questi costrutti della teoria Gestalt. La forma in cui viene
sperimentato, così come pure la necessità del suo livello di esclusività
o inclusività. La coscienza può espandersi e spostarsi verso lintegrazione,
per mezzo della quale avviene la crescita quando si ha il contatto tra
elementi precedentemente tenuti separati. A livello concettuale, il contatto
può verificarsi quando si presta attenzione a fatti precedentemente trascurati,
permettendo in tal modo lo sviluppo di una teoria più comprensiva.
A livelli emozionali il contatto può avvenire quando sentimenti contrastanti
vengono sperimentati simultaneamente in correlazione, permettendo ricchezza
e sensibilità maggiore nella vita emozionale. La relazione diventa il mezzo
principale di cambiamento. In psicoterapia, gran parte dellimpegno,
a livello dellindividuo, è mirato allidentificazione di tali
parti dellesperienza che non sono integrate. Una volta identificate,
esse possono essere concepite dal punto di vista della loro partecipazione
nella globalità più ampia la persona. Gli esperimenti
Gestalt (quali i dialoghi) servono a delineare o identificare introiezioni
conflittuali. Il dialogo è un mezzo per mettere in contatto aspetti dellesperienza
precedentemente estranei, permettendo uno spostamento verso lintegrazione
creativa. A livello interpersonale, la trascendenza dallautonomia
allapparenza. Si perde il senso di identità separata e si guadagna
il senso di partecipazione. Questo no va inteso come una perdita di identità
nel gruppo, ma come unintegrazione dellidentità con il gruppo
nel quale si è impegnati e coinvolti, non contro sé stessi, ma al di là
di sé stessi. Le finalità del paziente sono la guida migliore per unadeguata
focalizzazione del problema e ne consegue che il terapista deve essere in
grado di discernere, in ogni momento e completamente, a che cosa aspira
il paziente nel suo processo. Nella psicoterapia centrata sulla persona,
il terapista riesce a penetrare in queste dimensioni intrinseche dellesperienza
del paziente attraverso il processo dellimmedesimazione rogersiana.
In termini della Gestalt centrata sulla persona, diremmo che il terapista
si trova in uno stato di coscienza auto-trascendente ed il paziente
in uno stato inclusivo. Ascoltare, osservare e voler capire il punto
di vista di un altro sono tutte attività autotrascendenti. Gran parte della
documentazione sullimmedesimazione empatica porta a pensare che si
tratti di unabilità del tutto speciale e che sia il terapista a possederla.
Io ritengo che ciò derivi da un tentativo di spiegare la coscienza integrativa,
inclusiva del linguaggio assertivo, individualistico. Anche se il paziente
si sente legato ma non cè modo di esprimere questa sensazione attraverso
le voci dellinventario. Le parole noi e rapporto possono
comprendere meglio lattività dellimmedesimazione in termini
di coscienza adeguata e di relazione fra il tutto e la parte dellinterno
dello spazio mentale del rapporto terapeutico. Limmedesimazione perde
il suo status come lattività di un individuo autonomo rispetto ad
un altro e diviene comprensibile come un ampliamento della coscienza di
una persona al fine di comprendervi il rapporto con unaltra di cui
fa parte. Una volta che una persona ha ampliato le consapevolezze in questo
modo, le capacità richieste per conoscere laltra persona sono normali
abilità relazionali comuni a tutti coloro che sono compartecipi di una
vita umana. Cè una singolarità nei momenti di contatto simbiotico,
ma ritengo che la singolarità risieda nella volontà di cedere ad una visione
individualistica del mondo al fine di appartenere ad
un rapporto con qualcuno che è confuso, impaurito e contraddittorio,
come è il caso della maggior parte delle persone in cura da psicoterapeuti.
Allinizio della terapia può essere il solo terapeuta a voler sviluppare
la consapevolezza in questo modo, mentre il paziente rimane sulle difensive,
estraneo e, a volte, persino sovvertitore delle proprie finalità globali.
Mentre la psicoterapia progredisce, il paziente può anche arrivare a schierarsi
come individuo con gli obiettivi della coppia terapeuta-paziente, aprendosi
così a possibilità di cambiamento derivanti dalla partecipazione in unentità
di grado più alto. E quasi un luogo comune dire che il tutto è maggiore
della somma delle parti. Nei gruppi umani, persino in quelli composti da
due persone, il sapere e la sapienza potenziale dellintero gruppo
può superare quella di ognuno degli individui presi singolarmente. Un gruppo
è a volte capace di azioni complesse e sottili che, pur essendo basate sulle
capacità dei suoi componenti, possono superare quelle di ogni singolo individuo.
I singoli partecipanti possono accedere al livello di gruppo se sono capaci
di ampliare la loro coscienza individuale nella dimensione più ampia. Nella
coscienza autotrascendente possiamo individuare il gruppo come entità, percepire
le sue regole, i suoi obiettivi e le sue modalità allo stesso modo in cui
percepiamo noi stessi nella coscienza egocentristica. In un rapporto o in
un gruppo possiamo essere coscienti di noi stessi come individui autonomi
e autoassertivi. Possiamo inoltre essere consapevoli della nostra parzialità
in termini autotrascendenti. In maniera analoga possiamo conoscere altri
partecipanti in termini autonomi e integrativi. Quando ascoltiamo ciò che
gli altri esprimono, li osserviamo, seguiamo ciò che dicono e li percepiamo
come individui, allora li conosciamo in termini della loro completezza.
Ma, al di la di questo, possiamo anche conoscerli tramite la loro partecipazione
al gruppo a cui noi stessi apparteniamo. Nella coppia terapauta-paziente
il rapporto stesso può essere conosciuto. Divenendo consapevole del
processo in atto nella coppia, lo psicoterapeuta può conoscere il paziente
e i suoi obiettivi attraverso il lieve e tuttavia riconoscibile effetto
che egli ha sullinsieme. Questa argomentazione può essere applicata
ad alcuni degli eventi apparentemente magici in terapia, come quando il
terapeuta e il paziente condividono simultaneamente la stessa visione,
intravedendo il futuro (sapendo cosa succederà) o quando il terapeuta
fa unaffermazione apparentemente inaspettata che dimostra essere
profondamente pertinente. In tali momenti sembra che lo psicoterapeuta conosca
più intimamente gli scopi più reconditi del paziente di quanto egli stesso
non sia consapevole al momento. Lo psicoterapeuta non è nei panni del paziente
ma nei panni della coppia di cui egli fa parte. E questa capacità
di conoscere laltro, definita corrispondenza tramite immedesimazione,
che ci consente di percepire in maniera profonda ciò che il paziente sta
cercando di realizzare, individuando così il livello di consapevolezza relativo
ai possibili obiettivi. Naturalmente questo è valido anche per il paziente.
Il potenziale maggiore in assoluto per la crescita individuale in psicoterapia
si ha quando il paziente riesce ad ampliare la coscienza per includervi
lintera coppia o gruppo in terapia. Il processo di immedesimazione
del paziente è rilevante come quella del terapeuta, se non di più. benché
sia possibile parlare di autonomia e integrazione come aspetti distinti
di coscienza, essi sono, in effetti, inscindibili. Linterezza e la
parzialità vengono viste solamente come aspetti diversi di un sistema. Quando
un aspetto diventa eccessivo, interviene un limite oltre il quale lulteriore
esagerazione antepone necessariamente laltro aspetto. Un esperimento
Gestalt comunemente usato è lesagerazione di un aspetto di una POLARITA
per avvicinarsi allaltro più difficile aspetto. Lavvicinamento
può essere raggiunto attraverso lamplificazione della stoltezza. Tali
esempi di questo processo sono delle scoperte del mondo .
Nella psicoterapia individuale e di gruppo accadono fatti simili. Spesso
è proprio nei momenti in cui il paziente, il terapeuta o entrambi
esprimono loro stessi in maniera più personale e sentita, che viene
percepito più intensamente il senso di integrazione, unità e comunione.
Devo comunque sottolineare che, ad un livello interpersonale, questo avviene
solo quando sono obiettivi comuni a muovere i partecipanti. In una situazione
interpersonale, se le parti hanno fini opposti, una tale autoasserzione
può soltanto peggiorare il conflitti, con il risultato di una disintegrazione
in livelli di organizzazione più ristretti.
VIDEOMODELING COMPARATO: LEVOCAZIONE E LINTEGRLITA COME UNITA
Quando guardiamo allA.S.P.I.C. le videoriprese di Rogers e le paragoniamo a quelle di Perls notiamo una lampante diversità. Ciò che è palese in Rogers nelle riprese di Gloria, ad esempio, è che egli ascolta: cerca davvero di capire Gloria ed accettarla incondizionatamente. Ciò che è più evidente in Rogers è la qualità autotrascendente del suo atteggiamento di immedesimazione. Sembra quasi che egli scompaia. Egli stesso ha ammesso di trovare difficoltà nel descrivere a posteriori cosa è successo in seduta con Gloria: è la qualità autonoma, autoassertiva della sua partecipazione. Lapproccio di Rogers è descritto come non direttivo, mentre lo stile di Perls è visto come attivamente direttivo. Ma tali descrizioni si basano su un modo di pensare che astrattizza persone e comportamenti dai loro contesti relazionali. Quando osserviamo i rapporti come totalità, vediamo che il comportamento di Rogers ha notevole influenza su Gloria e ciò avviene in modo piuttosto volontario, come nel caso di Persl. Una visione olistica ci permette di esaminare queste sedute non solo in termini di due modi di intervenire (dei due terapeuti) ma anche in termini di natura dei due rapporti. Un esame dettagliato di queste due sedute non rientra nel piano di questo articolo, ma può essere utile segnalare alcune palesi caratteristiche. Entrambi i rapporti sono centrati sugli obiettivi di Gloria. Inequivocabilmente è lo scopo che Gloria si è imposta ad indirizzare le due sedute. Entrambi i terapeuti seguono scrupolosamente questo orientamento, anche nei momenti in cui la stessa Gloria non lo fa. Gloria vuole essere più leale con se stessa e con gli altri, cosa che trova difficile. Ambedue i rapporti sono notevolmente schietti e la sincerità è sia apprezzata che sostenuta. In entrambe le sedute le intuizioni dei terapeuti sono mirate a restaurare lautenticità dellesperienza e dellespressione di Gloria. Esistono altri aspetti simili nei due rapporti. Entrambi mostrano qualità di buona fede, rispetto, interesse, curiosità, sostegno e sperimentazione. Entrambi i rapporti sono tra uomo e donna, con un chiaro riferimento al rapporto tra padre e figlia. Ambedue i rapporti hanno luogo nellambito della psicoterapia, ed i ruoli sono rispettivamente ben definiti. Lo stesso può dirsi della componente tempo e del fatto che queste sedute sono parte di serie filmate. Inoltre esse si svolgono allinterno dello stesso ambito culturale, con linguaggio, norme ed ideologie comuni. Come ci spostiamo dalla visione egocentristica, trattando Gloria, Perls e Rogers solo come singoli individui e cominciamo a considerarli tali come entità di ordine superiore, come rapporti e persino ambiti contestuali più vasti, notiamo somiglianze sempre maggiori fra le due sedute. E mia convinzione che un tale ampliamento di prospettive non è solo importante ma indispensabile ai fini di una comprensione più profonda degli elementi rilevanti delle varie psicoterapie. Palesi differenze tra la terapia centrata sulla persona e la Gestalt, quali latteggiamento semi-direttivo contro quello non direttivo, laccettare incondizionatamente contro il confronto, ed il conformismo contro il libero arbitrio, che possono apparire contraddizioni se viste da un livello di comportamento individuale, possono essere riconciliate da un tale ampliamento della struttura danalisi. Lo scopo di questo articolo è stato quello di procedere verso una riconciliazione delle apparenti contraddizioni fra la terapia centrata sul paziente e la Gestalt, nella speranza di giungere ad ununica teoria Gestalt centrata sulla persona. Le conquiste potenziali che deriverebbero dalluso dello strumento concettuale dellolismo possono tuttavia andare molto oltre, permettendo un esame dellintera impresa di psicoterapia, in cerca di una scienza delle persone nel processo di cambiamento. Il programma di formazione A.S.P.I.C. è centrato sul saper fare integrato preventivo e curativo con formule cliniche moderne d'integrazione. Le competenze psicoterapeutiche dindirizzo fenomenologico esistenziale consentono anche un maggiore adattamento ad una clinica di comunità e delle organizzazioni. Loperatore formato padroneggia strumenti operativi e tecniche polivalenti per una visione olistica globale individuo/sistema. La formazione avviene mediante il moderno sistema di insegnamento e di motivazione dellapprendimento partecipativo Learn by seeing and doing che contente ad allievi e tirocinanti di accedere alla più importante VIDIOTECA europea nel campo della psicoterapia per lo studio e le ricerche comparate sulla psicoterapia dei fattori comuni, con il vantaggio di poter osservare allopera i più grandi maestri mondiali: M.Andolfi, R. Bandler, B. Bettelheim, I. BoszormenyiNagy, M. Bowen, J. Bugental, A. Beck, F. Capra, P. Clarkson, J. & C. Cochè, Boscolo/Cecchin, E.Dass, W.Dyer, A. Ellis, M.H. Erickson, M. Ferguson, V. Frankl, S.Ginger, B. & M. Goulding, S. Grof, J. Hillman, C. Al Huang, F. Kallow, Krishnamutri, R. Laing, Dalai Lama, S. & C. Lankton, A. Lazarus, G. Leonard, C.. Loriedo, A. Lowen, J. Marmor, J. Masterson, C. Madanes, R. May, S. Minuchin, C. Naranjo, S. Nevis, V. Oklander, F. & L. Pearls, E. & M. Polser, C. Rogers, E. Rossi, V.Satir, J.Lee Schiff, H. Searles, M. Selvini Palazzoli, B.F. Skinner, E. Shostrom, H. Strup. C. Sluzki, P. Watzlawick, C. Whitaker, J. Wope, J. Zeig.